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Il S.U.L.P.M. risponde alla missiva dell’Isp.Mellace

relazione all’articolo apparso sulla stampa “l’ispettore Mellace sulla gestione allegra del Corpo”, questa O.S. precisa quanto segue:
·         Il sindacato non è deputato a “scandagliare” gli atti ed i provvedimenti del personale, se non quando viene leso un diritto del lavoratore, che ne giustifichi un intervento contro il datore di lavoro;
·         In questo caso viene proposto l’invito a contrastare la scelta dell’Amministrazione Comunale nei confronti di due lavoratori, che non hanno leso ed intaccato altrui interessi,  stante l’arrivo dei predetti  mediante una mobilità ed un incarico esterno;
·         Probabilmente la loro maggiore colpa è quella di essere sempre in prima fila durante i servizi operativi (come del resto gli altri Ufficiali), di aver anche subito, come nel caso del Colonnello Gallo, per essere stati protagonisti di operazioni  evidenziate da tutta la Stampa  locale;
·         Non condividiamo la scelta di dover arroccare il Corpo con i “soliti noti”, è giusto fornire nuova linfa con professionalità ed esperienze provenienti dall’esterno, che integrate con le nostre, arricchiscono l’ intera Struttura e quindi l’Amministrazione madre;
·         La loro assunzione non ha intaccato gli interessi di alcuno con la loro presenza si è iniziata l’opera di ristrutturazione anche mediante l’ assegnazione e riqualificazione di gradi  compreso il sottufficiale che lamenta soprusi.
·         Sono arrivati con due Istituti amministrativi, il primo con la mobilità esterna, prevista nei C.C.N.L., che è legittimato con la legge 165/01 (ordinamento quadro dei PP.DD.), mentre il secondo con quello dell’incarico, previsto dal T.U. sugli EE.LL. 267/00, che lo prevede sia per i dirigenti che per i dipendenti di categoria “D”.
·         L’ispettore Mellace, già aduso ad iniziative del genere, deve prendere atto che tutte quelle inoltrate nel decorso del tempo ed a far data dal 2001, epoca del concorso dei D/1, non hanno ad oggi sortito alcun effetto, le riteniamo, quindi, prive di qualsivoglia fondamento, e pertanto  ad oggi dobbiamo  credere al principio dura lex sed lex, che costituisce il “Credo” nel nostro lavoro.

 

Ilrappresentante Territoriale     
     Salvatore Tarantino

Autore

Salvatore Ferragina

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