CULTURA- MATTIA PRETI, ESPERTI CROATI A TAVERNA

Una lettura approfondita delle 24 opere di Mattia Preti presenti a Taverna nella citta’ natale dell’ artista, messe in relazione con un gruppo di dipinti raffiguranti i quattro Evangelisti, attualmente in corso di recupero nell’ Istituto di Restauro di Dubrovnik, in Croazia. E’ stato questo il senso dell’ incontro – studio che una delegazione proveniente dalla citta’ croata ha compiuto nell’ istituzione museale della cittadina del catanzarese. All’ incontro hanno partecipato la restauratrice Mara Pustic; la storica dell’ arte Nancy von Breska ed il fotografo restauratore Antonio Blaskovic dell’ istituto croato; il Museo civico di Taverna e’ stato rappresentato dal direttore Giuseppe Valentino. In forma privata ha partecipato anche la restauratrice Caterina Bagnato, curatrice con l’ Opificio delle Pietre Dure di Firenze negli anni 1996 e 1999 del primo studio scientifico su un gruppo di tele pretiane di Taverna e Malta la cui inedita documentazione e’ conservata nell’ Archivio pretiano del museo calabrese, ancora in attesa di una completa pubblicazione e di nuove integrazioni comparative.
La delegazione croata nel corso della permanenza ha anche incontrato il sindaco di Taverna Sebastiano Angotti e l’ assessore Nuccio Canino che sono stati informati degli obbiettivi del programma proposto congiuntamente dal direttore del Museo civico di Taverna e dai rappresentanti dell’ Istituto di restauro di Dubrovnik. Nei prossimi giorni e’ previsto, invece, un coinvolgimento ufficiale della Direzione del Museo nazionale di Malta, finalizzato alla predisposizione di un protocollo d’ intesa ed alla nomina di un Comitato internazionale che lavorera’ alla redazione e realizzazione del progetto di studio scientifico sulla monumentale opera del Cavaliere Calabrese.
‘L’intento finale – e’ detto in un comunicato – e’ quello di costituire una prima ‘Banca dati internazionale’ accessibile a tutti gli studiosi e restauratori che potranno cosi’ migliorare la loro conoscenza ed operativita’ futura, altresi’ quello ancor piu’ difficile ed ambizioso di creare le condizioni per la nascita di una nuova etica professionale sia nel confuso campo delle metodologie di restauro che in quello piu’ oscuro delle analisi attributive delle opere d’ arte’.
Emanuele Amoruso

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Redazione

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