Intervistiamo

Arezzo-Catanzaro 3-0

Serafini ipoteca la coppa con una tripletta personale

AREZZO – Con la regular season della C1
archiviata, il Catanzaro scende in campo privo di ben 7 titolari e la differenza
d’organico si sente. La Supercoppa è un trofeo sicuramente importante
ma che Braglia, forse, non considera più di tanto al punto da mandare
in campo il giovane Piemontese e tante seconde linee (Corona, Ferrigno e Luiso
non sono nemmeno in panchina). Il Catanzaro pensa più di ogni altra
cosa a fare festa mettendo in secondo piano il risultato. Dall’altra parte,
invece, c’è un Arezzo davvero agguerrito che davanti al pubblico di
casa sfodera la migliore formazione guidata dalla coppia del gol Abbruscato-Serafini.
A partire in quinta è proprio l’Arezzo che al 4′ impensierisce i giallorossi
con una punizione di Gelsi deviata in angolo dalla barriera. I granata sembrano
essere più attivi e soprattutto determinati. Così al 9′ minuto
arriva il vantaggio degli aretini: una palla taglia in diagonale tutta l’area
di rigore del Catanzaro, Abbruscato vela e Serafini depone in rete sorprendendo
un Gentili uscito un po’ troppo superficialmente. Palla in centro e padroni
di casa in vantaggio. Il Catanzaro prova subito a riequilibrare l’incontro.
Prima, al 10′, Toledo perde l’attimo giusto per servire Piemontese che si
trovava liberissimo in area; poi, al 13′, sugli sviluppi di un tiro dalla
bandierina Pierotti prova la botta ma Pagotto blocca in due tempi. L’Arezzo
subisce il Catanzaro che intanto ci riprova al 18′ con Briano: il suo tiro
finisce di poco alto. La partita pian piano si addormenta e il taccuino registra
soltanto un acuto per parte. Al 34′ Gentili devia in angolo un bel tiro di
Vigna; al 40′ Alfieri, al termine di una strepitosa azione personale, tira
debolmente impacchettando il pallone per il sempre pronto Pagotto.
Nella ripresa scende in campo un Catanzaro trasformato sotto il punto di vista
psicologico. La squadra di Braglia è più ordinata e aggresiva,
e costringe Passiglia e compagni a chiudersi in difesa. Al 3′ è già
Toledo con un bel destro poco angolato ad impegnare l’estremo difensore granata.
I giallorossi portano avanti un vero assedio spezzato soltanto da un diagonale
di Ogliari che termina a lato: è l’11’. Alla mezzora gli ospiti sfiorano
il pareggio. Morello ruba una palla al limite dell’area di rigore avversaria;
l’attaccante controlla bene alza la testa ma è troppo frettoloso nella
conclusione e lascia partire un destro telefonato per Pagotto.
Il Catanzaro dimostra di meritare almeno il pareggio ma incredibilmente l’Arezzo
mette in cassaforte la coppa con due gol inattesi e immeritati. Bellissima
l’azione che porta al gol al 31′: Vendrame mette a sedere Milone con una finta,
scodella in mezzo e Serafini (ancora lui!) insacca con un tiro al volo che
strappa applausi al pubblico. Al 34′ il signor Brunialti (mediocre la sua
conduzione di gara) assegna un calcio di rigore per un fallo commesso fuori
area; il Catanzaro protesta ma il fischietto non vuole sentire alcuna ragione.
Dal dischetto Serafini fa tris. La partita si innervosisce e sugli spalti
iniziano lanci di oggetti tra le due tifoserie. Per il Catanzaro non c’è
più nulla da fare. L’Arezzo fa del cinismo l’arma migliore e con tre
tiri totali nello specchio nel corso della partita vince una partita che avrebbe
meritato il segno X. Il calcio però è questo. Nel match di ritorno
di giovedì prossimo i giallorossi tenteranno di ribaltare il punteggio.

Autore

Massimiliano Raffaele

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