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Il derby è del Catanzaro, la Calabria è sempre giallorossa

Scritto da Redazione

Iemmello e Biasci stendono il Cosenza davanti a un “Ceravolo” gremito e festante. I giallorossi riprendono la marcia, attesi venerdì dal Palermo

Era l’11 luglio quando nella fastosa Villa Olmo, in riva al Lago di Como, furono stilati i calendari della nuova serie B 2023-24. Per i tifosi di Catanzaro e Cosenza la prima giornata da cerchiare in rosso era la 14esima, quella di ieri, 26 novembre, quella del ritorno del derby in serie B a distanza di 33 anni e mezzo dall’ultima volta. E il derby anche stavolta è del Catanzaro che regola con un classico 2-0 i rossoblu al termine di una gara agonisticamente molto intensa.

“La Partita”

A Catanzaro e Cosenza la domenica inizia molto presto. Al “Ceravolo”, stadio che ha visto sfide importanti contro le squadre più blasonate d’Italia, oggi c’è la partita più sentita fra tutte. La partita che coinvolge migliaia di appassionati e che tutti vorrebbero giocare e vincere. La cornice è di alto livello e lo stadio è tutto esaurito. Sono 13mila gli spettatori presenti sugli spalti, 750 dei quali di fede cosentina, sistemati nella curva ospiti, intitolata ad Angelo Mammì, il calciatore che regalò alla Calabria la prima serie A e la prima vittoria contro la Juventus.

Aria da derby

Catanzaro è mobilitata dal mattino per l’evento, tra passione e ordine pubblico. Il piazzale della biglietteria pullula di gente già da mezzogiorno. Quando le squadre entrano in campo per tastare il terreno di gioco lo stadio è quasi pieno. Scroscianti applausi accolgono i calciatori giallorossi, bordate di fischi per quelli rossoblù. Da segnalare un episodio che racconta un po’ il clima del derby. Tutino, con un sorrisetto ironico e qualche gesto, provoca la curva “Capraro” dove risiede la parte più calda del tifo giallorosso. L’attaccante viene richiamato e allontanato per evitare che la tensione si alzi ancor di più.

Out Krajnc e Verna

Mister Caserta si presenta a Catanzaro a ranghi completi e schiera la migliore formazione possibile. Disegna un 4-2-3-1 con Forte terminale d’attacco, supportato da Voca, Marras e Tutino con libertà di svariare sugli esterni. Sull’altra sponda Vivarini deve rinunciare a Situm e non può contare di fatto su Krajnc, colpito sabato dall’influenza, e Verna non al 100% per i problemi al ginocchio. Katseris e Sounas rispolverati sulla fascia destra, Pompetti affianca Ghion in cabina di regia. Biasci è il partner davanti di Iemmello. Saranno decisivi.

Subito Iemmello

Nei primi tre minuti di gioco prima Scognamillo, poi Sounas restano a terra per scontri duri e devono ricorrere alle cure mediche. Il difensore è colpito al naso da Forte in uno scontro aereo. Il greco cade male su una spalla. Tensione e agonismo si sprecano. Nei primi dieci minuti la partita scorre senza particolari sussulti, ma al 12′ la ripartenza del Catanzaro è micidiale. Una palla contesa sulla trequarti difensiva è conquistata da Biasci. Il taglio di Sounas apre un corridoio sulla destra per Katseris. D’Orazio e Praszelik lasciano partire il greco che in velocità brucia gli avversari. La sua pennellata sul secondo palo è perfetta per Iemmello che deve solo appoggiare in rete eludendo il disperato tentativo del suo diretto marcatore. Poi la maglietta mostrata ai tifosi rossoblu e alle telecamere è un omaggio a Totti: “Vi ho purgato ancora”.

Una partita diversa

Il “Ceravolo” esplode, il Catanzaro è in vantaggio. Che il derby sia una partita diversa dalle altre è scontato. Adesso lo diventa ancor di più. L’azione del gol giallorosso è una di quelle classiche, “da Vivarini”. Assomiglia molto a quella di Iemmello contro il Crotone nella scorsa stagione. In quel caso il bomber giallorosso attaccò il primo palo per depositare la palla in rete servitagli da Vandeputte. Il Cosenza adesso deve recuperare. E il Catanzaro, conscio che la partita non sarà per palati fini, lascia giocare i rossoblu e si sistema nella sua metà campo, quasi contro natura. Il Cosenza può dialogare dalle retrovie, ma il pressing giallorosso si alza appena i ragazzi di Caserta superano la tre quarti. Il lavoro d’interdizione di Pompetti e Ghion è perfetto. La linea mediana catanzarese è compatta. Sounas aiuta Katseris nei raddoppi su Tutino. Dall’altra parte Biasci è pronto ad aiutare Veroli che deve vedersela con Marras.

