Gigi Cagni: Contro l’Albinoleffe seguirò il mio istinto

Il nuovo tecnico si presenta: illustra il suo gioco, scherza, “sculaccia” e promette l’anima

di Massimiliano Raffaele

CATANZARO – Se Braglia è stato uno dei pochi
tecnici che qui a Catanzaro si è distinto per la grande capacità
di dire le cose in faccia, Gigi Cagni, il nuovo timoniere delle Aquile, non
sembra essere da meno. Tipo tosto anche lui, attento, puntuale e con un baffetto
da furbetto intelligente che non si lascia intimorire da niente. Ha sculacciato
i giornalisti presenti nella sala stampa del “Ceravolo” (a proposito:
complimenti per il nuovo look) con una disinvoltura da far spavento. L’identikit
è quasi completo, basta aggiungere la necessità di non fallire
(è la sua priorità assoluta) e l’obbligo di fare risultato,
magari anche giocando male ma mettendo ugualmente la palla nel sacco.
A presentarlo alla stampa è stato il numero uno di Via Lombardi, Claudio
Parente
. Il presidente prima ha “inviato” i doverosi
ringraziamenti a mister Braglia per il lavoro svolto, poi con una breve e
limpida spiegazione, ha chiarito i perché della scelta di spolverare
la panchina e affidarla ad un nuovo custode: «Purtroppo anche l’ambiente
spesso condiziona le scelte. Ciò non sta a significare che Braglia
abbia lavorato male in queste poche settimane di B, ma che forse la squadra non
si immedesimava nel suo gioco e allora, essendo impossibilitati a cambiare
20 calciatori, abbiamo dovuto sostituire il tecnico. Tra l’altro, e
questo è sotto gli occhi di tutti, ho sempre difeso Braglia e non avrei
mai potuto condannarlo accusandolo di fallimento. Cagni, poi, contrariamente
a quanto scritto dalla stampa, è stato l’unico tecnico da noi
contattato; e c’è da specificare che lo abbiamo fatto soltanto
ieri sera. Pertanto non posso che augurare le migliori fortune a Luigi Cagni,
perché in questo momento ne abbiamo tutti bisogno»
.
Il diretto interessato annuisce con un timido sorriso e si becca di colpo
tutti i microfoni. «Braglia è un mio caro collega e lo stimo
davvero tanto
– ha esordito Cagni -. So come
una persona si possa sentire in questi momenti, ci sono passato anch’io
e vi assicuro che non è per niente una bella cosa».
Raccolto
virtualmente il testimone passatogli da Braglia, il trainer bresciano si è
calato immediatamente nella parte, spiegando per quanto possibile il suo progetto
e il modo di giocare: «Sono appena arrivato e già mi sento in
difficoltà. Tra 48 ore dovremo affrontare l’Albinoleffe in trasferta
e non ho il tempo materiale di preparare il match. Delle partite del Catanzaro
ho visto solo qualche spezzone e allora la mia esperienza mi dice che dovrò
puntare tutto sul mio istinto. E credetemi: quando ho ragionato così
non ho mai fallito. Per il futuro non posso promettere niente. Quel che è
certo è che la mia squadra potrà anche giocare male, ma di sicuro
io avrò fatto tutto il possibile per non fallire, avrò sempre
dato l’anima e i calciatori non dovranno arrendersi mai, tentando anche
all’ultimo secondo di fare risultato. Questo è il mio credo».

Gigi Cagni mostra sempre il muso duro ma sa anche ridere e scherzare, dà
un assaggio ai giornalisti ma poi specifica: «Queste cose posso
dirle solo qui, di là (e indica lo spogliatoio, ndr) è tutt’altra
cosa, c’è un’adrenalina diversa. E io non sono un tipo
che ama la sala stampa, la vera parte di me vive in campo e nello spogliatoio»
.
Parentesi chiusa e il discorso torna subito sul piano tecnico: «Molti
mi danno del difensivista, in realtà io gioco con un 4-3-3 che di difensivo
ha poco. Per molti difendersi è chiudere al meglio la porta, per me,
invece, vuol dire giocare la palla il più lontano possibile dall’area
di rigore. Finchè il pallone sta lontano dal nostro portiere si può
stare sempre un po’ più tranquilli. Il mio gioco offensivo, invece,
si basa sull’uso di un centravanti centrale e di due che lo appoggiano.
Per me è importante crossare e mettere l’attaccante in condizione
di segnare. Se poi riusciamo a dribblare anche il portiere, va bene lo stesso»
.
Che fine faranno i fuori rosa ancora non è dato a sapersi. Cagni non
può rispondere sull’argomento e allora la palla passa direttamente
a Claudio Parente, e indirettamente a Nino Princi e Saverio Procopio che lo
affiancano al “tavolo verde” (c’è anche Gianni Improta):
«Ancora è troppo presto per parlare. Dopo il match con l’Albinoleffe
Cagni potrà contare su tutti i tesserati (Luiso è stato un suo
calciatore in passato, insieme a Cammarata, ndr) e poi farà le sue
scelte»
.
Il tecnico ha firmato un contratto che scade a fine stagione con l’obiettivo
“consolidamento della categoria”. Per conseguirlo la società
(parola di Cagni!) ha promesso di soddisfare ogni richiesta esaudibile. Il
nuovo tecnico cambierà molto anche all’interno dello staff. Con
lui arriverà Gian Nicola Pinotto che diventerà
il nuovo preparatore dei portieri e assistente personale. Cambia “ufficio”
Sergio Musa: la preparazione sarà curata direttamente
da Cagni e a lui toccherà “recuperare gli infortunati”.
Un nuovo ciclo è iniziato. Speriamo che la dea bendata e il nostro
caro Cagni (scusate il giochetto) siano all’altezza della situazione.
Dalla redazione di UsCatanzaro.net e dall’Associazione “Sanguinis
Effusione”, i migliori auguri di buon lavoro!

Autore

Massimiliano Raffaele

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