Dichiarazione degli onorevoli Michele Traversa e Sergio Abramo

riceviamo e pubblichiamo

“Avrebbe dovuto trovare argomenti più robusti, il presidente Loiero, per ricostruire le vicende del Polo Oncologico Calabrese. Ma, evidentemente, non li aveva a disposizione e del resto, non avrebbe potuto averli.
Un fatto è certo: di fronte all’opportunità di vedere istituito in Calabria, a Catanzaro, un polo oncologico di eccellenza, destinato a diventare Irccs, dalle nostre rispettive postazioni di sindaco e presidente della Provincia, avremmo sottoscritto non una ma dieci intese interistituzionali – tutt’oggi siamo convinti che quell’obiettivo vada perseguito, perché utile alla Calabria e ai calabresi.
Dalle parole del presidente Loiero, al contrario, sembrerebbe quasi che abbiamo procurato un danno alla regione. Ma è lo stesso Loiero a smentirsi, nel momento in cui riconosce che si tratta di un importante luogo di cura, di cui la Calabria aveva bisogno. Insomma, una contraddizione che tradisce la difficoltà di trovare scusanti a ciò che tutta l’Italia ha visto in tv. E quando si è in difficoltà, il modo più semplice per uscirne è tirare in ballo la “pesante eredità ricevuta”.
Un’eredità del governo regionale di centrodestra, datata, come ricorda lo stesso Loiero, novembre 2004: pochi mesi prima, dunque, che egli diventasse presidente della Regione con un mandato popolare assai ampio.
Nessuno può dire che qualità di lavoro e che risultati avrebbero prodotto i vertici di prima nomina del polo oncologico. Il rettore dell’ateneo, Venuta, è infatti prematuramente scomparso. Sugli altri, di nomina regionale, si è abbattuta la mannaia dello spoil system, voluto dal presidente Loiero e dalla sua maggioranza, uscita dalle urne ad aprile 2005.
Quattro anni, dunque, non sono bastati al governo regionale e al suo presidente per porre rimedio ai “presunti” guasti, dei quali, entrambi, devono avere avuto contezza immediata, proprio grazie ai vertici di nuova nomina e presumibilmente di provata fiducia e competenza.

A meno che, i criteri di selezione dei nuovi responsabili di nomina regionale del polo oncologico siano stati dettati da obiettivi diversi dal risanamento di quegli stessi “presunti” guasti e soprattutto dalla messa a regime della struttura.

Non è un’interpretazione maliziosa dei fatti, la nostra, ma un dubbio legittimo e fondato. Un dubbio che sorge leggendo la polemica, per niente velata, tra due ex assessori della giunta Loiero proprio sui criteri di nomina e selezione dei vertici del polo. Un dubbio che diventa sconcerto leggendo i commenti del presidente della fondazione “Campanella” alle dichiarazioni rese in video dal direttore amministrativo.
Il presidente Loiero, dunque, guardi in casa propria e interroghi se stesso per trovare risposte e soprattutto giustificazioni a ciò che l’Italia ha visto domenica in tv ma che i calabresi, invece, vedono quotidianamente.
Vedono e sentono, perché sui temi della sanità, i calabresi da quattro anni ascoltano solo verbi declinati al futuro: faremo, risaneremo, programmeremo…, vedono piani sanitari scritti, cancellati, riscritti ma comunque non approvati, mentre cresceva e cresce il deficit senza alcun beneficio per i cittadini. Vedono, i calabresi, l’assenza di un piano sociale che instauri un sistema di servizi efficiente al posto dell’attuale, indebitato fino all’osso e che fa acqua da tutte le parti, mentre permane un criterio di distribuzione delle risorse senza regole certe e del tutto discrezionale.
Il presidente Loiero, ormai, non può più utilizzare l’arma spuntata dell’eredità pesante ricevuta e ancora meno può nascondersi dietro le “incrostazioni” del sistema-Calabria, invocate davanti alle telecamere e che in quattro anni, però, non è riuscito nemmeno a scalfire. A meno che, visti i risultati fin qui ottenuti, non sia disponibile a dichiarare di fronte all’elettorato calabrese, il fallimento della sua esperienza di governo”.

Autore

Francesco Vallone

Scrivi un commento