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Foggia-Catanzaro 2-6: l’analisi tecnico-tattica

Il Catanzaro espugna lo “Zaccheria” di Foggia giocando una delle migliori partite stagionali. Bene la reazione allo svantaggio e la fase offensiva

Il Catanzaro espugna lo “Zaccheria” di Foggia giocando una delle migliori partite stagionali e dimostrandosi superiore all’avversario sotto il profilo tecnico-tattico. I giallorossi sono bravi a reagire subito al gol di Curcio e ad impadronirsi del campo dettando i ritmi di gioco contro un avversario forte ma troppo spregiudicato in fase difensiva, un classico delle squadre di Zeman. Evidente l’applicazione dei principi di gioco richiesti da mister Vivarini.

I sistemi di gioco

Il Foggia schiera un classico 4-3-3 caratterizzato da continui smarcamenti combinati tra i tre attaccanti e una linea difensiva molto alta che lavora male di reparto.

Il Catanzaro risponde con un 3-4-1-2  ultra-offensivo con una costante ricerca della profondità.

 

Gli interpreti

La porta dei giallorossi è difesa da Branduani. Il terzetto centrale di difesa è composto da Scognamillo (centro-destra), De Santis (difensore centrale) e Gatti (centro-sinistra). Sui lati Bayeye a destra e Vandeputte a sinistra. A centrocampo si posizionano Cinelli e Verna con Sounas alle spalle di Biasci e Iemmello

 

La fase di possesso palla

La prima pressione del Foggia non è sempre ben organizzata e ciò consente al Catanzaro di alternare costruzioni dal basso (con i tre difensori + Cinelli) e costruzioni dirette per saltare due linee difensive avversarie. Dinamica la posizione di Verna. Nei casi in cui i padroni di casa portano più uomini in pressione, il centrocampista ex Lanciano, si avvicina ai difensori in possesso del pallone, viceversa si alza in zona di rifinitura.

Tommaso Biasci esultanza

La sotto-fase di sviluppo del gioco è caratterizzata dall’occupazione di spazi offensivi e dal calcio “posizionale” richiesto da mister Vivarini. Ogni giocatore ha una specifica funzione ed occupa una determinata posizione in fase offensiva.  In ampiezza si posizionano Bayeye e Vandeputte spesso lasciati isolati in uno contro uno e altre volte supportati dalla presenza di Sounas e Verna bravi a creare situazioni di superiorità numerica.

Il Catanzaro occupa la zona di rifinitura con molti uomini ma in particolar modo Sounas è molto abile a smarcarsi e ricevere palla tra le linee dando spesso il via alle azioni offensive giallorosse. In attacco Biasci Iemmello si muovono tanto e bene, alternando giocate tre le linee con creazione di spazi dietro le loro spalle e smarcamenti diretti in profondità provocando continui affanni alla linea difensiva di Zeman.

Il risultato è frutto di una notevole mole di palle-gol create dai giallorossi ma anche di tanti errori difensivi da parte del Foggia soprattutto in elastico difensivo. Naturalmente l’espulsione di Sciacca al 27′ del primo tempo facilita il lavoro alle aquile non togliendo però merito alla grande organizzazione offensiva della squadra di Vivarini che a tratti regala un calcio spettacolare, basti pensare allo scambio stretto al limite dell’area di rigore tra Biasci e Iemmello a seguito del quale quest’ultimo trova la rete del 4-1.

 

La fase di non possesso palla

In fase di non possesso il sistema di gioco del Catanzaro è 5-3-2 alternato ad un 5-2-1-2 complice il movimento di Sounas che alterna un posizionamento in linea con Cinelli e Verna al marcamento diretto sul mediano avversario.

Nelle situazioni di prima pressione il Catanzaro è sempre molto organizzato e aggressivo, schierandosi uomo contro uomo. Gli esterni in marcamento sui terzini avversari, le due punte sui due centrali e Sounas, come detto, sul centrocampista basso.  Tutte le volte in cui il Foggia riesce a conquistare campo, il Catanzaro compone tre linee difensive di attesa, stringendo gli spazi e creando molta densità in mezzo al campo.

Nel complesso fase difensiva buona ma a volte distratta. L’assenza di Fazio Martinelli risulta evidente.

 

Cos’ha funzionato?

La reazione allo svantaggio iniziale, la qualità della fase offensiva e la gestione del fattore ambientale. Segnali incoraggianti dopo la netta involuzione delle ultime giornate.

 

Cosa non ha funzionato?

Nonostante la grande prestazione si è notata qualche distrazione difensiva di troppo specialmente in avvio di gara. Al di là del recupero di alcuni elementi determinanti per gli equilibri di squadra, Vivarini dovrà lavorare sui dettagli e sul mantenimento dell’attenzione nell’arco di tutto l’incontro. Sarà determinante per aumentare le chance di successo quando il livello tecnico si alzerà durante i play-off.

Autore

Giovanbattista Romeo

3 Commenti

  • Come volevasi dimostrare farse di sanzioni al foggia. Se fosse successo a Catanzaro ghirellik e gravinik avrebbero fatto chiudere il Ceravolo per almeno 10 anni e con centinaia di euro di multa. Maledetta lega, credo che le società serie dovrebbero fare un’organizzazione che escluda dal potere i due personaggi sopra menzionati e farla autonoma, questi sono parassiti come i politici e i due presidenti di società di serie che li sponsorizzano per tornaconti personali

    • Pulce hai detto cose più che esatte, concordo pienamente. La Lega è na maniata di corrotti al servizio di altre società ancora più corrotte. Chissà se vivrò tanto da veder cambiare questa mafia.

  • Vittoria limpida e schiacciante che ci consente di affrontare il prossimo futuro con ottimismo. Bravo Vivarini a ridimensionare i giocatori sui giusti binari dopo il rilassamento contro il Monterosi . Grande prova di forza e qualita’ soprattutto nel reparto avanzato, forse l’unica partita in cui l’arbitro e’ sembrato equilibrato .

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