CIMINO Scrive al Sindaco per derby Catanzaro-Cosenza

di seguito il testo della lettera

“Caro Rosario,
la partita di pallone e solo la partita di pallone. Non può diventare altro. Il fatto che lo diventi a ritmo sempre più incalzante, ma soprattutto, che la si concepisce come una sorta di “guerra” Israele – Palestinese, dimostra da una parte il degrado raggiunto dalla società e dall’altra la debolezza delle istituzioni dinanzi al fenomeno in questione. Domenica prossima la nostra Città ospiterà una partita importante, il derby(chiamiamolo ancora così)  tra il Cosenza ed il Catanzaro.
Dal punto di vista calcistico non è un evento storico e non c’è in gioco lo scudetto.
C’è poi di positivo che le due compagini abbiano fatto un campionato senza immediato contrasto di interessi. Il Cosenza , infatti, è solitario, irraggiungibile capolista dalla prima giornata del torneo  e il Catanzaro, nonostante le pesanti ristrettezze di mezzi e la solitudine in cui è lasciato, sta facendo un bel campionato e di sicuro approderà ai play off. Perché, quindi, non tentare con coraggio, almeno una volta, di trasformare una temibile, prevedibile “guerra” nella festa, invece, della promozione  di entrambe le squadre?
Perché non utilizzare questa partita come ambasciatrice di pace tra le due tifoserie e come una  prima lezione per l’unità delle genti di una Calabria assurdamente divisa?
Apriamo la nostra Città e il nostro stadio agli spettatori, non solo alle tifoserie,  di Cosenza e Catanzaro e facciamo che gli striscioni giallorossi e rossoblù  diventino un unico colore: quello dell’amicizia, dello sport, della calabresità.
Se  per motivi strettamente legati alla competenza del Questore e del Prefetto e alla loro attività di prevenzione, questo non fosse possibile, ti chiedo di promuovere un incontro tra delegazioni delle due tifoserie e con il Sindaco di Cosenza che certamente l’accoglierà.
A me piacerebbe  che la cosa si svolgesse in un pranzo festoso, la domenica della gara, alla fine del quale, a piedi, il corteo dell’amicizia si recasse allo stadio, prendendo posto tutti nella stessa unica curva.
Olivo e Perugini e tutti gli altri stretti nella passione per la Calabria e le nostre Città.
Per l’affetto che  ti porto e la sensibilità che ti riconosco, sento che questa volta la mia richiesta non sarà considerata una buona impraticabile utopia. Grazie”.

Autore

Francesco Vallone

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