CESENA-CATANZARO 4-1: LA CRONACA

I romagnoli, ancora una volta hanno vita facile contro un Catanzaro fragile e mai in partita, abbandonato dai suoi tifosi dopo 55′ minuti.

CATANZARO – E con Cesena siamo arrivati alla quinta stazione della via Crucis giallorossa: altra umiliazione, ma consoliamoci, sta per finire. La prossima partita vedremo molto probabilmente gli acerrimi rivali catanesi festeggiare la serie A al “Ceravolo” e magari deriderci come i tifosi atalantini e poi si andrà a Bologna, dove gli uomini di Ulivieri non faranno sicuramente sconti.

Detto questo passiamo con un po’ di rabbia e la ormai solita umiliazione a raccontare dell’ennesimo ecatombe dei giallorossi, che hanno fatto “risorgere” un Cesena che giungeva a questa sfida con soli 3 punti (frutto di tre pareggi) nelle ultime 7 gare di campionato e con una forma fisica tutt’altro che eccelsa. Contro questo Catanzaro sono bastati 8’ ai romagnoli per archiviare la pratica per poi riposarsi per tutta la ripresa, concedendo alle Aquile solo la soddisfazione di realizzare il gol della bandiera. Come dare torto ai 50 tifosi catanzaresi che si sono sobbarcati la bellezza di quasi 900 chilometri di viaggio per tenere in alto il vessillo giallorosso e che hanno abbandonato il “Dino Manuzzi” al 10’ del secondo tempo contestando duramente la squadra?
Ed effettivamente hanno fatto bene, non si sono persi niente, soltanto un simpatico striscione esposto dalla curva romagnola inerente gli scandali che stanno sconvolgendo il calcio nostrano, che sicuramente lunedì sera ci sarà presentato dal buon Cristiano Militello di Striscia la Notizia: E’ DA ANNI CHE GIOCO LA SCHEDINA. SE CHIAMAVO MOGGI FACEVO PRIMA…

LE FORMAZIONI

Confermate le previsioni della vigilia: Cittadino torna all’antico e classico 4-4-2 con Belardi in porta; Urbano, Ceccarelli, Olorunleke e Del Grosso in difesa; Vanin, Gissi, De Simone, Tedoldi a centrocampo; Mattioli e Pellicori (che sostituisce lo squalificato Corona) in avanti.
Il duo Gadda-Castori invece schiera Turci tra i pali; Biserni, Rea, Mengoni, Morabito sulla linea difensiva; Ciaramitaro, Pestrin e Salvetti in mezzo al campo; Bracaletti, Bernacci e Ferreira Pinto in avanti.

LA CRONACA Al 6’ ci prova Mattioli ad impensierire Turci con un tiro che finisce alto. Ma il Cesena dimostra subito di poter disporre a suo piacimento dell’avversario e all’8’ passa in vantaggio: punizione di Salvetti che tocca per Morabito, che dal limite spara al volo un missile sul quale Belardi non può far nulla. Bello il gol del fluidificante cesenate autore di una maiuscola prova, un altro giocatore rispetto a quel Morabito che abbiamo visto a Catanzaro un anno fa.

Al 10’ i bianconeri chiudono già i conti: proiezione di Bracaletti sulla sinistra, pallone basso per l’accorrente Ferreira Pinto che non sbaglia. La squadra di Gadda-Castori ha l’attacco più prolifico del campionato, un attacco che si esalta nell’azione del 3-0: toccano palla in rapida successione Pestrin, Salvetti, Bracaletti, Ferreira Pinto e Ciaramitaro prima della zampata vincente di Bernacci che porta così a 10 il suo bottino stagionale. Il Catanzaro prova a rientrare in partita: al 29’ Mattioli verticalizza trovando Pellicori in buona posizione che addomestica il pallone e scaglia un destro potente neutralizzato in corner dal numero 1 di casa che si ripete due minuti dopo su un colpo di testa dello stesso Pellicori, servito da un cross dalla destra di Tedoldi. Ma si tratta di un semplice fuoco di paglia per i giallorossi che nel giro di pochi minuti tornano di nuovo in balia degli avversari: al 37’ proprio su un rivio dell’ex estremo difensore di Udinese e Samp la difesa catanzarese si fa trovare impreparata, Ciaramitaro spizza di testa per capitan Salvetti che controlla di destro e poi calcia un sinistro vincente che permette ai suoi di calare il poker. Nella ripresa non accade praticamente nulla, se non il gol della bandiera del Catanzaro, che arriva al 38’ con De Sousa, che sfrutta al meglio un cross di Tedoldi.

Pier Santo Gallo

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Pier Santo Gallo

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