TatticaMente!

Cinque sostituzioni, sarà rivoluzione o flop?

Scritto da Redazione
La nuova regola sui cambi debutterà domani in campionato fra dubbi e curiosità. Proviamo ad analizzare le implicazioni sotto il profilo della condizione fisica, delle variazioni tattiche e dell’aspetto mentale
 
 

La nuova regola delle cinque sostituzioni libere per ciascun cambio nel totale di tre a partita, costituisce un’importante innovazione e merita sicuramente alcune riflessioni.

A prescindere dall’effettiva ragione di natura politico-sportiva a sostegno di tale riforma, rappresentata dalla sempre crescente necessità di avere organici numericamente più ampi, credo che sia opportuno verificare se essa possa servire a modificare strategie tecniche e metodologie di allenamento.

Ads336x280

La precedente norma di regolamento delle tre sostituzioni veniva tradizionalmente utilizzata per soddisfare tre tipi di esigenza durante la gara:

a) variazioni tattiche

b) perdita di condizione fisica del singolo elemento

c) eventuale ipotesi di infortunio da parte del giocatore

Ogni allenatore decideva di procedere alla sostituzione del calciatore iN base a questi tre parametri, a volte alternativi altre in sovrapposizione tra loro, ma sempre sottoposti a logica nell’ambito dei tre cambi.

Le cose mutano decisamente con l’aumento del numero dei calciatori da sostituire (da tre a cinque) nell’arco dei confermati tre cambi a partita.

La possibilità teorica che il singolo cambio possa addirittura far entrare in campo contemporaneamente cinque giocatori, o che questi possano essere “spalmati” nel corso degli altri due successivi, provoca dei concreti stravolgimenti di assoluto interesse per lo svolgimento della gara.

Senza avere la pretesa di esaustività sul punto, e riservando di approfondire meglio con il tempo la tematica (soprattutto cercando di conoscere le prime rilevazioni statistiche), il possibile punto di partenza è la piena consapevolezza di dover conoscere, e saper utilizzare, uno strumento di strategia.

L’alternanza di cinque effettivi di gioco, la metà dei giocatori di movimento di una squadra, non può che rappresentare un nuovo modello di schieramento nei confronti dell’avversario.

Il compito dell’allenatore sarà, quindi, quello di capire come, quando e perché, utilizzare questo tipo di strategia durante la gara al fine di trarre il più utile profitto.

La materia è vastissima. Per rispondere alle domande è opportuno studiare nei minimi dettagli ogni parametro di valutazione che, specie in corso di gara, non solo è di difficile individuazione ma soprattutto richiede una presa di decisione in termini ristretti e di non agevole soluzione.

Proviamo a sintetizzare tre fattori che in qualche modo possono incidere nella scelta del tecnico.

 

CONDIZIONE FISICA

Il dato è di immediata percezione: cinque giocatori anziché tre, garantiscono la più ampia alternanza (forse ottimale considerando il numero) sul piano dello scadimento fisico ed uno standard più omogeneo su tutti gli effettivi.

Ma il dato deve diventare strategia, e per fare questo è necessario cominciare a pensare ad un innalzamento della soglia della condizione fisica di gara in capo ai dieci giocatori di movimento.

La rilevazione statistica diventa fondamentale nella misura in cui, per ciascun singolo calciatore, si individua la soglia fisica di prestazione ottimale.

Aumentata quella, costituirà “strategia dei cinque cambi” durante la gara, cercare di mantenere quel livello di prestazione fisica.

Il compito dell’allenatore sarà quello di strutturare metodologie di allenamento per valorizzare l’aumento di prestazione fisica e di volta in volta implementarlo con lo strumento dei cinque cambi.

 

VARIAZIONI TATTICHE

La possibilità di fare cinque cambi incide su tutti i sistemi di gioco o, come attualmente è di moda, sui vari modelli dinamici di fase.

Qualsiasi linea difensiva (da tre a cinque), di centrocampo (da due a cinque) o di attacco (da uno a quattro), può essere completamente stravolta dallo strumento dei cinque cambi.

È agevole comprendere come si tratta di una completa rivoluzione tattica durante lo svolgimento della gara.

L’allenatore non solo potrà cambiare i giocatori in base all’errata disposizione, o movimento del sistema, ma addirittura modificare il sistema con i cinque cambi a disposizione.

