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Giugliano, l’inizio sorprendente e la prudenza di Di Napoli

Scritto da Emanuele Mongiardo

Dopo quindici anni, il Giugliano ritorna tra i professionisti. Sono stati anni di purgatorio per la società campana, terminati finalmente la scorsa primavera. I tigrotti, guidati da Giovanni Ferraro, hanno dominato il girone G di Serie D ed hanno concluso il campionato con 75 punti, ben nove in più della seconda. In maniera inaspettata, però, le strade di Ferraro e del Giugliano, a luglio, si sono separate. Ad aspettare Ferraro, infatti, c’era una panchina prestigiosa come quella del Catania: un altro anno di Serie D, quindi, ma con la prospettiva di tornare in C con una squadra che dovrebbe avere da subito ambizioni di vittoria – e al momento la scelta sta dando ragione a Ferraro, padrone assoluto del girone siciliano e calabrese con i rossoazzurri.

Per sostituire l’allenatore del ritorno in C, la società giallonera si è affidata ad un nome noto del calcio campano, Raffaele Di Napoli, lo scorso anno allenatore in due stint della Paganese, che non è riuscito a salvare. La Paganese dello scorso anno era una squadra un po’ logora, mentre col Giugliano Di Napoli ha trovato una rosa con cui far fruttare la propria esperienza e le proprie idee. I tigrotti, infatti, sono al momento quarti in classifica – i primi del campionato delle “altre”, potremmo dire, assodato che Catanzaro, Crotone e Pescara sembrano su un altro livello. In un torneo dove faticano squadre dalle grandi aspettative come Monopoli, Foggia ed Avellino, stanno scalando posizioni su posizioni le neopromosse: non è un caso che dietro al Giugliano ci sia l’Audace Cerignola.

I campani sono un avversario insidiosa, pieno di giocatori intensi, capaci di mettere in difficoltà anche rivali di alto livello: un paio di giornate fa è arrivata una vittoria per 1-0 nel derby contro l’Avellino – la città in cui gioca il Giugliano, in attesa che il proprio stadio venga messo a norma – mentre ad ottobre era arrivato un prezioso pareggio per 1-1 con il Pescara.

Nonostante la classifica, però, il momento non è dei migliori per Di Napoli. Ciro Poziello, centrale difensivo e capitano, si è operato al menisco e non è a disposizione. Ha saltato l’ultima gara anche Federico Piovaccari, la punta di diamante del Giugliano: dovrebbe rientrare, ma la sua presenza al “Ceravolo” non è ancora certa. Anche Di Dio, uno degli attaccanti più talentuosi dell’organico, è rientrato da poco. Le assenze spiegano in parte la sconfitta di domenica scorsa per 2-0 contro la Fidelis Andria. Di Napoli, per analizzarla, non ha usato mezze parole:«La mia squadra ha disputato la peggior prestazione da quando sono a Giugliano. Primo tempo sottotono, letteralmente regalato ai nostri avversari. In ogni gara cerchiamo di tirare fuori la prestazione, ma domenica siamo stati carenti sotto tutti i punti di vista», ha detto, prima di definire quella di Catanzaro come una sfida «di gran lunga più insidiosa e impegnativa di quella di Andria».

Insomma, Di Napoli è un tecnico estremamente realista, che ci tiene a ricordare come, nonostante l’attuale classifica, l’obiettivo del Giugliano rimanga la salvezza. Proprio per questo, d’altro canto, invita i suoi ad affrontare senza paura di perdere un avversario come il Catanzaro: «Dalla mia squadra voglio spensieratezza, convinzione di andarcela a giocare, altrimenti prima o poi il gol lo prendi».

Come gioca il Giugliano
A giudicare da queste parole, dovremmo aspettarci il solito 5-3-2 da parte dei campani. I tigrotti di solito si assestano un baricentro medio, utile per coprire il centro e mantenere, contemporaneamente, una buona aggressività sugli avversari. Recuperata palla, gli uomini più veloci a condurla verso la porta avversaria sono l’esterno sinistro Oyewale e la mezzala brasiliana Gladestony.

Gladestony, probabilmente, è il giocatore più temibile del Giugliano. È un centrocampista dotato di ottima tecnica, capace di partecipare alla costruzione e di alzarsi in un secondo momento da attaccante aggiunto. Snello ed elegante col pallone, è dotato di un buon ritmo e di un ottimo tiro dalla media distanza. Anche l’altra mezzala è un brasiliano di buona tecnica: Lucas Felippe garantisce inserimenti e controllo del pallone. Nelle scorse giornate ha segnato un meraviglioso gol in sforbiciata, da fuori area, contro il Monopoli. È difficile pensare che con un centrocampo così il Giugliano possa pensare solo a difendersi.

L’attacco, invece, è composto da giocatori esperti. Oltre al pifferaio Piovaccari, da segnalare la presenza di Manuel Nocciolini, barbuto attaccante classe ‘89, habitué del girone B di Serie C, e Francesco Salvemini, che tra Potenza e Monopoli ormai da anni conosce il girone C. Un’alternativa, per statura e velocità, è il classe 2002 Di Dio. Tra questi, comunque, il nome principale rimane Piovaccari, che nonostante l’età e i capelli brizzolati continua a fare la differenza – lo sa bene il Catanzaro, che lo scorso anno ne saggiò il talento e la furbizia quando vestiva la maglia del Messina. La sua presenza, per il modo in cui calamita i palloni, fa tutta la differenza per Di Napoli. Insomma, il Giugliano è una neopromossa ma occupa meritatamente il quarto posto: per il Catanzaro ci sarà ancora una volta uno scontro ad alta quota.

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Emanuele Mongiardo

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