“CAVE CANEM: la mancata risposta alle critiche rivolte a CNC”

riceviamo e pubblichiamo

I nostri antenati latini, fondatori di civiltà, cingevano il cane alla catena sul vestibolo della domus familiae con la nota scritta: CAVE CANEM;
L’usanza è rimasta anche ai tempi di oggi, ma se n’è perso il significato profondo – peraltro presente in ogni manifestazione sociale di Roma Antica – che invece lo caratterizzava  allora.
Invero il cane simboleggiava quanto di istintivo e violento doveva rimanere fuori la soglia della dimora domestica, intimandosi attenzione al “cane” perché latra, addenta e lacera.
Il volgo, in senso spirituale, ha fatto carriera ed ora siede nei banchi dei palazzi del potere dove rimane abbarbicato ad ogni minuta briciola di potere con l’unico reale obiettivo della sua perpetua autopoiesi.
E’ bene allora che i “trinarciuti” politicanti dallo stomaco d’acciaio e nuotatori di tutti i mari e di tutti i partiti, sfingi del potere e relativi accoliti, sappiano bene che al cancello esterno della nostra associazione è affisso il cartello “CAVE CANEM”, nel significato suo più proprio.
I latrati di chi ci inveisce contro ci scivolano addosso ed il loro dente avvelenato non ci perfora, perché è talmente tanta la distanza tra chi ha fatto della politica un mestiere, da un lato, e chi toglie tempo al proprio lavoro, ai propri interessi ed alla propria famiglia per consacrarlo alla causa del bene comune, dall’altro, che nessuna invettiva riesce a colmarla.
Del resto stiano pure tranquilli, i capicorrente e portatori di voti, CNC non vuole toglier loro potere, ma solo migliorare la città, ridarle il lustro e la dignità che merita, e questo anche per loro e per i loro figli, cui intende garantire un lascito meno inglorioso di tanto disordinato cemento in una città deturpata da logiche clientelari della peggior specie.
I nostri armadi sono aperti ed a disposizione di tutti ed il nostro impegno è giornaliero e non per far fuori questo o quello, ma per raggiungere quelle mete che la nostra Amata Città ed i catanzaresi tutti meritano.
Con una forza numericamente esigua, ma con l’inesauribile ed immenso coraggio dell’onestà intellettuale e dell’integrità morale, siamo catanzaresi e prima ancora siamo uomini, forti perciò di quella forza interiore che consente di non sentire i cani che abbaiano. 

Eugenio RICCIO
Capogruppo Movimento Civico
“Catanzaro nel Cuore”

Autore

Francesco Vallone

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