“Catanzaropoli”, lunedì al via gli interrogatori

Il gip ha respinto la richiesta di custodia cautelare in carcere per il colonnello della Polizia municipale Salvatore Tarantino e quelle di arresti domiciliari per gli ex assessori Lomonaco e Lo Giudice

“Catanzaropoli” ritorna e lo fa prepotentemente.

L’inchiesta che poco più di un anno fa spazzò via l’intera giunta comunale del capoluogo di regione si arricchisce di un nuovo capitolo dopo che il gip Ilaria Tarantino ha respinto, ieri, la richiesta di custodia cautelare in carcere per il colonnello della Polizia municipale Salvatore Tarantino e quelle di arresti domiciliari per due ex assessori catanzaresi già coinvolti nella vicenda, Massimo Lomonaco e Stefania Lo Giudice, oltre che per il comandante dei Vigili Urbani, Antonio Salerno.

Da lunedì, intanto, gli indagati (14 in tutto per questo filone di inchiesta, tra i quali il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, e il consigliere comunale e regionale di Forza Italia, Domenico Tallini), sfileranno in Tribunale per rispondere alle accuse mosse dal pm Gerardo Dominijanni, accuse che vanno dall’abuso di ufficio, alla corruzione, passando per la concussione e soppressione, distruzione e occultamento di atti amministrativi.
Il filone a cui si fa riferimento infatti, è quello che era scaturito dopo la prima tranche di indagini sulle firme false nella presentazione della lista “Per Catanzaro” capitanata da Massimo Lomonaco, alle scorse elezioni amministrative del 2012.
Durante l’attività degli inquirenti, grazie alle intercettazioni telefoniche, si era arrivati a scoprire una presunta rete di favori e interessi che andava dalle multe per divieto di sosta annullate ai consiglieri di maggioranza e alle loro famiglie, concessione di favori amministrativi in cambio di favori sessuali, fino ad arrivare all’interessamento su appalti su lotti demaniali come l’area di Giovino, nel quartiere marinaro di Catanzaro.

Nel mirino della Procura, anche la gestione delle autobotti che rifornirono di acqua la città in seguito all’alluvione del novembre 2013: anche lì, la “cricca”, secondo l’accusa, aveva inteso estendere il proprio controllo favorendo amici e parenti.
In seguito alle indagini di questo filone e di quello principale relativo alle irregolarità nel voto, il sindaco Abramo ritirò le deleghe alla sua giunta di allora in cui comparivano proprio Lomonaco e Lo Giudice.

ale. tar – CORCALABRIA

Mimmo TalliniDICHIARAZIONE DI TALLINI

«A distanza di mesi, se qualcuno vorrà o se riterrà opportuno ascoltarmi, potrò finalmente chiarire la mia posizione in merito alle notizie apparse sulla stampa e riguardanti un’indagine che mi vede coinvolto per alcune multe della polizia municipale che sarebbero state arbitrariamente annullate. L’occasione di poter dimostrare direttamente ai magistrati che l’accusa che mi verrebbe mossa è totalmente infondata».
Lo afferma, in una nota Domenico Tallini, consigliere comunale di Catanzaro e consigliere regionale. «Potrò ribadire – prosegue – ciò che ho già scritto un anno fa. La mia auto, munita di regolare pass per la sosta e il transito, non doveva e non poteva essere multata. Si è trattato di un errore materiale dell’agente che ho puntualmente segnalato al comando. D’altronde, risultano annullati in autotutela, per casi similari al mio, circa settecento multe. Ribadisco per l’ennesima volta di non avere mai chiesto annullamento di multe per nessuno tanto meno per me, per i miei familiari, per miei conoscenti».
«Sfido anche in questo caso chiunque – continua – a portare prove o affermare il contrario. Documenti alla mano posso dimostrare di non avere mai goduto di condizioni di privilegio, come confermano i ruoli di Equitalia, da cui si può desumere che il sottoscritto ha in carico una somma di euro 9.823 riguardante solo multe della Polizia Municipale di Catanzaro, di cui euro 5.454 pagate negli anni 2007-2010-2012-2013 e euro 4.368 con ricorsi vinti davanti al Giudice di Pace nei vari anni. Inutile dire che anche in questa occasione sono totalmente fiducioso nell’operato – conclude – della magistratura».

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