Avversario di turno

Cremonese, una grande in cerca di riscatto

Scritto da Emanuele Mongiardo

Per effetto del calendario asimmetrico, il Catanzaro ritorna ad affrontare la Cremonese a distanza di trentratré giornate dalla gara d’andata. L’esordio in Serie B dopo diciassette anni rivelò quanto la squadra di Vivarini potesse essere competitiva. I giallorossi seppero tenere testa a un avversario appena sceso dalla Serie A, e avrebbero potuto persino vincere con un po’ di precisione in più da parte di Vandeputte e Iemmello.

Era ancora agosto, difatti un altro campionato, ma, soprattutto, la Cremonese era un’altra squadra. Alla guida dei grigiorossi vi era Davide Ballardini, un allenatore con un eccellente curriculum in materia di lotta salvezza in Serie A, ma che forse aveva faticato a digerire la nuova categoria. Ballardini era partito malissimo e non aveva saputo valorizzare il materiale tecnico a disposizione, così è stato esonerato dopo appena cinque giornate.

Al suo posto allo Zini è arrivato Giovanni Stroppa, uno specialista in promozioni. Dopo aver riportato il Foggia in Serie B al termine della stagione 2016/17, l’ex tecnico della Primavera del Milan ha guadagnato la Serie A con due squadre diverse: il Crotone con il secondo posto del 2019/20 e il Monza, con cui vinse i playoff nel 2021/22.

Stroppa, insomma, è una garanzia in Serie B, e infatti anche a Cremona ha saputo far ritrovare la retta via ai suoi giocatori. I lombardi, però, hanno subito diverse battute d’arresto di recente. Nelle ultime cinque giornate è arrivata una sola vittoria – contro il derelitto Bari – a fronte di ben quattro sconfitte, due delle quali contro squadre coinvolte nella lotta per la salvezza come Feralpisalò e Südtirol. La Cremonese, quindi, sembra aver perso il treno per la promozione diretta, per questo la sfida di domani sarà ancora più importante per il Catanzaro, con la prospettiva di potersi avvicinare al quarto posto occupato proprio dai grigiorossi.

Come gioca la Cremonese

Stroppa è solito schierare i suoi con un 3-5-2. Il punto di forza della Cremonese è senza dubbio la fase difensiva. Si tratta, infatti, della squadra che ha incassato meno gol in campionato, appena 28. Anche le statistiche avanzate confermano le impressioni dei numeri crudi. Se si considerano gli expected goals (xG), ovvero la probabilità che un tiro si trasformi in gol espressa in decimali da 0 a 1, la Cremonese è la squadra che ne ha subiti di meno in questa stagione, rigori esclusi: 28,2, dato in linea con quello dei gol subiti.

Anche la produzione offensiva, per la verità, non è male. Sempre in termini di xG, escludendo i rigori quelli della Cremonese in totale sono 48,9, a fronte però di soli 43 gol segnati, sintomo di una squadra imprecisa sottoporta, che concretizza meno di quanto crea. Un dato anomalo se si pensa alla presenza di un bomber come Massimo Coda, ma anche ad una batteria di mezzepunte che, oltre ai soliti Vazquez, Buonaiuto e Zanimacchia, da gennaio piò contare anche su Falletti, prelevato dalla Ternana, e, soprattutto, Denis Johnsen, acquistato da una diretta concorrente per la promozione come il Venezia.

Contro talenti del genere – Falletti e Johnsen sono stati difficili da gestire per il Catanzaro nelle gare contro Ternana e Venezia – servirà il massimo della concentrazione. Bisognerà tenerli lontani dalla porta attaccando ed eventualmente evitando di abbassarsi troppo, come spesso accade con il Catanzaro dopo aver segnato un gol.

Vista la solidità della Cremonese, comunque, bisognerà trovare un modo di scardinare il 3-5-2 di Stroppa. I prossimi avversari sanno interpretare fasi di pressing alto, ma se abbassano il blocco per fare densità riescono a impantanare chiunque, con difensori di grande stazza come Lochshvili, Antov e Ravanelli.

La Cremonese, dunque, è un avversario che esige maturità e pazienza. L’ennesima prova utile, in vista dei playoff, per i ragazzi di Vivarini.

Autore

Emanuele Mongiardo

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