ANTONINO ZICHICHI CHIUDE «DIALOGHI SULLA SCIENZA»

Sarà il grande scienziato, più volte vicino al Nobel, Antonino Zichichi il protagonista assoluto del quinto e ultimo appuntamento della rassegna itinerante «Dialoghi sulla Scienza», fortemente voluta dalla Presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro. Mercoledì 25 marzo alle ore 18.00 nella preziosa cornice del Teatro Politeama di Catanzaro attesissimo evento d’eccezione su un tema ad un tempo accattivante e trasversale: “Tra Fede e Scienza”.
«La rassegna si conclude – ha dichiarato Wanda Ferro – con il contributo di un personaggio capace di rendere semplici ed intellegibili anche le enunciazioni più complicate e i concetti più astrusi. Antonino Zichichi, un grande scienziato dotato di straordinaria umanità, ha avuto il merito in questi anni di avvicinare o quantomeno di incuriosire ai misteri della scienza anche i più svogliati e reticenti. Un vero ambasciatore della scienza nel mondo che affronterà il difficile tema dei rapporti tra Scienza e Fede e chiuderà degnamente una rassegna innovativa e interessante che merita di essere senz’altro replicata».
Ma su quale crinale si muoverà il notissimo fisico nella sua lectio magistralis è lo stesso ideatore e direttore artistico della rassegna Raffaele Gaetano a rivelarcelo: «Secondo Zichichi noi “Siamo l’unica forma di materia vivente a cui è stato dato il dono della ragione; ed è grazie alla ragione che la forma di materia vivente cui noi apparteniamo ha potuto scoprire il linguaggio, la logica e la scienza. Esistono infatti centinaia di migliaia di forme di materia vivente, vegetale e animale, ma nessuna di esse ha saputo scoprire la memoria collettiva permanente – meglio nota come linguaggio scritto – né le forme di logica rigorosa come la matematica o la scienza che, tra tutte le logiche possibili, è quella che ha scelto il Creatore per fare l’Universo così come possiamo vederlo e studiarlo, e noi stessi”. Quanto alle false dichiarazioni di condanna nei confronti di Galileo Galilei, attribuite a Papa Benedetto XVI, Zichichi afferma: “Per Papa Benedetto XVI, la ragione è al centro della cultura del nostro tempo. Il suo pensiero su Galileo Galilei è stato mistificato, estrapolando una citazione di Feyerabend (che dichiarava giusta la condanna a Galilei), da un discorso che in realtà mirava a sostenere proprio la tesi opposta. E proprio in Galilei, il Pontefice vede una unione ideale tra scienza e fede”. Temi scottanti che troveranno il loro apice nella discussione del rapporto tra scienza e fede sulla cui alleanza il grande scienziato non ha dubbi: “Papa Giovanni Paolo II, spalancando le porte della Chiesa cattolica alla scienza galileiana, dette vita a questa grande alleanza tra fede e scienza affermando che scienza e fede sono entrambe doni di Dio».
Per talento ed esperienza maturata sul campo, Antonino Zichichi è tra le personalità più idonee a discutere del rapporto scienza e fede. Il tutto attualizzando il tema e magari anche provocando per offrire ancora maggiori spunti di riflessione al pubblico della rassegna. Un appuntamento da non mancare all’interno di un cartellone dalla silhouette brillante, fluida e icastica nato per fare del sapere un’esperienza collettiva.
Ora qualche cenno biografico sul protagonista dell’incontro di mercoledì 25 al Teatro Politeama. Fisico di fama mondiale, raffinatissimo divulgatore scientifico, Antonino Zichichi ha aperto con le sue ricerche nuove strade nella fisica subnucleare delle alte energie. Nella sua lunga attività ha progettato e realizzato il più potente circuito elettronico esistente, ha scoperto l’Antimateria Nucleare, l’Energia Effettiva delle Forze Subnucleari, la struttura “tipo-tempo” del protone (ultimo mattone pesante dell’universo). Ha al suo attivo le ricerche pionieristiche che hanno portato alla scoperta della terza colonna nella struttura delle componenti fondamentali della Natura. Più in generale, i grandi progetti della Fisica europea sono legati al suo nome per avere egli dato ad essi contributi determinati. Ricopre l’alto incarico  di Presidente della “Federazione Mondiale degli Scienziati” e di Presidente del “World Lab”. La sua attività testimonia un particolare impegno a fare della scienza uno strumento per la pace mondiale. Nel 1980 è stato il promotore della costruzione di un gigantesco laboratorio sotterraneo nelle viscere del Gran Sasso. Autore di numerose opere, ha fondato e tuttora dirige il prestigioso Centro di Cultura Scientifica “E. Majorana” di Erice.
Ricordiamo che la rassegna itinerante «Dialoghi sulla Scienza», sin qui animata nell’arco di un mese anche dai filosofi della scienza Giulio Giorello e Felice Cimatti, dall’astrofisico Massimo Capaccioli e dallo scienziato Edoardo Boncinelli è stata promossa dalla Presidenza della Provincia di Catanzaro e altri importanti partners privati che hanno inteso legare la propria immagine a una rassegna di alta cultura che calamita settimanalmente l’attenzione regionale.

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Redazione

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