Si aprono scenari veramente impensabili sulle prese di decisione in corso di gara. si dovrà cioè cominciare seriamente a prendere in considerazione la possibilità di avvalersi di un ausilio esclusivamente tattico per ottimizzare la strategia dei cinque cambi.

Credere che al momento questo tipo di situazione possa essere soddisfatta dall’allenatore significherebbe caricare una singola persona di un compito che francamente appare alquanto complesso.

Si potrebbe inizialmente affidare questo compito al collaboratore di campo, con la precisa indicazione tuttavia di avere ben chiare le cognizioni di natura tattica che riguardano la propria squadra e quella avversaria.

Le metodologie di allenamento, in questa direzione, diventano le più variegate e nello stesso tempo quelle più affascinanti.

Il tattico dei cambi dovrà allestire una micro-seduta a tempo ridotto in cui proverà a simulare un cambio di sistema di gioco o un’alternanza nella linea di schieramento.

Il tutto diventa un oggettivo materiale di studio per dare libero sfogo alle invenzioni o ai “lampi di genio” della nuova figura di ausiliario dell’allenatore specializzato nella tattica dei cambi.

Ads336x280

 

ASPETTO MENTALE

I cinque cambi non possono, anzi non devono, essere sottovalutati anche in relazione all’inerzia mentale della gara.

Lo svolgimento delle dinamiche di gioco può essere di alterna natura: positivo/negativo; positivo/positivo; negativo/positivo; negativo/negativo.

Con il trascorrere dei minuti si assiste proprio a tale tipo di situazione che l’allenatore dovrà essere in grado di leggere e risolvere. 

Segnare una o più reti, o subirle, può inoltre essere un ulteriore fattore di condizionamento che si aggiunge all’alternanza delle dinamiche di gioco, ma che può essere del tutto sganciata (esempio gioco bene e prendo gol su autorete; oppure gioco male e faccio gol su punizione).

La strategia dei cinque cambi è strumento che può aumentare la dinamica positiva o interrompere quella negativa, aiutare in quel momento di gara ad elevare l’aspetto mentale del singolo e della squadra.

La possibilità di inserire la metà dei giocatori di movimento in campo significa portare davanti all’avversario non solo nuovi soggetti con idee più forti ma anche una struttura di squadra mentalmente adeguata alla situazione di gioco che in quel momento la gara propone.

In allenamento settimanale il lavoro potrebbe dirigersi proprio verso tale obiettivo: migliorare la dinamica di gioco o meglio ancora interrompere quella negativa.

Si potrebbe simulare una situazione ad handicap temporaneo (esempio una condizione di svantaggio di uno o due gol), con tempo limitato, e cominciare prima a scegliere, e poi ad inserire progressivamente, quei calciatori che denotino funzionalità ad interrompere l’inerzia negativa.

Piccoli spunti di riflessione, o piccoli suggerimenti, per un tema che, lo si ribadisce ancora una volta, non mancherà di essere sperimentato nel futuro alla ricerca della migliore soluzione.

Paolo Carnuccio

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

2 Commenti

  • Impegni professionali e familiari non mi consentono di vedere tutte le partite del Catanzaro. Riesco quindi appena a valutare i nostri calciatori dopo averli visti diverse volte. Non esprimo mai giudizi su calciatori che non conosco come invece fanno illustri opinionisti che scrivono post su questa testata addirittura clusterizzandoli in prima e seconda fascia. Mi spiace soprattutto vedere giudizi non positivi su Erra. Salvare una squadra subentrando a fine campionato dopo 3 allenatori con una squadra psicologicamente devastata non e’ da poco. Un famoso opinionista avrebbe preferito Auteri. Allenatore che naviga in serie C da anni e che non e’ mai riuscito a migliorarsi. Ritengo Erra una ottima persona. In queste categorie e’ necessario trovare l’amalgama tra ragazzi con voglia di emergere e giocatori di esperienza. Erra mi sembra l’uomo giusto al posto giusto. Serve l’amalgama dicevo. Ma l’amalgama si forma se c’e’ intorno un ambiente positivo fatto di gente che ha entusiamo e non dubbi. Io sono un semplice tifoso entusiasta. Nin sono un famoso opinionista

Scrivi un commento