Cosenza al palo

Il Catanzaro non è rinunciatario. Oltre a pressare sulla propria trequarti nella fase di non possesso, è lesto e fluido nella manovra quando c’è da dare  ampiezza e sicurezza al palleggio in fase di possesso. Il resto lo fanno i difensori che non mollano di un centimetro e limitano al minimo sindacale gli avanti dei lupi. Il Cosenza tenta di fare la partita, ma trova pochissimi spazi contro un Catanzaro attento. Dalle parti di Fulignati ci arriva solo con un colpo di testa di Tutino, su azione d’angolo, che colpisce il palo esterno e termina fuori. E poi con un tiro a giro da fuori area di Praszelik  respinto dal portiere catanzarese. I giallorossi creano apprensione su un corner battuto da Vandeputte e spizzicato da Iemmello, ma Martino neutralizza e manda in angolo. Il primo tempo, spezzettato da tanti falli ed equilibrato, finisce col duplice fischio dell’arbitro Sacchi di Macerata.

Il guizzo di Biasci

La ripresa presenta una novità in casa cosentina. Fuori Marras e dentro Canotto. Il Catanzaro è lo stesso, ma vuole sfruttare i minuti iniziali per mettere al tappeto il Cosenza. Dopo due minuti Brighenti ci prova di testa mandando alto sulla traversa. Al 7′ arriva il raddoppio. Biasci e Vandeputte lavorano con mestiere il pallone sulla sinistra. Il belga crossa per Iemmello stoppato da un difensore. Il rimpallo termina sulla testa di Veroli che rimette in mezzo sempre per Iemmello. L’attaccante anticipa il difensore e fa da sponda per Biasci che calcia a rete. Il tiro è ribattuto una prima volta ma la seconda conclusione, che anticipa D’Orazio, è letale per Micai. L’attaccante toscano può solo correre verso la sua curva ed esultare nel boato del “Ceravolo”. Caserta ci prova con altri cambi ma la partita scorre. Il Catanzaro concede pochissimo, anzi il rischio d’imbarcata per i lupi è dietro l’angolo perché i giallorossi quando ripartono possono far male.

I cambi non cambiano

Nel Catanzaro entrano Ambrosino, Oliveri, Stoppa, Pontisso e l’ex Brignola, rispettivamente per Biasci, Sounas, Vandeputte, Pompetti e per l’applauditissimo capitan Iemmello che si accomoda in panchina per supportare Vivarini. Da segnalare solo un bel tiro di Calò da fuori che Fulignati alza sulla traversa, e qualche pallone alto per Zilli e Mazzocchi. Alcune ripartenze giallorosse svaniscono sul più bello ed evitano il tracollo al Cosenza. Un piazzato di Vandeputte finisce di poco alto, uno di Pontisso è neutralizzato in presa da Micai. Scognamillo è un gladiatore dietro, insieme al compagno di reparto Brighenti. Dopo sei minuti di recupero, tra una sciarpata giallorossa da brividi di tutto lo stadio, arriva il triplice fischio. Il Catanzaro festeggia in campo, i cosentini salutano i propri tifosi sotto la curva Mammì.

Tre punti pesantissimi

Termina un derby sentitissimo, il secondo vinto da Noto su Guarascio che ne ha pareggiato solo uno. Il Catanzaro, dopo lo stop di tre giornate senza punti, ha ripreso la sua marcia assestandosi nella parte alta della classifica al quarto posto con i suoi 24 punti, in coabitazione con Como (una partita in meno) e Palermo. Proprio i rosanero, venerdì sera, ospiteranno i giallorossi nell’anticipo della 15esima giornata, previsto al “Barbera” alle 20:30. Un altro esame di maturità contro la corazzata di proprietà dello sceicco Mansour, a capo del City Group. I giallorossi dovranno sfoderare un’altra prestazione all’altezza contro una squadra partita per vincere il campionato. Le Aquile, come sempre, non saranno sole. In un paio di giorni, venduti già 822 biglietti del settore ospiti. E l’entusiasmo post-derby farà lievitare questo numero, nonostante la partita in un giorno feriale. Sarà difficile, ma non impossibile, in quella che sarà un’altra classica del Sud.

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Redazione

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4 Commenti

  • In tv i cosentini mi avevano fatto una buona impressione sia a Genova che con il Palermo ma ieri visti da vicino mi sono sembrati una squadra modesta.

    • Vero, io pure pensavo fossero ai livelli di Como, Modena e Cittadella, queste squadre non spettacolari, ma ostiche da incontrare. Penso siano un gradino più in basso
      L’unica cosa buona che hanno, sono la stazza di alcuni elementi che mi ha davvero impressionato.. quello che a noi manca

  • È la stessa impressione che ho avuto io, il Cosenza visto in precedenza mi sembrava più forte con uomini in difesa quasi insuperabili fisicamente. Evidentemente siamo troppo forti noi😁✌️🤗

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