L’ottava giornata del gioco dei pronostici del Totoforum, regala ad un altro utente la possibilità di parlare della propria storia, delle intense emozioni, legate al Catanzaro.
L’utente è rubik iscritto al Forum dal 31 dicembre del 2009. Tempo di scambiare le prime battute e scopriamo che, in realtà, questo è un nickname “condiviso”. Proprio così, ad alternarsi a scrivere sono un fratello (che distingueremo con la lettera L) e una sorella (che distingueremo con la lettera V).
Pertanto è venuta fuori una sorta di gustosa intervista doppia che metterà a confronto due vissuti che si legano indissolubilmente in un unico amore.
La vostra prima volta allo stadio
L: era il campionato 98/99, avevo 7 anni, ricordo ancora la maglia a strisce orizzontali
V: Coppa Italia, Catanzaro-Fasano, 99/2000
Entrambi siamo stati portati allo stadio per la prima volta in tribuna ovest da papà, un grande appassionato dei nostri colori. La nostra è una famiglia di tifosi, anche nostra madre e alcuni zii venivano con noi allo stadio, soprattutto quando eravamo piccoli, in quegli anni nefasti di C2.
Amore a prima vista
L: L’amore per me probabilmente è scoppiato durante una “mitica” rimonta ai danni del temibile Tricase. All’intervallo perdevamo 3-1, ricordo tante persone sconfortate, tra cui mio padre. Nell’incoscienza e nell’ottimismo di un ragazzino ricordo che ero convinto che l’avremmo ribaltata, e così fu nel secondo tempo, vincemmo 4-3. Il Catanzaro è un amore che mi segue ovunque vada, è orgoglio e appartenenza. Catanzaro e il Catanzaro sono la mia famiglia, sono papà e mamma. Colgo l’occasione per mandargli un abbraccio a distanza. Da qualche anno vivo a Segrate, a due passi da Milano, ma non rinuncio al mio abbonamento ai distinti e a seguire più partite possibili (ovviamente la gran parte in trasferta).
V: Per me l’amore è scoppiato proprio durante la prima partita. Ricordo ancora che insistetti tanto con mio padre affinché mi portasse con lui (in tribuna ovest). All’inizio ero timorosa per la nuova esperienza ma poi fui subito conquistata dai colori e dai suoni della curva. Il Catanzaro per me rappresenta qualcosa che ci unisce tutti anche se siamo distanti. E’ come se tutti in quei momenti respirassimo all’unisono. La partita è un momento speciale in cui si fondono senso di orgoglio e appartenenza, che in altri contesti, spiace dirlo, non abbiamo.
Il Forum più casa che social
L: al forum si è iscritta mia sorella che è di qualche anno più grande di me. Non scrive praticamente mai, anche io non partecipo molto alle discussioni. Ci ha spinto sicuramente la curiosità di avere notizie in più sulla nostra squadra. Leggiamo spesso, soprattutto nel periodo di mercato. Secondo noi il forum è un ottimo mezzo per unire tanti tifosi sparsi per l’Italia, anche se ovviamente vedersi dal vivo, sia in casa che in trasferta, è tutta un’altra cosa.
Il Catanzaro gioia e sofferenze
V: Entrambi concordiamo su una partita. Senza dubbio spareggio play out Vibonese – Catanzaro. Ricordiamo la sofferenza estrema provata, eravamo a un passo dal baratro.
L: Se posso aggiungere ricordo che a fine partita chiamai per telefono la mia ragazza (ovviamente senza un filo di voce) e piansi. Avevo anche la sensazione che da lì in poi qualcosa sarebbe cambiato. Il cerchio per me si è chiuso in quel di Salerno, la partita della liberazione.
Ovunque ti seguirò tra lontananza e scaramanzia
L: Seguo la squadra in tutte le trasferte possibili qui al nord, portando spesso con me la mia ragazza (tifosa anche lei) oltre che dal Ceravolo quando posso tornare. Mi manca tantissimo il poter vivere lo stadio e la sua atmosfera ogni volta che le Aquile giocano in casa. Come gesto scaramantico, fino all’anno scorso mettevo vicino al televisore bandiera, maglietta e sciarpa. Forse è il caso di ricominciare…
V: Sempre allo stadio, abbonata ai distinti, con il gruppo dei “soliti” abbonati della nostra zona, di cui fa parte anche mio fratello. Come gesto scaramantico allo stadio indosso sempre la stessa felpa dell’US (autografata a suo tempo da Ferrigno). Anche io ho fatto qualche trasferta al nord in questi anni di B, così come trasferte negli anni di serie C.
Il campionato del Catanzaro tra sogni e speranze
L e V: Sicuramente in questa fase mancano alcuni elementi che l’anno scorso sono stati fondamentali, sia dentro che fuori dal campo. Per quanto riguarda la campagna acquisti, non sempre i nomi sono garanzia di successo. Più che esaltarsi per un nome preferiamo esaltarci per un giocatore che in campo spende tutte le sue energie a difesa della nostra maglia. Speriamo che i nuovi possano dimostrare di essere validi. Il campionato è come negli ultimi anni molto fisico, si bada sempre al sodo. Anche per questo la nostra squadra, abbastanza leggerina, sta soffrendo un po’. Speriamo si possa trovare la quadra in breve tempo per uscire dalle zone calde della classifica. Quest’anno bisogna mantenere la categoria, abbiamo cambiato tanto, soprattutto in difesa. Forse là manca ancora qualcosa.
Prima di concludere questa chiacchierata e salutarci, un’ultima curiosità. Ma al Totofurum giocate assieme o fate a turno?
L: Di solito io mando la mia e lei in caso propone di modificarne un paio, ci troviamo 90% d’accordo, poi se per esempio non siamo d’accordo su due partite, una la scelgo io e una lei.
V: Confermo; ci confrontiamo su idee e sensazioni per quella giornata ma poi la giocata è condivisa. Io ci tengo molto. È un modo per sentirci, oltre che un impegno.

