Intervistiamo

Isola Capo Rizzuto: maxi tangente per il Parco Eolico

Scritto da Redazione

Secondo la Procura versati 912 mila euro, di cui una parte all’allora vicepresidente della Giunta Regionale Adamo. Chiesta l’archiviazione per Loiero. Il pezzo di Carlo Macrì su Corriere.it

CATANZARO – Per ottenere l’autorizzazione a costruire il parco eolico «Pitagora» di Isola Capo Rizzuto, in Calabria, la società Tisol srl, versò una tangente di 912 mila euro. La somma – assicurano i magistrati della dda di Catanzaro – altro non era che la prima tranche di una super tangente da due milioni e 400 mila euro, pari al 2% del valore dell’opera, che avrebbe così «sistemato» definitivamente la regolarità della struttura eolica.

 PARTE DEI SOLDI AD ADAMO – Parte di quei 912 mila euro – secondo l’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Carlo Villani – sarebbe andata a Nicola Adamo, esponente di spicco del Pd calabrese, all’epoca vicepresidente della giunta regionale della Calabria e oggi consigliere regionale nel gruppo misto. Adamo non avrebbe incassato direttamente il danaro, ma lo avrebbe fatto transitare attraverso alcune società i cui titolari sarebbero stati dei prestanome. Dodici gli indagati che giovedì hanno ricevuto l’avviso di conclusioni indagini. Oltre ad Adamo ci sono funzionari della regione e imprenditori. In tutto dodici persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e minaccia.

CHIESTA L’ARCHIVIAZIONE PER LOIERO – Per altre 17 persone, tra cui l’ex governatore della Calabria Agazio Loiero, l’ex leader del Psdi Renaro D’Andria, l’ex assessore regionale all’ambiente Diego Tommasi, l’imprenditrice Enza Bruno Bossio(moglie di Adamo), la procura ha chiesto l’archiviazione. In particolare su Loiero il sostituto procuratore Villani ha ritenuto che «non sussiste alcun elemento su cui fondare una responsabilità penale nei confronti dell’ex presidente della Regione».

UNDICI BONIFICHE COME «CONSULENZE» – Nel corso dell’indagine, partita nel 2006, la procura di Catanzaro ha accertato che la somma di 912 mila euro fu versata in diverse soluzioni attraverso 11 bonifici bancari effettuati tra l’ottobre del 2005 e aprile 2008. Con la causale di «consulenze relative al parco eolico». Tra i prestanome di Adamo anche un elettricista Giancarlo D’Agni, nominato responsabile di una società di riscossione che avrebbe incassato circa 300 mila euro, sotto forma di stipendio. C’è poi Carmelo Misiti, ex presidente della conferenza di servizi per il rilascio dell’autorizzazione unica all’impianto «Pitagora». Misiti avrebbe «svolto un’attività contraria ai doveri d’ufficio», per favorire la cricca. Avrebbe in sostanza modificato le linee guida regionali elaborate dal Dipartimento Ambiente della Regione.

ADAMO RASSICURAVA LA ERG – Per la procura catanzarese, al centro dell’inchiesta c’è la figura di Nicola Adamo. L’esponente del Pd il 3 agosto del 2005, presso gli uffici della Regione Calabria s’incontrò con i rappresentanti del gruppo Erg – che insieme alla Tisol aveva stipulato un accordo per la realizzazione dei parchi eolici in Calabria – dando ai rappresentanti della multinazionale «ampie assicurazioni» sulla possibilità di realizzare le opere. «Se voi della Erg volete venire a fare investimenti in Calabria, state tranquilli che avrete un’autostrada senza caselli» – è scritto nel decreto di conclusioni indagini.

Carlo Macrì

(fonte Corriere.it)

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