L'emigrante

La chiave

La memoria è come una lampadina, quando l’accendi tutto diventa chiaro
Sport che passione! I generosi raggi del sole si fanno ogni giorno più caldi. Entrano nelle nostre case, illuminano le zone in ombra e finalmente lo specchio si decide a parlarci: il più bello del reame non ha di certo la panzetta del salame. Ste diavolerie moderne… In ansia per la prova costume o mangiati dal rimorso dei bagordi invernali, una bitumata di sportivi di stagione sta invadendo le palestre della città. La chiave è la tonicità, per presentarsi all’appuntamento estivo in perfetta forma bastano poche settimane di sudore.

Detta cosi sembra quasi che lo sport sia un optional. Chissà cosa ne pensano gli abitanti del quartiere Corvo per i continui lavori al palazzetto dello sport che rischia di restare chiuso a tempo indeterminato. Per informazioni si può contattare l’assessore Gatto il cui numero di telefono è stato brillantemente scritto su un muro. D’altronde i cittadini avranno pur diritto a chiedere informazioni. Ma la nostra città vive anche di sport agonistico con esempi eccellenti e invidiabili. Ad esempio la squadra del quartiere Pontegrande si gioca la promozione in prima categoria contro il Real Botricello. Facciamo tutti il tifo per i nostri ragazzi di Pontegrande e facciamo il tifo anche per il palazzetto. In entrambi i casi la chiave è ambire a un traguardo.

Il forte vento che ha sferzato i tre colli non ha impedito a Massimeddru u nostru di tornare a sorridere e farci sorridere. Per un disguido tecnico tattico non è stato possibile conferirgli la cittadinanza onoraria, ma soltanto le simboliche chiavi della città. Beh dai mica siam qui a guardare il pelo nell’uovo. …ho sempre detto di essere nato a Camerino, provincia di Catanzaro. Applauso per O’Rey e applausi anche per la guida spirituale monsignor Ciliberti che forse non aveva i piedi di Materazzi, ma di certo non si è mai sentito uno straniero nella sua squadra: la nostra città. Scarsa la presenza della tifoseria …e che volivi portare trentamila tifhosi alu comuna? In questo caso la chiave pesa circa due kili, come due sono i fallimenti da nascondere. L’omaggio doveroso, per la serie non è mai troppo tardi, diventa un perfetto colpo di coda.

Terza vittoria in campionato per il Catanzaro che quest’anno ha fatto un po’ da sparring partner. Le aquile continuano a prenderle anche se ogni tanto si tolgono qualche sassolino dalla scarpa mostrando grinta e carattere. Purtroppo non basterà a salvarci da un destino terribile e allora che si fa? Ma un bel bagno a mare, ovvio. Enrico e Sasà freschi freschi di padania hanno battezzato le freddissime acque della costa jonica al grido di W l’Italia. Anche loro si sono inventati un modo per godersi una giornata di mare: ci facciamo il bagno ad aprile quando non c’è nessuno. Sarà stato perchè la panzetta da salame era decisamente overboard? Difficile dirlo, di sicuro qualche rotolo extra si è intravisto dalle parti del quartiere Sala dove un nutrito gruppo di scapoli e ammogliati ha ripercorso le orme del secondo tragico Fantozzi dando vita a una partita incerta fino a mezz’ora dopo la fine delle ostilità, roba da far diventare un albino l’estroso arbitro Moreno, famoso tra le altre cose anche per i suoi 12 minuti di recupero. In questi casi la chiave è, simpaticamente, il coraggio.

Passato il tempo dei bilanci, tutti si chiedono cosa sarà del futuro. Il desiderio unanime è quello di presentarsi tonici e in perfetta forma al prossimo appuntamento sportivo. Vogliamo ambire a un traguardo e spazzar via, con un colpo di coda, tutti i problemi di questi anni. Nell’attesa ci facciamo coraggio o ci diamo coraggio? Probabilmente faremo entrambe le cose, come è ormai nostra abitudine da decenni.
Ma siamo sazi e mai stufi del “Catanzaro che fu”. Vogliamo un futuro dignitoso, questa è la chiave.

Davide Greco

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Davide Greco

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