Adiconsum, neutro per Catanzaro-Catania danneggia abbonati

“Ultimo atto del campionato 2005/06, ed ultima beffa, per i tifosi del Catanzaro Calcio e per gli sportivi della città”. E’ quanto dichiara in una nota Franco Marino, segretario provinciale della Adiconsum di Catanzaro.

“In questo torneo della serie cadetta, che potrà essere ricordato quale l’ennesimo, e forse ultimo, della gloriosa società calcistica, dalle più svariate e drammatiche vicende – continua Marino – si è consumato l’ultimo atto che suona quasi come la degna chiusura di una stagione che definire fallimentare potrebbe risultare quasi eufemistico. D’improvviso, infatti, il cittadino e sportivo Catanzarese viene spogliato del diritto, acquisito per contratto, di assistere alla manifestazione sportiva dell’ultimo incontro casalingo della propria squadra di calcio. Una scelta, assolutamente sindacabile a parer nostro, di far disputare l’incontro con il Catania Calcio (squadra che è ai vertici della classifica) addirittura a Lecce, giustificata con il laconico ed ormai usuale motivo di ordine pubblico, ha lasciato così, senza parole e senza diritto di replica, tutti coloro che invece avrebbero voluto assistere al detto ultimo atto. Ma non tragga in inganno il tono quasi da tifoso perché la doglianza non è solo di carattere “romantico” e sportivo, ma anche e soprattutto di tipo giuridico ed economico. Si ricorda infatti alle autorità preposte, ma anche alla società, che ben 3.700 cittadini hanno sottoscritto un abbonamento con la società Sportiva US Catanzaro per assistere agli incontri casalinghi nella stagione 2005/06 e il diritto si estende, ovviamente, a tutti gli incontri. Ora, il fatto che anche uno solo di essi, sia stato traslocato a 500 KM di distanza, ovviamente impedisce l’esercizio di tale diritto e impone, al contrario, notevole disagio a quanti volessero comunque raggiungere la cittadina pugliese. E non si consideri superato tale fatto con le esigenze primarie di tutela dell’ordine pubblico, anche perché nella stagione ancora in corso, ben altre e numerose erano le partite che davvero imponevano una maggiore tutela ed efficienza della macchina burocratica posta a salvaguardia della pubblica incolumità. Solo ad esempio ricordiamo l’episodio dei tifosi del Verona Calcio ai quali fu concesso di attraversare l’intera città, con percorso “studiato a tavolino”, con ovvi e gravi ripercussioni sull’ordine pubblico”.
“Detto ciò, e comunque ribadendo, con il rispetto dovuto, che appare del tutto incongrua la decisione del Prefetto – aggiunge Marino – si vuole ancora rimarcare quanto poco sia contato in questo caso il vero protagonista della vicenda: e cioè l’abbonato. Ci viene da chiedere quale tutela e considerazione questi abbia in seno agli organi sociali e se davvero la società si sia attivata in qualche modo per evitare tale ultima beffa. E sorge spontanea una domanda: chi decide se gli incontri calcio siano a rischio o meno, quali criteri adotta? E quindi, tali criteri valgono in generale o, al contrario, come tra le squadre di calcio vi sono cittadini, ed abbonati, si serie A e di serie B? La nostra e considerazione finale è che davvero ci si debba organizzare “dal basso”, come diceva qualcuno, per una migliore tutela dei diritti di quanti, con enormi sacrifici, contribuiscono a rendere possibile tali eventi. Non esclusa l’azione legale per questo triste…ultimo atto!”
A tale proposito, l’ADICONSUM di Catanzaro, “ha dato mandato al proprio ufficio legale a valutare l’opportunità di procedere per il risarcimento del mal tolto”.

(da DNA)

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Redazione

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