Il Genoa cosmico, la pareggite dell’Arezzo e l’Empoli ricercato

Il borsino della serie B alla fine del girone di andata

Aspettando
la risurrezione del Catanzaro il girone d’andata è già volato via. La
classifica appare maggiormente delineata, con il rafforzamento delle posizioni
di testa e di coda. Mentre alla 14° giornata ancora regnava sovrano il caos, al
termine del girone d’andata appare già consolidata la leadership del Genoa, con
altre sette squadre (Perugia, Torino, Empoli, Verona, Ascoli, Treviso e
Piacenza) in lotta per le due residue promozioni. In coda Venezia, Catanzaro e
Crotone iniziano a tremare, mentre le altre 11 squadre sono racchiuse in un
fazzoletto di quattro punti e potrebbero rimanere invischiate nei bassifondi
della classifica o, viceversa, tentare di agganciare il treno-promozione. Il
giudizio sulle 21 avversarie del Catanzaro si basa soprattutto sulle ultime
sette partite e sul rendimento complessivo nel girone d’andata, in funzione
degli obiettivi d’inizio stagione. Come al solito nel “pagellone” non sarà
inserito il Catanzaro che, dopo aver ottenuto 16 punti nelle prime 14 giornate,
ne ha racimolato solo 1 nelle ultime 7 partite (peggio del Venezia, fermo a
quota 2). Questi numeri sono più chiari di qualsiasi giudizio.

+

GENOA – Dopo la prima fase di assestamento, la squadra di
Cosmi sembra avviata a una trionfale cavalcata verso la serie A. Solo il Cesena e il derelitto Catanzaro sono riusciti a fermare i
rosso-blu in queste sette partite, più che altro per la masochistica tentazione
genoana di sottovalutare alcune gare. Col migliore attacco e la miglior difesa, il Genoa può
permettersi il lusso di scaldare le panchine di Marassi con chiappe famose come
quelle di Cozza e Lamouchi. In città monta l’entusiasmo,
mentre Preziosi programma con calma la massima serie. Le sofferenze dei grifoni
sono in dirittura d’arrivo. Cosmi-co

PERUGIA –
Una costanza di rendimento
mostruosa, senza cali e senza picchi: 13 punti dopo sette partite, 25 alla 14°
giornata, 39 al giro di
boa. Se
non è perfezione questa poco ci manca. Colantuono lavora molto e parla poco (vero Cagni?). La rosa è abbastanza ampia ma
la gestione del tecnico è stata perfetta, con opportunità offerte a tutti. Il
secondo posto è solo una logica conseguenza. Ma la serie A si
conquisterà da aprile in poi. Chirurgico

VERONA – Inizio stentato, poi la giostra di Ficcadenti ha iniziato a girare, portando un discreto
giocatore come Bogdani a diventare capocannoniere del
campionato davanti a Milito. Non male per una squadra
partita con poche ambizioni, ma pian piano diventata
la vera sorpresa del campionato. A questo punto i veneti iniziano a sognare in grande, consci di possedere il giusto mix di esperienza e
gioventù e un gioco arioso e spumeggiante. Da sistemare un po’ la difesa,
mentre l’attacco segna a valanga (41 gol, solo tre meno del Genoa).
Spettacolare

ASCOLI – Insieme al Verona la sorpresa del campionato. Una
sola sconfitta a Perugia, un gioco non troppo entusiasmante, ma i risultati danno ragione al duo Silva-Giampaolo. Bucchi continua
a segnare e il mercato potrebbe regalare ai
bianco-neri qualche altro puntello per proseguire la marcia verso l’alto. A
parte il Genoa, le altre non sembrano tenere ritmi
impossibili. Solido

TREVISO – Nonostante qualche battuta d’arresto inattesa, con
l’arrivo di Pillon il Treviso è diventato una realtà di questo campionato.
Qualche punto lasciato in casa, oltre alla beffa di Crotone, ha impedito ai
veneti di essere ancora più in alto. Ma le ultime due
trasferte sono state autentici scossoni per il campionato: doppia vittoria sia a Empoli sia a Torino. Se trova continuità di rendimento il Treviso può essere l’outsider nella corsa alla
massima serie. Corsaro

TERNANA – Senza fare sfracelli, gli umbri stanno
pian piano risalendo la china. Pur non amato, Brini
sta dando solidità alla squadra, persa dietro alle follie dei suoi giovani
talenti. Il problema del gol potrebbe essere risolto con l’arrivo di Comandini, a patto che l’ex rosso-nero si ricordi dei suoi gloriosi trascorsi. Intanto Brini si gode un Frick in grande
spolvero e cerca di sopperire alla partenza di Migliaccio. Se Frara e Giannone riusciranno a garantire un buon rendimento, i piedi buoni
del centrocampo rosso-verde (Kharja e Jimenez) potrebbero far ricredere i ternani,
scettici sulle possibilità della loro squadra. 
Follia emergente

