Dalla Redazione

Inadeguato

Scritto da Fabrizio Scarfone
Ecco perché la città, sindaco in testa, deve dire no a Franco Quartaroli

(Franco Quartaroli, oggi 72enne, in foto su “La Stampa“)

NO a Quartaroli. Lo scriviamo chiaramente e senza reticenze nel momento più squallido del calcio catanzarese. Mentre un amministratore unico senza un euro esonera ed ingaggia allenatori come nulla fosse, mentre un’associazione – a capitale prevalentemente pubblico – pur essendo maggiore azionista di questo Fc si dichiara “asettica” (mantenendosi apparentemente fuori dai giochi), con un paio di soci non operativi per “fine credito“, un paio ancora attivi per questioni puramente “affettive” e un presidente in pectore ormai da troppo tempo.

Scriviamo NO a Quartaroli dalla nostra postazione, quella di sempre, sicuri di rompere ancora una volta le uova nel paniere, rimanendo però ciò che siamo: cronisti e tifosi. Da tifosi ci piacerebbe credere alla storia del ricco signore settentrionale che – innamorato del Catanzaro, o semplicemente convinto dall’ opportunità di un business per una volta “pulito” – decide di correre in Calabria per rilevare una società pesantemente indebitata. Una di quelle con un piede e mezzo in tribunale, prive di qualsiasi appeal e ultimissime in classifica. Da cronisti siamo invece abituati soprattutto a chiederci il “perché” delle cose. Esattamente come quei bambini che pretendono una spiegazione per tutto ciò che vedono, proprio come chi ha patito delusioni e ha immediatamente dei sospetti, quando una storia pare “troppo” perfetta.

Nel suo “Settimanale” su PuntonetFrancesco Panza ha scritto qualche riga sull’interessamento di Quartaroli – e di quelli che i quotidiani calabresi avevano indicato come suoi soci – per la squadra della città (): ha ricevuto dopo qualche giorno minacce di querela e ridicoli avvertimenti. Oggi scrivere di Catanzaro è  pericoloso quasi quanto scrivere di ‘ndrangheta. Perché? Eppure Panza ha semplicemente alluso a ciò che quotidiani a tiratura nazionale (pensiamo a “La Stampa” di Torino) hanno pubblicato negli ultimi anni senza alcuna notizia di smentita o richiesta di rettifica. Forse qualcuno pensa che Catanzaro sia il buco nero d’Italia, dove tutto può confondersi in un porto delle nebbie che ancora non esiste? Se è così, sappia che si sbaglia.

Il signor Franco Quartaroli non può diventare Presidente del Catanzaro. È inadeguato (come da titolo) per i fallimenti sportivi che ha collezionato negli anni e per la sua storia personale che, soprattutto nel nostro caso, non può essere valutata solo in via incidentale, come fosse un dettaglio. Non si può se si pensa che l’ultima parola, il classico “ok” che precede la vendita, in questa vicenda spetterà alla politica cittadina e all’amministrazione comunale. Oggi non si tratta di maledire il mercato e le sue ciniche leggi ma di richiamare i nostri amministratori alla propria responsabilità di gestori della cosa pubblica

La consegna della squadra a Quartaroli significherebbe liberarsi di una patata bollente, certo, ma finirebbe per diventare l’ennesimo mostro di una città in profonda crisi morale.

I fallimenti sportivi dell’orafo di origini mantovane non si contano. Ecco cosa scrive in proposito “iBiellese” in un pezzo di pochi giorni fa (foto a sinistra, ndr) dal titolo “Il ritorno di Quartaroli, sta trattando con il Catanzaro: (…) l’ex presidente della Biellese fa parlare di sé dopo molti anni (…) è stato protagonista di gestioni che hanno portato al fallimento di squadre blasonate come – tra le altre – Mantova, Alessandria, Imperia, Savona e Grosseto“. E si continua: “A Biella venne accusato di truffa aggravata per aver pagato un giocatore con assegni emessi da fantomatiche banche del Regno di Albania e del Lago D’Orta, o intestati all’inesistente Milano costruzioni srl“.

È tutto in rete. E per fortuna che c’è Internet. Semmai la domanda è se al Comune il collegamento Adsl sia ancora attivo e ci sia qualcuno in grado di utilizzarlo. L’attacco di uno dei pezzi che vi proponiamo in questo articolo è agghiacciante. Scrive Mario Bonazzi su La Stampa: “La squadra mobile di Novara ha arrestato Franco Quartaroli, noto personaggio del mondo sportivo, attualmente presidente del Mezzomerico (dopo essere stato ai vertici di molte squadre come Vigevano, Savona, Ravenna). L’accusa è detenzione ai fini di spaccio di banconote false. Quartaroli, che ha già precedenti per truffa, è stato sorpreso mentre stava prendendo due pacchi per un ammontare di oltre dieci milioni di biglietti da 50 mila lire contraffatti“.

Se Quartaroli diventerà azionista di maggioranza dell’Fc Catanzaro, come qualcuno va ripetendo da tempo, sarà necessario che i responsabili della scelta abbiano la decenza di dichiarare pubblicamente il proprio coinvolgimento nella vicenda, in modo che siano indiscutibilmente identificati – caso unico a Catanzaro – vittime e carnefici. Inettitudine, inesperienza, esasperazione: ci si potrà appellare ad uno qualsiasi di questi elementi. Ma da oggi nessuno potrà più dire di non sapere.

La Redazione di UsCatanzaro.net

Autore

Fabrizio Scarfone

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