COMUNE – Sindaco ricorre al Consiglio di Stato contro sentenza TAR per dirigenti

La Giunta Comunale, presieduta dal sindaco Rosario Olivo, ha deciso  di proporre appello al Consiglio di Stato contro le sentenze emesse dalla Seconda Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria che ,  accogliendo solo in parte i ricorsi proposti contro l’Amministrazione comunale, ha annullato gli atti amministrativi  di nomina  a tempo determinato di sei  dirigenti.
La decisione è stata assunta  sentita la relazione degli assessori al Personale Francesco Granato e alla Trasparenza e legalità Aldo Stigliano Messuti (quest’ultimo proponente la deliberazione stessa).
L’Amministrazione comunale continuerà ad essere assistita in questa vertenza dall’avv. Raffaele Mirigliani.
“ L’urgente iniziativa di ricorrere in appello  – hanno evidenziato gli assessori Granato e Stigliano Messuti – è stata determinata dalla pregnante considerazione che nelle sentenze impugnate non sono state considerate adeguatamente né tutte le questioni pregiudiziali e preliminari sollevate dalla difesa dell’Amministrazione, né la specificità delle singole posizioni, avendo la Seconda Sezione del TAR Calabria inteso rinnegare, con motivazione ritenuta  ad effetto e non aderente alla vigente normativa, la reale possibilità delle nomine dirigenziali temporanee consentite, non a titolo meramente eccezionale, dallo Statuto comunale nonché dagli artt. 50, 109 e 110 del Tuel”.
“In particolare- hanno sottolineato Granato e Stigliano Messuti – la Giunta ha inteso rimarcare che l’utilizzo  del concorso pubblico non risulta eluso né contraddetto dagli atti adottati dall’Amministrazione che ha significativamente assegnato agli stessi una temporaneità contenuta sia con rispetto alla durata massima concedibile (anni cinque) sia con riferimento alla durata in carica del Sindaco (fino 2011), nel mentre nessun atto, interno ovvero esterno alle procedure di nomina, ha mai escluso il finale espletamento dei concorsi per i quali, anzi, sono in itinere gli atti propedeutici.
Tali atti propedeutici, ove fossero stati posti in essere dalle precedenti amministrazioni, avrebbero potuto consentire a quella attuale di espletare direttamente i concorsi anziché reiterare una procedura, ripetersi legittima, seguita dal Comune di Catanzaro senza censura alcuna in tutto l’arco dell’ultimo decennio”.

“Nell’effettuare le nomine poste in discussione dalla Seconda Sezione del TAR Calabria – hanno concluso i due assessori – l’Amministrazione (la cui scelta di ricorrere prevalentemente a dirigenti già dipendenti dell’Ente ha consentito di realizzare un’economia annuale di oltre 400mila euro) aveva debitamente tenuto conto che l’art. 110 del TUEL ha esteso anche agli Enti Locali la possibilità di assumere dirigenti tramite contratto a tempo determinato, possibilità che precedentemente era prevista dall’art. 43 del DPR 268/1987 per le sole Regioni e Camere di Commercio. Pertanto le procedure di reclutamento sono attualmente due, una delle quali, senza eccezioni di sorta , risulta tuttora essere quella seguita dall’Amministrazione comunale attraverso  l’esperimento di procedure comunque trasparenti che hanno permesso una adeguata selezione tra i candidati”.

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Redazione

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