Intervistiamo

Ancora il calcioscommesse. Undici match sospetti in Lega Pro

Scritto da Redazione
Indaga la Procura di Catania. Sotto la lente il club etneo e il Messina. Per il momento non ci sono elementi per ipotizzare la responsabilità dei club
 

Non fa più notizia. È questo il dato preoccupante dell’ennesimo scandalo che potrebbe abbattersi sul calcio italiano.

Parliamo di calcioscommesse. Ancora una volta. Ancora in Lega Pro. Un anno dopo il caos che ha riscritto in modo profondo classifiche e verdetti. 

Ad indagare la Procura di Catania, che lo scorso anno aveva svolto la maxi inchiesta sulla squadra di casa. Undici le partite sotto la lente d’ingrandimento:

Ads336x280

Messina-Paganese 2-2
Messina-Benevento 0-5
Messina-Martina 3-0
Casertana-Messina 4-1
Juve Stabia-Messina 2-1
Foggia-Catania 3-0
Catania-Casertana 0-1
Akragas-Catania 1-0 (Coppa Italia)
Catania-Akragas 1-1
Foggia-Fidelis Andria 1-0
Prato-Carrarese 2-4

I sospetti di combine che aleggiano sulla terza serie rappresentano il corollario di uno scenario a tinte fosche che nei giorni passati ha coinvolto anche club di categoria superiore. 

Un articolo apparso su “La Repubblica” del 25 maggio annunciava l’invio alle autorità competenti, da parte dei bookmaker, di un dossier contenente alcune puntate anomale su cinque gare di Serie A (Frosinone-Milan 2-4. Frosinone-Napoli 1-5, Genoa-Frosinone 4-0, Verona-Frosinone 1-2 e Napoli-Frosinone 4-0).

Sulla gara Napoli-Frosinone la Procura Federale ha già aperto un fascicolo di inchiesta dopo i sospetti generati dalle numerose puntate sull’espulsione nei primi minuti di Mirko Gori. In quell’occasione, il giocatore venne cacciato da Celi per insulti all’arbitro. La società ciociara commentò affermando che “nessuno poteva fare illazioni o sospettare nulla sul comportamento della squadra e dei suoi tesserati“.

Ads336x280

Sullo sfondo, le indagini della Dda di Napoli sul coinvolgimento del clan Vanella Grassi in merito ad alcune partite del campionato di Serie B 2013/2014

Al riguardo risulta indagato il difensore del Genoa, Armando Izzo (non raggiunto da misura cautelare), il centrocampista dell’Acireale, Francesco Millesi, già in forza all’Avellino, e l’ex calciatore Luca Pini (entrambi agli arresti domiciliari).

Nei riguardi dei tre si ipotizza il reato di partecipazione esterna ad associazione mafiosa. Per loro gli investigatori delineano un concorso esterno, senza un inserimento concreto nei traffici del clan Vanella Grassi.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbero state influenzate due gare disputate a maggio 2014. La prima è Modena-Avellino del 17 marzo 2014, la seconda è Avellino-Reggina del 25 maggio dello stesso anno. A sostengo della tesi accusatoria, le intercettazioni degli investigatori: “Dobbiamo mangiare tre polpette, abbiamo la pancia piena“.

Red

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

8 Commenti

Scrivi un commento