CRONACA – Rimborsi gonfiati assolto ex vice presidente Provincia

Si e’ concluso con un’assoluzione il giudizio abbreviato a carico di Mario Magno, all’epoca dei fatti contestati vice presidente della Provincia di Catanzaro, dell’Udc, e consigliere comunale di Lamezia Terme, accusato di truffa aggravata ai danni di ente pubblico e falso, nell’ambito dell’inchiesta su presunti rimborsi gonfiati o non dovuti sborsati dall’Ente pubblico. La sentenza e’ arrivata oggi dal giudice dell’udienza preliminare Antonio Giglio, cui il pubblico ministero Simona Rossi ha confermato la propria richiesta di condanna a sei mesi di reclusione. Il difensore di Magno, Giuseppe Spinelli, ha chiesto e ottenuto un’assoluzione “perche’ il fatto non sussiste”, anche sulla scorta di quanto risultato dagli approfondimenti istruttori che il gup ha

disposto lo scorso 11 dicembre. Quel giorno Giglio ha assolto anche l’altro imputato che aveva chiesto l’abbreviato, Giuseppe Cacciatore, il titolare di un’agenzia di viaggi, che lo stesso pm pero’ aveva chiesto di scagionare. I due riti alternativi erano stati ammessi lo scorso 12 giugno, quando il gup aveva contestualmente rinviato a giudizio altre sei persone, quasi tutti imputati in qualita’ di amministratori pubblici di Catanzaro, al processo che e’ in corso davanti al Tribunale, e riprendera’ il 16 giugno. In quella sede sul banco degli imputati siedono (le rispettive cariche si riferiscono al periodo considerato dalla pubblica accusa nella richiesta di rinvio a giudizio): Domenico Critelli, quale consigliere provinciale del Nuovo Psi; Emilio Verrengia, quale ex assessore comunale ai Trasporti e capogruppo dell’Udc in consiglio provinciale; Tommaso Brutto, quale assessore provinciale ai Trasporti, ex capogruppo dell’Udc in consiglio comunale, e consigliere a Palazzo de Nobili; Vincenzo Bruno, quale capogruppo provinciale ex Ds, e presidente della Comunita’ montana Fossa del Lupo; Peppino Ruberto, quale consigliere provinciale dell’Udc; ed il titolare di agenzia Ercole Vescio. Nell’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Cristina Tettamanti, e’ descritto un presunto giro di fatture che sarebbero state gonfiate o emesse relativamente a spese inesistenti, per ottenere rimborsi non dovuti dagli Enti pubblici di appartenenza – Comune o Provincia -, oppure viaggi per familiari e amici .

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Redazione

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