COMUNE – Maltempo, tavolo operativo con delegazione Regionale

La Regione  è pronta ad esaminare le richieste prioritarie e dettagliate  del comune Capoluogo  di regione ed  quelle dei centri  dell’hinterland colpiti dal nubifragio  della scorsa settimana. E’ quanto emerso  dalla riunione  tra il tavolo operativo   costituito dal sindaco Olivo e la delegazione  regionale
messa in campo dal presidente della giunta Regionale Loiero e capeggiata dal sottosegretario, Vincenzo Falcone e dall’assessore Luigi Incarnato.  Il sindaco Olivo aveva allargato il tavolo alla Provincia, rappresentata dal vice presidente Maurizio Vento,  ed ai sindaci della  prima cintura. Hanno risposto all’appello i primi cittadini di  Sellia, Sorbo San Basile, Caraffa, San Floro, Gimigliano, Pentone, Simeri Crichi, Belcastro. Presenti all’incontro  Salvatore Alcaro, dirigente della Protezione civile, numerosi assessori di palazzo de Nobili, capigruppo, presidenti  commissioni consiliari, il direttore generale, Paolo Olliana  la segretaria generale Teresa Mansi, il comandante dei Vigili urbani, generale Antonio Salerno ed i dirigenti del settore lavori pubblici, Carolina Ritrovato e del settore ambiente, Aldo Mauro.
Il primo cittadino,  dopo aver nuovamente  ringraziato tutte le strutture tecniche comunali, i Vigili urbani, la Protezione civile regionale, la Provincia, le Società partecipate, ma anche  gli organi dello Stato (Prefettura, questura, forze dell’ordine) e della Regione, nonché i vigili del fuoco,  per l’impegno ed il lavoro svolto  nelle giornate  di mal tempo  in primo luogo per mettere in sicurezza le persone , ha  ringraziato i presenti ed in particolare il sottosegretario  Falcone, l’assessore Incarnato, il vice presidente dell’amministrazione provinciale  Vento ed i Sindaci intervenuti. “ Ci siamo trovati difronte ad un mini uragano , così come l’ha definito Bertolaso,  ha ribadito  Olivo – per fortuna non ci sono state vittime.   I pesanti danni subiti dalla città – ha detto ancora  il sindaco – confermano le preoccupazioni che ho più volte espresso in ordine alla fragilità del territorio cittadino. Occorre avviare, assieme allo Stato e alla Regione, alla Provincia ed agli stessi Comuni, un grande progetto di risanamento che metta in sicurezza un territorio debole e purtroppo devastato anche dalla mano degli uomini. Decenni di abbandono e di lassismo hanno aggravato la situazione.  Occorre, quindi, invertire la rotta e  mettere al centro della nostra azione i temi della difesa dei suoli lavorando sulla  prevenzione. Abbiamo provveduto già ad inoltrare le prime relazioni  che ammontano a sedici milioni di euro, ma  difronte a questa emergenza è necessario uno sforzo unitario  e sinergico a cominciare da quello del governo centrale”.  Il quadro drammatico del comprensorio è stato disegnato dai sindaci presenti che sono intervenuti segnalando le questioni più urgenti.
Il vice presidente Vento ha sottolineato come la situazione del territorio provinciale “è molto grave  i danni quantificati sono stati già sottoposti all’attenzione della Regione, ma ci sono danni maggiori non tutti ancora quantificati che riguardano la viabilità soprattutto di quella interna. Per questo motivo occorre superare il fenomeno dell’emergenza per lavorare compiutamente sul terreno della prevenzione. Occorre pertanto offrire alle Province le risorse necessarie affinché queste di concerto con la Regione possano affrontare concretamente il problema”.
Tassone  ha messo in risalto “l’assoluta mancanza di controllo del territorio che è all’origine delle gravi conseguenze materiali che l’ultimo evento calamitoso ha determinato”
Tallini  ha evidenziato che  “ occorre partire dai ritardi dagli errori compiuti sul territorio calabrese per invertire la logiche di intervento facendo addirittura  dei bacini idroelettrici uno strumento a sostegno della salvaguardia territoriale, ma anche economia regionale”.
Cimino  ha sottolineto  il fatto che l’invito ai piccoli comuni vuol significare che “Catanzaro è accanto a loro in spirito  di solidarietà e di collaborazione. Mai più guerra tra poveri per l’accaparramento di quei quattro soldi che arrivano dal Governo e dalla Regione ha detto Cimino –  ma fronte comune per una nuova politica di sviluppo”. Il consigliere ha nuovamente insistito sulla questione porto di Catanzaro “che deve uscire dall’incertezza in cui si trova, rischiando per gli errori  vecchi e nuovi di diventare il male dei mali della Città”. Ha chiesto, infine, “interventi urgenti per dragare l’area portuale liberando le imbarcazioni che sono imprigionate e inoltre  contributi urgenti a sostegno di tutte le attività economiche, dalla pesca a quelle turistico – commerciali, che hanno subito danni ed il blocco delle loro attività”.
L’assessore Incarnato ha svolto un discorso generale sul rapporto territorio e mutamento climatico, affermando che “La Regione non è attrezzata a reggere il peso del nuovo sistema meteorologico, piogge  brevi ma intense in tempo breve. Ha svolto un esame critico dell’attuale situazione rilevando che manca  un coordinamento tra Regione ed enti locali, che affronti in contemporanea le questioni emergenziali e quelle di struttura”.  Incarnato ha sostenuto che la  Regione “ Deve pensare alla programmazione come strumento  di efficacia collocazione delle risorse. Le opere finora realizzate in Calabria – ha aggiunto – non corrispondono pienamente alle esigenze della difesa del suolo. Difesa idrauliche e difesa del mare”. Infine l’Assessore sulle problematiche esposte dai sindaci dei comuni presenti  si è impegnato “a portare in giunta  il quadro della situazione descritta e di dare risposte già venerdì prossimo in un incontro che si terrà nella  sede regionale”.

Falcone  ha sottolineato che “occorre mettere in rete Regione, Comuni, Consorzi, ed Afor , ma soprattutto di rendere utilizzabile l’ufficio dei sindaci presso il quale le istanze dei comuni possono trovare le risposte che gli stessi comuni elaboreranno con la loro competenza e conoscenza del territorio. In questo modo si potrà avviare il grande progetto della messa in sicurezza del territorio, che non è cosa facile da realizzare perché occorrerebbero  ingenti risorse(25 miliardi di euro)”. Falcone ha quindi insistito su un’opera di monitoraggio intersettoriale e su una nuova cultura della prevenzione.

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Redazione

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