MODENA – Finalmente la grande
malata del campionato ha battuto un colpo. La sconfitta interna con l’Ascoli
all’ultima d’andata ha frenato la rincorsa del Modena
dopo una serie di risultati importanti, culminata con la clamorosa vittoria a
Torino (0-3). Manca ancora un po’ di continuità, ma l’ultimo posto della 14°
giornata sembra ormai un ricordo lontano. L’arrivo di Belardi
potrebbe dare sicurezza alla retroguardia, quello di Graffiedi
una maggiore incisività a un attacco anemico. Pioli ha salvato la panchina: ora è il tempo delle rivincite. E se non ci fosse stata la penalizzazione… Toh, chi si rivede

=

PIACENZA – La vittoria sul Verona ha proiettato gli emiliani
nelle zone alte della classifica, subito a ridosso delle prime. Da un paio di
stagioni però manca quello sprint decisivo nei momenti
che contano. Il rendimento discontinuo è ampiamente compensato dall’allergia
per i pareggi (solo due in tutto il girone d’andata). Toccherà a Iachini tenere in pugno la
situazione, trasmettendo ai giocatori la sua proverbiale cattiveria agonistica.
Grintoso

ALBINOLEFFE – Solo sette punti nelle ultime sette
gare non bastano a dare un giudizio negativo dei bergamaschi,
che continuano a capeggiare il campionato delle “altre”. L’organico
non è di altissimo livello, ma si stanno valorizzando
giovani interessanti spendendo pochissimo. E fin quando Possanzini
continuerà a segnare, l’Albinoleffe potrà mantenersi
tranquillo, forte dei punti conquistati a inizio
campionato. Felice di vivacchiare

AREZZO – Sembra soffrire della stessa sindrome da pareggio
che attanaglia l’Inter (11 pareggi
in 21 partite). Con questi presupposti è difficile pensare in grande, anche se
l’organico non è quello di una matricola da salvezza. Il mercato ha consentito
di sfoltire la rosa: sono partiti Ogliari, Venturelli, Amerini e Sinigaglia, quest’ultimo chiuso
da Spinesi e Abbruscato. È
arrivato però Mirko Conte dal Messina a rinforzare
ulteriormente il reparto arretrato, già puntellato a novembre con Torricelli. Potrebbe tornare a Bergamo anche Lorenzi in cambio di uno tra Rivalta
e Gonnella. Affetto da pareggite

CESENA – Un bomber giovane che continua a segnare (Cavalli)
e un allenatore saggio (Castori) che guarda le partite dall’alto della sua
gabbia
. È questo l’identikit
dei romagnoli, che nelle ultime gare hanno sempre vinto in casa (tranne
l’ottimo pari col Genoa) e sempre perso fuori. Per
ambire a posizioni migliori è necessario qualche punto in più in trasferta. Comunque, un campionato finora più che dignitoso che senza
eccessivi cali di concentrazione dovrebbe consentire al Cesena di centrare la
salvezza. Discontinuo

BARI – Sconfitto col Treviso, ha
inanellato poi sei risultati utili consecutivi. L’arrivo di Dionigi pare aver
ravvivato l’anemico attacco dei pugliesi. La fiducia concessa a Carboni sembra
pagare: agganciato il quart’ultimo posto il tecnico
vuole sfruttare il momento favorevole per allontanarsi ulteriormente dalla zona
pericolosa. E la sfida col Catanzaro sembra proprio
cadere a fagiolo. Rivitalizzato

SALERNITANA – L’arrivo di Gregucci
sembrava aver portato una ventata di tranquillità e soprattutto di risultati in
casa granata. Tre vittorie consecutive, però, sono state subito cancellate da
altrettante sconfitte e dall’ultimo pareggio casalingo col
Crotone
, peraltro riacciuffato in extremis. L’arrivo di
Ambrosio ha scoperchiato il latente problema-portieri, anche se i 36 gol
subiti lasciano intravedere altre colpe. Preso pure un
centrocampista svedese, Aslund, per una seconda parte
di campionato più tranquilla
. La qualità non manca per centrare la
salvezza. Frenata

PESCARA – Comunque vada alla fine, la stagione abruzzese sarà segnata
dal mercato. La cessione di Calaiò sarà una perdita
tecnicamente troppo pesante oppure il gruppo si compatterà senza la sua punta
di diamante? Nella risposta a questa domanda risiede il futuro prossimo del
Pescara che intanto ha reagito superando la Triestina in uno scontro salvezza
decisivo. In gol proprio Varricchio, all’esordio dopo
lo scambio con Calaiò. Gli adriatici comunque si sono ulteriormente rinforzati con Antonini del Modena e Smit del
Bologna. Orfano

