Aggressione poliziotto: serve linea più dura ma anche reazione civica

riceviamo e pubblichiamo

L’ignobile e deprecabile violenza avvenuta pochi giorni fa presso il nuovo parco commerciale cittadino ai danni di un poliziotto in borghese è l’ennesima prova che per Catanzaro servono misure più adeguate al fine di poter rispondere meglio all’arroganza di chi delinque e turba la tranquillità delle nostre famiglie e del vivere comune.
Sebbene questi fenomeni siano classificati all’interno della voce “microcriminalità”, quasi a sminuirne la gravità, nella realtà quotidiana dei fatti siamo tutti consapevoli che l’impatto che tali atti delinquenziali hanno nella nostra società e nelle nostre giornate è estremamente virulento. Pertanto, associandoci agli innumerevoli attestati di stima e di solidarietà già rivolti al poliziotto aggredito, il quale ha mostrato un alto senso del dovere, sentiamo l’obbligo di invitare le istituzioni ed i soggetti preposti ad alzare il tiro, ossia mantenere una linea più dura rispetto ad un fenomeno che disturba la serenità dei catanzaresi. D’altro canto sarebbe auspicabile una reazione civica, se davvero tutti vogliamo continuare ad esercitare nella normalità i nostri diritti/doveri di cittadinanza. Indubbiamente non può nemmeno essere nascosto che il timore di vendette impedisce a tanti cittadini di essere davvero liberi. Ma se singolarmente siamo tutti deboli, bisogna acquisire la consapevolezza che insieme una reazione è possibile. E non solo morale o di banale sollecitazione alle istituzioni. Una folla, e non un singolo, che assiste ad un’aggressione all’interno di un luogo gremito, dovrebbe trovare  il coraggio di reagire anziché mostrare indifferenza rispetto ad un poliziotto aggredito in presenza della sua famiglia. Ognuno di noi potrebbe essere quel poliziotto e trovarsi sfortunatamente in situazioni drammaticamente simili. E ognuno di noi, in quella eventualità, vorrebbe avere la certezza che la folla saprà proteggerlo.
Quattro delinquenti non possono tenere sotto assedio le nostre vite, il nostro vivere comune, la nostra città. Il ripetersi di episodi così violenti deve necessariamente suscitare nuove sensibilità e nuove risposte da parte di tutti. Ma le risposte, evidentemente, devono provenire in massima misura dagli organi deputati. A questi chiediamo ancora una volta di essere severi, di non avere né pietà né misericordia verso chi ritiene che il modo di comportarsi nella società civile e fra persone civili sia sovrapponibile ai propri modelli comportamentali con i quali, purtroppo, si autoregolamentano alcuni gruppi dediti alla delinquenza nella nostra città.
Dobbiamo liberare la nostra città da questa appendice così turbolenta. Una reazione civica è indispensabile, ma urge senza più differimenti nel tempo una risposta severa dello Stato. I segnali, nostro malgrado, ci sono. Il governo nazionale commetterebbe un pericoloso errore se sottovalutasse il fenomeno. Anche perché un inadeguato intervento, così come l’impunità,  potrebbe determinare una propagazione assai rischiosa degli atti delinquenziali e di microcriminalità. Gli stessi che, non troppo tempo fa, hanno dimostrato nella “tranquilla” Catanzaro di essere capaci di varcare quel limite e arrivare ad uccidere un ragazzo durante un giorno di Carnevale.
Fabio Lagonia; Gregorio Buccolieri; Raffaele Fabiano
Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”

Autore

Francesco Vallone

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