Intervistiamo

La replica di Scalzo a Tallini

Scritto da Redazione
Se l’assessore Tallini si scomoda il 14 agosto per consumare una risposta tanto lunga, noiosa e inconcludente si ha la certezza di aver colpito nel segno, cioè’ in quella percezione negativa che i Catanzaresi e i calabresi tutti hanno dell’attuale presidente regionale. E allora, come e’ proprio di una destra propagandista, arriva il comunicato a comando. Quando la politica non sa e non può rispondere, causa evidente imbarazzo, occorre offendere l’avversario, stordire l’opinione pubblica, resuscitare un’ironia triste e ormai consumata. Ovviamente Tallini non vuole leggere il mio comunicato che richiama a tutto ciò che e’ il contrario del campanilismo. Il mio richiamo al fallimento di Scopelliti e’ un richiamo a una visione non unitaria e armonica della Calabria. Quando viene colpita la sanita’ catanzarese, non e’ Catanzaro la sola e semplice vittima del processo ma l’intera regione. Perche’ una regione, ma Tallini di queste cose non vuole parlare, costruisce armonia territoriale quando e’ in grado di difendere e valorizzare le specializzazioni e i settori di eccellenza di ogni singolo territorio e area. D’altronde il fatto che il sottoscritto sia, in questo mese di agosto, invitato a dibattere in ogni parte della Calabria e’ la prova che evidentemente tutto mi si puo’ riconoscere forche’ campanilismo e provincialismo, che sono nemici, quelli si, della nostra terra. La difesa di Tallini sul caso di Reggio Calabria e’ davvero grave e patetica. Gli ricordo che il debito a Reggio Calabria e’ gia’ certificato e gli consiglio, per le giornate passate sotto l’ombrellone, un bellissimo recente libro “il caso Fallara” di Ursini e Baldassarro. Leggera’ Tallini gli scempi e il fumo di quell’epoca di Reggio che lui definisce rigogliosa; leggera’ di sprechi e incompiute dell’amministrazioni Scopelliti che segnano una pagina buia in riva allo stretto, la costruzione di una città’ della propaganda progettata sul debito e il disastro da lasciare alle generazioni future. Mi auguro Tallini e Abramo non vogliano ripetere le stesse gesta a Catanzaro.
Sulle considerazioni fatte nei miei riguardi, considero le provocazioni personali una deriva pericolosa della politica di questi tempi. La squadra creata in questi mesi sa di essere l’incubo peggiore di Tallini e amici: un’opposizione viva e libera in una mare di silenzio, complicità’ e trasversalismi che hanno segnato le storie di questa terra. Soprattutto, con le ultime elezioni, abbiamo portato il centrosinistra, con uno storico 43 per cento, a non essere più quella minoranza strutturale che era sempre stata nella città’ di Catanzaro. La pagina delle ultime amministrative e’ da albo nero della storia della repubblica ma, nonostante tutto, Catanzaro ha fatto parlare di se tutta Italia e oltre perché’ una generazione in cammino e libera si e’ messa moto, con coraggio, determinazione e sana spregiudicatezza, sfidando blocchi di potere che hanno prodotto ogni sforzo possibile per conservarsi. Faccio politica da un anno e sono stati fatti miracoli nello sforzo di progettazione e mobilitazione delle coscienze. Sappia Tallini, che in quanto membro di una generazione catanzarese che non si e’ venduta alle gavette della politica che lui conosce bene, al sistema delle strutture dei consiglieri regionali e dei parlamentari, proprio per non essere controllato ed eterodiretto, non ho molti modelli da difendere ne’ nel centrodestra, ne nel centrosinistra. Anzi ritengo che anche le esperienze di centrosinistra abbiano commesso grossi errori e necessitino di autocritiche profonde e discontinuità’. Io il mio modello lo costruisco giorno per giorno con autonomia e libertà, con autocritica e riflessione. Tallini stia tranquillo. Siamo all’inizio di una bella storia e di una storia diversa.  Questo impegno di costruzione e passione fatto con le tante belle energie della città, della provincia e della regione farà giustizia di quel patrimonio di macerie morali e politiche che lui come altri ci lasciano.

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