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Fidelis Andria, in cerca di identità al terzo allenatore in stagione

Scritto da Emanuele Mongiardo

Dopo Messina e Turris, c’è un altro testa-coda ad attendere il Catanzaro. Domenica al “Ceravolo” arriva la Fidelis Andria, penultima in classifica e già al terzo allenatore della stagione. Se per la Turris si può parlare di risultati deludenti in rapporto al valore della rosa, la Fidelis, invece, sembrava destinata già dall’inizio a alla lotta per la salvezza. Certo, si pensava che quest’anno si potesse vivere una stagione più tranquilla: dopo i playout dello scorso anno, la scelta di un tecnico come Cudini lasciava intuire la volontà di costruire un progetto tecnico più stabile, magari spalmato su più anni. Invece, la società ha mollato l’ex Campobasso già a inizio novembre, dopo un pareggio in trasferta contro la Gelbison. Al suo posto, era stato scelto come soluzione interna Diaw Doudou, allenatore della Primavera. Doudou sembrava aver ridato spinta emotiva alla squadra, ma nemmeno lui è riuscito a imprimere una svolta. Così, dopo una sconfitta a Cerignola all’inizio del girone di ritorno, la dirigenza ha dato il benservito anche a lui e ha deciso di puntare su un allenatore esperto come Bruno Trocini.

Qualche stagione fa, Trocini era uno dei tecnici in rampa di lancio della Serie C. La sua Virtus Francavilla nei primi anni giocava un calcio organizzato in difesa e diretto e veloce in attacco. Poi, però, non sono arrivate grandi occasioni per lui. Durante la scorsa stagione ha allenato per qualche mese il Potenza, chiamato a stagione in corso, ma l’esperienza non è andata esattamente per il meglio. Così, quest’anno si ritrova invischiato nuovamente nella lotta per non retrocedere, costretto a fare i conti con una squadra piena di lacune.

Come gioca la Fidelis Andria

Da quando è arrivato, Trocini ha imposto il suo amato 3-5-2. Nella sua visione ideale, la squadra si compatta in un 5-3-2 in fase difensiva, mentre attacca su direttrici piuttosto chiare con la palla: occupazione dell’ampiezza con gli esterni, corse in profondità delle mezzali, lavoro di sponda delle punte. La realtà, però, è ancora distante dalla teoria e la situazione della Fidelis Andria è piuttosto grave. La squadra non vince da fine novembre, un 2-0 casalingo contro il Giugliano. Sono passati undici turni da quella vittoria. Nel frattempo, oltre ad aver già subito 35 gol, i pugliesi si sono dimostrati l’attacco peggiore del girone C: sono solo 18 le reti messe a referto, sintomo di una mancanza di qualità piuttosto grave a questo punto della stagione.

Da quando è arrivato, Trocini non solo ha cambiato modulo, ma ha cambiato anche il portiere. Nelle ultime due partite, infatti, tra i pali è stato scelto Emanuele Polverino, riserva del Bari nelle ultime due stagioni, dove non ha praticamente mai giocato. Non sembra un estremo difensore affidabilissimo e il fatto di aver passato molto tempo in panchina sicuramente non lo aiuta.

Davanti a lui agiscono dei difensori abbastanza abili in impostazione. Dalmazzi e De Franco sono due nomi noti della categoria, mentre al loro fianco, nelle ultime settimane, si è mosso Jean Borg, arrivato dal campionato maltese. Borg è stato una sorpresa positiva per il coraggio con cui porta palla, ma salterà la gara del “Ceravolo” per squalifica.

In mezzo, accanto al regista Arrigoni agiscono due mezzali di corsa come Candellori e Paolini. L’alternativa è Salandria, più portato al palleggio. Candellori e Paolini, con le loro corse, hanno il compito di allungare la squadra per evitare che la Fidelis passi troppo tempo a difendere bassa.

In avanti, invece, le speranze passano quasi tutte dai piedi di Don Bolsius. Nato come esterno offensivo, l’olandese si adatta al ruolo di seconda punta nel 3-5-2. Si tratta di un giocatore atipico, perché nonostante una buona altezza dribbla come un brevilineo e in uno contro uno può battere chiunque, caratteristica rara in Serie C. All’andata, nei primi minuti, aveva creato più di un grattacapo alla difesa giallorossa, dimostrandosi però poco freddo al momento di concludere. Se il Catanzaro saprà arginarlo, allora molte delle soluzioni offensive della Fidelis Andria saranno messe fuori gioco. Accanto a Bolsius si contendono un posto da titolare Ventola e Pastorin. Si tratta di due punte deputate a combattere su ogni pallone per far salire i compagni. Non sembrano molto ispirate sotto porta, ma bisognerà fargli vincere meno duelli aerei possibile.

Insomma, dopo la Turris arriva al “Ceravolo” un’altra squadra in crisi di risultati. Mercoledì, però, abbiamo visto quanto poco possa bastare a compromettere una partita, anche contro avversari in lotta per la salvezza.

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Emanuele Mongiardo

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