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Gelbison, la prima volta tra i professionisti

Scritto da Emanuele Mongiardo

Dopo la vittoria di mercoledì in Coppa Italia, il Catanzaro torna al “Ceravolo” per ospitare la Gelbison, sesta in classifica nel girone C. Per i rossoblu si tratta della prima partecipazione della propria storia a un campionato professionistico. La società di Vallo della Lucania sta onorando come meglio non avrebbe potuto il campionato, e per il Catanzaro si prospetta un altro pomeriggio in cui servirà pazienza per scardinare la difesa dell’avversario.

I campani hanno vinto il girone I di Serie D dello scorso anno, dove militavano dalla stagione 2007/08. Con 78 punti conquistati, la gloria è arrivata con un turno di anticipo per i ragazzi di Esposito, grazie ad una vittoria per 3-0 sul Troina alla penultima giornata. Esposito era stato scelto come allenatore anche per questa stagione. Un premio meritato, dopo aver conseguito un risultato storico. La sua permanenza in C, però, è stata breve. La Gelbison ha vissuto un brutto inizio di stagione. Nelle prime quattro giornate, ha raccolto due pareggi contro Avellino e Potenza e due sconfitte contro Juve Stabia e Virtus Francavilla. Nel calcio, si sa, c’è poca pazienza e a pagare è sempre l’allenatore. La società, quindi, ha deciso di intervenire subito e di esonerare Esposito. Al suo posto è stato scelto Fabio De Sanzo, originario di Castrovillari, la cui ultima panchina in Serie C risaliva alla stagione 2018/19 con la Paganese, nella città che oggi ospita le partita della Gelbison.

L’arrivo di un nuovo allenatore ha premiato la scelta della dirigenza. Nei giocatori deve essersi acceso qualcosa, perché De Sanzo ha raccolto quattro vittorie nelle prime quattro partite da allenatore rossoblu, tra cui uno 0-1 sul difficile campo del Cerignola e un 2-0 casalingo sul Foggia. Sono state quelle quattro vittorie a lanciare i campani in classifica. L’effetto positivo del nuovo allenatore si è un po’ diluito nelle giornate successive, dove sono arrivati due pareggi e due sconfitte, tra cui un’immeritato 2-1 a Pescara, dove la Gelbison era passata in vantaggio ma si è vista annullare un gol per fuorigioco. De Sanzo e i suoi sono tornati al successo solo all’ultima giornata contro la Turris. Una vittoria convincente, che ha proiettato la squadra al sesto posto in classifica. Se i rossoblu riusciranno a trovare continuità nei risultati, potranno anche puntare ad un piazzamento nei playoff.

Come gioca la Gelbison
Per inquadrare il gioco della Gelbison possono bastare i freddi numeri. È una squadra che segna pochissimo, appena dodici gol in tredici giornate, ma che subisce davvero ancora di meno: con nove reti al passivo, di cui cinque subite quando ancora in panchina sedeva Esposito, si tratta della terza miglior difesa del campionato, al pari con l’arcigno Crotone di Lerda.

Al di là del differente livello dei giocatori, esistono delle similitudini tra il Crotone e la squadra di De Sanzo. La Gelbison, infatti, ama abbassarsi, congelare i ritmi della partita e far si che lungo i novanta minuti accadano meno cose possibile. L’obiettivo è mantenere la partita in bilico e provare a svoltarla con gli episodi, magari con un calcio piazzato.

I pilastri della squadra campana sono i tre centrali, posizioni in cui si alternati Gilli, Cargnelutti, Bonalumi e Loreto. Tra questi, Cargnelutti non disdegna le discese in avanti palla al piede. Si tratta di giocatori solidi, abili nella difesa della propria area piccola. La Gelbison si difende con ordine nel suo 5-3-2, che usa per intasare la trequarti e l’area di rigore.

In fase offensiva, invece, si cerca di sfruttare il baricentro basso per ripartire in contropiede. A centrocampo Fornito e capitan Uliano, ex Catanzaro durante la stagione di Brevi, sono degli ottimi lanciatori e il loro primo pensiero, quando ricevono palla, è guardare in avanti e servire il movimento profondo delle due punte, di solito De Sena e Faella. Tra i due, De Sena è il più tecnico, mentre Faella è dotato di un ottimo fisico e di una buona velocità, di cui si avvale per ripartire, resistere ai contrasti e arrivare in porta. In mezzo, ha saltato per infortunio le ultime partite Riccardo Correnti, mezzala ex Palermo, forse il giocatore più talentuoso in rosa. De Sanzo ha avuto diversi problemi di infortuni ultimamente. Tra i tanti, nelle scorse settimane è mancato anche un altro ex della partita, Giuseppe Statella.

Al di là delle transizioni, però, l’arma principale della Gelbison sono i calci piazzati. Fornito è un ottimo tiratore e i centrali quando salgono sanno farsi valere. Ogni calcio d’angolo e ogni punizione decentrata può comportare un rischio contro la Gelbison. Sarà bene concederne il meno possibile.

È lecito attendersi un’altra partita dove al Catanzaro servirà calma. Stavolta Vivarini avrà a disposizione tutti gli uomini e si potranno organizzare meglio gli attacchi contro una difesa chiusa.

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Emanuele Mongiardo

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