Numeri Giallorossi

La maledizione di Aversa

Seconda sconfitta stagionale sullo stesso campo, il precedente in Coppa con la Paganese e altre curiosità nella rubrica di Rino Aversa accompagnata dal markoritocco

Il markoritocco – “Amaro Aversa

 


Il 17 porta male, tutti lo sanno. Ed il Catanzaro non riesce a sfatare il tabù del “Bisceglia” di Aversa, da dove esce sconfitto per la seconda volta in questa stagione con due compagini differenti. Ma non fasciamoci la testa per una sconfitta: non si era vinto niente fino a ieri e non si è ancora perso niente. Esaminando le ultime sei giornate i giallo-rossi hanno collezionato solo una vittoria. Ma guardando la classifica che ci vede sempre lì a lottare con le prime – a proposito finalmente L’Aquila si ferma per un turno – ci sono ancora margini per giocarcela fino alla fine. A patto di non perdere altro terreno importante e di vincere gli scontri diretti, sperando anche nel mercato di gennaio che solo in pochi casi, però, ha portato veri benefici in casa giallo-rossa.

Si ferma ad otto la striscia di risultati utili consecutivi ed a 391 minuti l’imbattibilità di Mengoni, che senza quella macroscopica leggerezza avrebbe potuto allungare e superare quota quattrocento. L’Arzanese è al momento l’unica “esordiente” che è riuscita a vincere nei confronti del Catanzaro, dopo che Ebolitana, Fano, Aprilia e Gavorrano erano uscite sconfitte dalle varie contese. Non ci sono altri dati da poter commentare in questa giornata povera di spunti statistici, per cui passeremo ad esaminare nel dettaglio l’unico precedente che nella storia giallo-rossa ci vide contrapposti alla Paganese.

Stagione calcistica 1982-83, l’ultima annata col Catanzaro ai nastri di partenza della massima serie. Ad agosto, come di consueto, il via alla Coppa Italia con il vecchio format: gironi eliminatori che raggruppavano un misto tra formazioni di serie serie A, B e C. I giallo-rossi sono inseriti nel girone 7, insieme ad Arezzo (B), Sambenedettese (B), Cremonese (B), Cesena (A) ed appunto Paganese (C1). Nella prima giornata, il 18 agosto, le Aquile perdono ad Arezzo per 1-0. Il successivo 22 si è di scena a Salerno, campo neutro, per una sfida tra la squadra rivelazione del precedente torneo di serie A (i giallorossi) e un squadretta di terza serie, la Paganese appunto. Il Catanzaro liquida i campani nei primi quindici minuti, reti di De Agostini al 5’ e Bivi su rigore al 15’. Seguono le vittorie in casa contro la Sambenedettese (2-1 con doppietta di Nastase, una su rigore ) e Cremonese (4-1 doppietta di De Agostini, rigore di Bivi nel primo tempo e quarta rete a venti minuti dalla fine di Mariani ) e l’ininfluente sconfitta 2-0 contro il Cesena che vince il girone.

I giallo-rossi con il loro secondo posto approdano agli ottavi di finale contro il Torino che avrà però vita facile, vincendo entrambe le sfide (1-0 al vecchio “Militare”, 2-0 al Comunale di Torino) per poi fermarsi in semifinale. Ricordiamo per i nostalgici dei tempi d’oro – anche se quell’annata fu il classico “canto del cigno” – la formazione che scese in campo al “Vestuti” per la vittoria contro gli azzurro-stellati di Pagani:

Zaninelli; Boscolo, Salvadori; Palese (82’ Pesce), Santarini, Peccenini (30’ Venturini); De Agostini, Braglia, Mariani (46’ Nastase), Bacchin, Bivi. Allenatore: Bruno Pace.

Rino Aversa

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Redazione

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