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Catanzaro-Bari 2-0 : La Striscia

Scritto da Redazione

Prestazione impeccabile dei giallorossi che liquidano il Bari e puntano il podio. Solidità, attenzione e ripartenze: ora continuità con la Cavese.

Nonostante il Covid e gli stadi chiusi al pubblico (da sempre  il valore aggiunto del calcio), la sfida fra Catanzaro e Bari non perde il suo fascino. Le due squadre sono fra le più blasonate delle sessanta che compongono i tre gironi della terza serie. Aquile e galletti non si sono mai incrociate in serie A, è vero, ma nella serie cadetta le loro sfide  hanno rappresentato, nel corso degli anni, uno fra i derby più affascinanti del sud.

Sono moltissimi i ricordi, alcuni davvero piacevoli. Il più importante, che rimane nella storia, è lo spareggio di Napoli del 27 giugno 71, quando le aquile si videro spalancarsi, grazie alla rete di Mammì, le porte della massima serie.

Il ritorno nella serie cadetta (stagione 2004/2005) con l’esordio in casa davanti a quindicimila spettatori festanti dopo il lungo purgatorio nelle serie inferiori, è un’altra data da rimarcare. Le reti di Corona, il pareggio di Carrus e il goal di Benny Carbone per l’esordio in notturna in una categoria del calcio che conta, decretarono il 2 a 1 finale per la compagine guidata da Braglia.

E infine un ricordo amaro dall’indimenticabile torneo di B 1987/88. Il Catanzaro di mister Guerini fu uno dei protagonisti di quell’annata. Le aquile si giocarono la promozione in A fino all’ultima giornata contro squadroni come Bologna, Atalanta, Lecce e Lazio. Fra i tanti episodi dubbi a sfavore dei giallorossi in quella stagione, non può essere dimenticato il penalty assegnato da Agnolin per fallo di Gabriele Bongiorni sul barese  Nitti.

Agnolin, già protagonista in negativo a Bologna, assegnò senza alcuna esitazione la massima punizione a cinque minuti dal termine e Perrone, spiazzando Zunico, pareggiò la rete di Palanca.

Ma torniamo al 2o21 e raccontiamo l’ultima sfida tra giallorossi e pugliesi.

Il 21 marzo comincia la primavera ma al Ceravolo nell’arco dei 90 minuti accade di tutto per quanto attiene al meteo. Pioggia torrenziale all’inizio, pioggerellina durante la partita, freddo, nebbia per dieci minuti e sul finale l’arcobaleno con un timido sole. Il terreno di gioco, pur se scivoloso, tiene bene.

Mister Carrera – malgrado il tabellino annunci un 4-2-3-1 – schiera la sua squadra con un 4-2-4. Utilizza in contemporanea (da destra verso sinistra) Marras, Antenucci, Cianci e D’Ursi. Si tratta di un atteggiamento forse troppo spavaldo. E infatti fin dalle prime battute il Catanzaro trova ampi spazi per le ripartenze. I giallorossi perdono  Corapi dopo pochi minuti, ma Calabro non cambia sistema di gioco: arretra Verna nel ruolo di regista basso e inserisce Baldassin, che con le sue accelerazioni è spesso insidioso tanto quanto Carlini e Di Massimo, sulla trequarti sempre in superiorità con i biancorossi senza interditori nel mezzo.

Il Bari attacca con tanti uomini, è vero,  ma se una squadra sa difendersi come ha fatto oggi il Catanzaro, per poi ripartire con efficacia, i grattacapi possono essere parecchi.

Sono almeno tre le occasioni del Catanzaro (una con Curiale particolarmente importante), perché quando si parla di azioni da rete bisogna anche considerare l’ultimo passaggio sbagliato. Di contro i galletti quando attaccano in massa, creano un serio pericolo con un colpo di testa di Cianci, tenuto forse in gioco per pochi millimetri da Fazio, ma Di Gennaro c’è e con un volo sulla sua destra neutralizza il colpo di testa dell’ariete di Bari vecchia.

Il risultato di parità del primo tempo è giusto e la ripresa ha inizio con lo stesso clichè. Bari con baricentro avanzato e Catanzaro pronto a ripartire. Di Massimo è bravo e sveltissimo a sbloccare la contesa su assist di Carlini e rinvio maldestro di Sabbione.

Con il vantaggio la squadra di Calabro acquisisce sempre più fiducia. La batteria degli attaccanti baresi presente nell’elenco dei convocati è schierata in tutti i suoi effettivi. Le frecce offensive dei galletti occupano ogni spazio della zona offensiva. Sono però davvero pochi i veri pericoli. I tanti traversoni in area diventano spesso preda dei difensori giallorossi e di un sontuoso Di Gennaro, praticamente perfetta la sua prestazione. Il due a zero sarebbe arrivato anche prima, se i giallorossi non avessero sprecato qualche ripartenza. Arriva invece con Evacuo su rigore decretato per atterramento di Casoli. Ci potrebbe essere tempo anche per il terzo goal, ma Frattali (migliore in campo dei baresi) ipnotizza Baldassin.

Vittoria meritata e importantissima, perché adesso – lo dice la classifica – il Catanzaro, oltre all’obiettivo di consolidare il quarto posto, può anche guardare al podio.

Non c’è tempo però per gioire e per i voli pindarici. Mercoledì c’è d’affrontare il fanalino di coda che è la Cavese. L’esperienza di Pagani insegna che in questa categoria, ogni squadra va affrontata come se si chiamasse Ternana o Bari se si vuole ambire davvero a qualcosa d’importante. E questo mister Calabro lo sa bene.

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