Catanzaro-Arezzo 1-2: la cronaca

De Simone illude i giallorossi, Floro Flores li punisce con una doppietta. La salvezza è sempre più lontana.

CATANZARO – Così come contro il Crotone il Catanzaro prima si illude e poi è costretto a cedere il passo nei confronti di un Arezzo cinico e spietato, che ha dimostrato di avere la mentalità di una grande squadra, sfruttando nel miglior modo possibile gli spazi in contropiede concessi dai giallorossi durante il match.
Una vera e propria mazzata questa per Corona e compagni che, complici i risultati non certo favorevoli conseguiti dagli avversari, vedono di nuovo ridursi al lumicino le speranze di conquistare un posto nei play-out.

Dopo un buon primo tempo, nel quale si è rivisto per larghi tratti il Catanzaro delle scorse giornate, le Aquile sono letteralmente crollate nella ripresa, impostando la manovra d’attacco con poca lucidità e concedendo davvero troppi spazi in contropiede alla formazione di mister Gustinetti.

LE FORMAZIONI

Giordano sorprende tutti inserendo dall’inizio Venturelli al posto di Ceccarelli a far coppia con Lekè e proponendo un centrocampo robusto, con due incontristi come De Simone e Miceli, e con Giannone a fare il suo lavoro di play-maker. Larghi sulle fasce a sostegno di Corona, Vanin e, udite udite, De Sousa, all’esordio dal primo minuto con la maglia giallorossa. C’è la fa Del Grosso, mentre Greco e Gissi non figurano neanche in panchina. Siedono invece accanto a Bruno Giordano Mattioli e Adami.

Dall’altra parte il brasiliano Fabiano vince il ballottaggio con Lombardi e va a comporre insieme a Galeoto, Carrozzieri e Conte il reparto difensivo. In avanti a far coppia con Floro Flores c’è Sinigaglia, vicinissimo a vestire la maglia giallorossa a gennaio, ma fermato dalla norma federale che vieta a un calciatore di cambiare maglia tre volte in una stagione.

LA CRONACA

“La vita di un bambino non ha prezzo. Liberate Tommaso”: questo lo striscione esposto dai ragazzi della “Capraro” all’ingresso in campo delle due formazioni. Anche dal cuore del tifo giallorosso, così come in gran parte degli stadi di B, è arrivato l’ennesimo appello per la liberazione dello sfortunato bambino di Parma rapito nei giorni scorsi.

Si parte subito a ritmi molto bassi, con le Aquile che cercano di creare più varchi possibili per Corona, cercando di sfruttare al meglio le fasce grazie all’estro di un sorprendente De Sousa. Non accade comunque nulla di rilevante, se non qualche tiro da Mai Dire Gol da parte degli aretini, fino al vantaggio giallorosso, giunto al 22’ e firmato da De Simone con una staffilata dal limite dell’area di rigore che si infila all’angolino basso della porta difesa da Bressan. La reazione degli aretini è davvero poca cosa e si manifesta tutta con un colpo di testa di Carrozzieri (mastodontico il difensore aretino, che con il suo metro e novantadue si è dimostrato avversario davvero insuperabile sulle palle alte) che si spegne a lato. Per il resto Catanzaro, che fa qualcosina in più rispetto all’Arezzo ma che comunque non riesce a impensierire più di tanto Bressan. Proprio sul finire del primo tempo, arriva però la doccia fredda per i tifosi giallorossi: De Sousa si fa rubare palla a centrocampo e innesca il contropiede dei toscani, con Floro Flores che arriva in area di rigore e beffa Belardi con una rasoiata che sbatte sul palo prima di finire nel set. Dopo il gol gestaccio non certo da un giocatore di serie B (forse è un eufemismo) della giovane stella dell’Arezzo rivolto verso la Curva giallorossa. A nulla servono le scuse di Carrozzieri: tutto lo stadio fischierà il centravanti napoletano ogni volta che toccherà palla fino al momento della sua sostituzione.
Il Catanzaro rientra tramortito dagli spogliatoi, ma ha subito un’occasione per passare con un pregevole tiro rasoterra di De Sousa, che si perde a lato di un soffio, dando solo l’illusione ottica del gol. Rischia grosso il Catanzaro al 63’ con un velenoso pallone smistato al centro da Fabiano che attraversa tutta l’area piccola con prima Floro Flores e poi Martinetti che mancano di un soffio la deviazione vincente. Pochi secondi dopo Giordano manda in trincea Pellicori al posto di De Sousa e Ferrigno al posto di Giannone, beccandosi l’unanime dissenso del pubblico giallorosso, che fischia sonoramente l’uscita dal campo del regista ex Ternana. Il Catanzaro perde così la luce a centrocampo e l’Arezzo non perdona quando gli si lascia troppo spazio in contropiede: grande sgroppata di Galaeoto che serve al centro il liberissimo Floro Flores che da pochi metri gela nuovamente il “Ceravolo” e manda nello sconforto Corona e compagni. Terzo cambio operato da Giordano: dentro Ceccarelli, fuori Venturelli, mentre Gustinetti getta nella mischia Martinetti e Confalone (il giustiziere dei giallorossi all’andata) al posto di Sinigaglia e del fischiatissimo Floro Flores. Il Catanzaro non reagisce e fa confusione in avanti, dove il solo Ferrigno cerca di mantenere viva la fiammella della speranza, con due tiri che non hanno fortuna. I giallorossi così si scoprono e danno spazio alle velocissime ripartenze degli ospiti, rischiando più volte di subire il gol del 3-1. Clamorosa l’occasione fallita da Martinetti solo davanti a Belardi poco prima dei 5’ minuti di recupero concessi dal signor Mario Mazzoleni, che non sortiscono nessuna azione particolarmente pericolosa da parte delle Aquile.

Pier Santo Gallo

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