L'emigrante

Io speriamo che me la cavo (parte 1)

Il futuro sindaco dovrà risollevare le sorti di Catanzaro considerando le tante priorità del capoluogo

 

Passate le vacanze di pasqua è tempo di bilanci, spettegolezzi, amare verità e quant’altro possa allungare il cordone ombelicale che si assottiglia velocemente man mano che l’emigrante risale i kilometri dell’ Europa globalizzata. Hai visto com’è peggiorata la situazione? E ma non si può dir sempre male, in fondo qualcosa di positivo c’è. Qualche minimo sforzo di migliorare la situazione si nota e ci mancherebbe altro che la città a un certo punto si scoprisse immobile. Beh mica si muove tanto, c’è na truscia generale…. Al sud si vive in una condizione, economicamente disastrosa, tale da far passare in secondo piano le poche cose positive di una città che corre da un’emergenza all’altra.

Non crediamo che la nostra città possa destarsi dal torpore vincendo ogni tanto qualche sterile battaglia fra poveri con le consorelle regionali. Riappropriarsi di un ufficio con qualche dipendente pubblico non è la panacea di tutti i mali. Inaugurare una mostra non è il sale che condisce i nostri piatti. Promettere il completamento di un’opera che è in condizioni vergognose da almeno trent’anni rimane un buon contentino, ma per quanti anni… quattro o cinque? e dunque di cosa dovrebbero saziarsi i cittadini catanzaresi? della possibilità che il sei supermilionario, centrato in una tabaccheria di Cosenza, sia stato indovinato da un universitario di origine catanzarese che da qui a giugno compra Cristiano Ronaldo e proietta le aquile in champions league? Perdonate, ma questa è fantascienza.
Come sarebbe stata fantascienza, qualche decennio fa, dire che i comuni di Amantea, Badolato e LeCastella si sarebbero attrezzati di piccoli ma funzionali porti turistici prima del capoluogo di regione. E che gli stessi comuni avrebbero potuto vantare la militanza della squadra di calcio cittadina in categorie che, fino ad oggi, i tifosi del Catanzaro non conoscevano e con risultati più dignitosi dei nostri. E si perchè gira e rigira ormai è diventata una questione di dignità.

Il porto e il calcio non hanno nulla a che spartire, tranne il fatto che sono sentite da molti anni come priorità. Dare alla nostra città un porto moderno è importante quanto porre le basi necessarie per rilanciare l’immagine di Catanzaro attraverso lo sport. L’economia si muove in tutte le direzioni e il calcio è stato sempre un elemento importante.
Giù da noi c’è bisogno di molto ma non di tutto, ad esempio non abbiamo bisogno di stabilire l’ordine delle priorità. e quali fusserano sti priorità? Degrado, Sicurezza, Viabilità, Parcheggi, Us/Fc Catanzaro, Eventi e Cultura… solo per citarne alcune. C’è da rimboccarsi le maniche in tanti di quei settori che ormai è diventato tutto prioritario. Ci piacerebbe conoscere l’opinione dei candidati a sindaco in proposito, anche se quando si parla di calcio qualcuno sorride …chi vò sapira a combinazione vincente?
Si fa sempre un gran parlare di programmi, ma un buon amministratore deve saper rispondere alle esigenze della cittadinanza muovendosi in tutte le direzioni. Se la fortuna di una città dipendesse da quanto è bravo il sindaco a mettere in ordine le priorità, avremmo almeno una certezza: le priorità sono cosi tante che il numero delle combinazioni supera di gran lunga quelle di un terno al lotto. ma non eri ottimista?… Certo che si, adesso la domenica avremo una valida alternativa: organizzeremo le prime trasferte via mare, doteremo il capopopolo di una bella parrucca e poi si andrà tutti a zonzo a fare i pirati dell’istmo …mò chi ti trovi, cazza la randa!

Davide Greco

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Davide Greco

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