Dalla Germania nuova linfa per l’aeroporto di Reggio Calabria. Ma servirà?

Dal rischio chiusura ai voli internazionali. Scopelliti punta sui tedeschi

L'aeroporto regginoPoco più di un anno fa, a sentire l’ex ministro Passera, sembrava uno scalo destinato alla chiusura. Oggi invece si parla di rilancio, grazie soprattutto all’impegno di Scopelliti e ai denari della Regione Calabria.

Questa mattina infatti proprio nella città dell’ex sindaco  sono stati presentati i nuovi voli charter che dal prossimo 15 ottobre, provenienti da dodici città tedesche, arriveranno direttamente all’aeroporto reggino “Tito Minniti” portando a in città i primi gruppi di turisti che poi si sposteranno sulla Costa Ionica reggina. 

Per Scopelliti l’obiettivo è quello di destagionalizzare l’offerta turistica in Calabria stimolando in particolare le vacanze per la terza età. 

A regime, da marzo a giugno, quarantotto aerei charter partiranno quattro volte la settimana (da lunedì a giovedì) dalle più importanti città tedesche per raggiungere l’aeroporto di Reggio.

Dalla prossima primavera si prevede perciò che circa ottomila turisti tedeschi trascorreranno le loro vacanze sulla Costa Ionica reggina. I servizi di collegamento saranno effettuati dalla compagnia Inter Airi. Il progetto coinvolge sei importanti tour operator tedeschi, tra i quali Select Aldi e Rubin. I velivoli arriveranno e partiranno dalle seguenti città: Monaco di Baviera, Norimberga, Kassel, Brema, Dortmund, Colonia, Zweibrucken, Karlsrushe, Memmingen, Lubecca, Rostock, Berlino.

Si tratta – ha dichiarato il Presidente Scopelliti – di un’occasione straordinaria che ci consentirà di incrementare, grazie all’arrivo dei turisti tedeschi, l’economia del territorio. Questo accordo, che abbiamo sottoscritto con gli operatori turistici tedeschi, è simile a quello stipulato con la Russia. L’obiettivo è far lievitare la Regione nei circuiti turistici europei ed internazionali per valorizzare le nostre bellezze. La Calabria deve vivere di turismo 365 giorni l’anno e c’è la possibilità, se saranno ridotte, come spero, le limitazioni al “Tito Minniti che sino adesso hanno impedito l’arrivo di alcune compagnie, di istituire, nei prossimi mesi, nuovi voli di andata e ritorno per la Norvegia, la Francia e l’Inghilterra“.

Rimane tuttavia il dubbio sulla strategia di fondo seguita in questa vicenda. Ha senso dedicare soldi e impegno a uno scalo che nel corso degli anni il libero mercato ha dimostrato di non apprezzare (Ryanair tra l’altro si è sempre rifiutata, a causa della pista, di portare i propri voli a Reggio)? Ha senso impegnarsi a mantenere in vita scali quasi fantasma (come quello di Crotone), sottraendo, fosse anche indirettamente, risorse all’unica realtà che fino a qualche mese fa pareva reggere le sfide del mercato e cioè all’aeroporto di Lamezia Terme?

Red

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Redazione

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