TORINO – Continua a vivacchiare in alta quota, ma senza
strabiliare. Anzi, la sindrome del “Delle Alpi” continua a
colpire: due sconfitte (contro Modena e Treviso) nelle ultime quattro gare
casalinghe
. E due sconfitte in fila per chiudere nel
peggiore dei modi il girone d’andata
. Un campanello
d’allarme per una società cui la tifoseria non perdonerebbe un altro fallimento
.
Dal punto di vista tecnico, Marazzina e Quagliarella non sono più quelli
dell’avvio di campionato. Un’iniezione di fantasia potrebbe venire dal
fantasista uruguayano Marinelli. Impaurito

EMPOLI – Dov’è finita la spettacolare macchina da gol della
prima parte del campionato? Dov’è finita la gioia e la
freschezza atletica dei ragazzi di Somma? Dubbi che assalgono
i tifosi azzurri che vedono la loro squadra incapace di reagire
. Uno
degli interrogativi dopo la partenza sprint era
proprio la capacità di questi giovani di reggere alle prime difficoltà. Nelle
ultime sei gare (dopo il successo sul Catanzaro),
nessuna vittoria e tre soli punti conquistati. Di questo passo neanche il figliol prodigo Saudati potrà far molto. Wanted

CATANIA – Svanito l’effetto-Sonetti, sono ricominciati i
mugugni. Dopo la rivoluzione estiva, il mercato di gennaio ha nuovamente scosso
i siciliani, col ritorno alla scuderia Pulvirenti di
Cardinale (faro acese) e, soprattutto, l’acquisto di
due grossi calibri, trascurati a Siena: il brasiliano Fernando Menegazzo e l’ex fantasista dell’Arezzo Serafini. Con
questi innesti dovrebbe fare un ulteriore salto di
qualità un organico che ha perso Baggio e Miceli, ma
che rimane assolutamente straordinario per la posizione che occupa in serie B. Incomprensibile

VICENZA – Solo vittorie in casa, brucianti sconfitte fuori. Il Vicenza non riesce a tirarsi fuori dal gruppone e si avvia a un’altra stagione mediocre.
Nonostante il bel gesto della società che ha rinnovato il contratto a Schwoch, senza cedere alle lusinghe di De Laurentiis e del Napoli. Ma il capitano non può bastare in una squadra con poca
personalità. Ottimo l’acquisto dello svincolato Vanoli
per la fascia sinistra. Ma riuscirà a cambiare la
squadra un terzino sinistro? Mediocre

TRIESTINA – La squadra di Tesser sembra piombata in una crisi
incomprensibile. Nelle ultime cinque partite casalinghe ha racimolato tre soli
punti, denotando preoccupanti carenze offensive. I
vari Tulli, Moscardelli, Godeas, Baù, Rigoni
non riescono a ritrovarsi. Negli altri reparti i problemi sono minori. Le
partenze di Bianchi e Gimmelli sono state tamponate
dall’arrivo di Macellari, mentre in mediana bisognerà
valutare l’apporto di Briano. Da un auspicato campionato di vertice, il brusco
ritorno in zona retrocessione andrà assimilato. Altrimenti
saranno guai. Discesa libera

CROTONE – Mentre le altre concorrenti per la salvezza (a
parte Catanzaro e Venezia) hanno intrapreso una marcia più spedita, i
pitagorici sono rimasti staccati dal treno. Certo sul giudizio pesa la penalizzazione di tre punti, inflitta ai pitagorici per il
petardo che ha stordito Benussi. Tre punti pesanti,
ottenuti sul campo da una squadra che, con l’arrivo di Agostinelli al posto di Gasperini,
ha dato l’impressione di essere in ripresa o quantomeno di poter lottare fino
alla fine con le altre. I nuovi arrivi Gonias e
Foggia potranno essere utili. Necessario però rimpiazzare Savoldi, dopo il mistero legato al trasferimento di Mattini.
Fragile

VENEZIA – Due soli punti nelle
ultime sette partite, l’ultima vittoria il 26/10 contro la Salernitana,
un nuovo allenatore (Glerean), quello vecchio (Ribas), confermato con un altro ruolo tecnico, una squadra
rivoltata come un calzino al mercato. Le speranze di salvezza sono poche. Il
progetto sudamericano non ha dato i frutti sperati. Così a gennaio sono
arrivate vecchie volpi come Allegretti, Savoldi ed
Esposito (sì, proprio l’ex giallo-rosso), oltre al genoano Boisfer
e all’attaccante argentino Turienzo. In bocca al
lupo. Disperato

 

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

Autore

Redazione

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