«La tratta Catanzaro-Lamezia deve essere veloce: non si contraddica la natura del progetto»

Catanzaronelcuore interviene sulle recenti polemiche e ricordasi che trattasi di un collegamento veloce 

Facciamo seguito ad un nostro precedente intervento riguardante la tratta ferroviaria Catanzaro-Lamezia per esprimere, ancora una volta e ancora di più, un contributo che ci auguriamo possa essere recepito dalla classe politica del territorio provinciale. Il motivo che ci induce a ritornare con maggiore convinzione sull’argomento è dettato dalle reiterate polemiche montate da taluni ambienti lametini in ordine al tracciato. Il refrain è sempre lo stesso: il progetto – che, è bene ribadirlo, è nato con lo scopo precipuo di collegare in modo rapido la costa ionica con quella tirrenica lungo l’Istmo di Catanzaro – deve prevedere il passaggio da tutti i quartieri della città della piana prima di approdare all’aeroporto quale terminale tirrenico. Ciò che contraddice clamorosamente lo spirito del progetto medesimo.

L’intento progettuale, come già evidenziato in più occasioni e da più parti, prevede infatti la realizzazione di un collegamento veloce nell’ambito di un bacino d’utenza che bisogna ritenere regionale a motivo della sua originale caratteristica geografica al centro della Calabria, in un’area, dunque, che può connettere fittamente e funzionalmente tra loro le due principali direttrici costiere del territorio calabrese. Stravolgere tale intento progettuale con varianti di stampo localistico, quali sono quelle di chi propone modifiche del tracciato atte al passaggio della linea ferrata nei territori di Nicastro e Sambiase, è un’idea malsana che per nulla si concilia con i caratteri della funzionalità, dell’efficacia e della razionalizzazione dello scopo originario.

Già in passato abbiamo fatto notare che se una simile concezione fosse stata avanzata dal versante catanzarese, così come oggi viene avanzata irragionevolmente da quello lametino, il tracciato ferroviario dovrebbe subire analoghe illogiche varianti anche lato-Catanzaro, ad esempio passando attraverso i quartieri di Corvo, Aranceto, Pistoia, Santa Maria, Sala e chissà cos’altro ancora, prima di immettersi sulla direttrice istmica. Una vera follia!

Il progetto, invece, deve individuare un percorso realmente rapido e funzionale tra la costa ionica e quella tirrenica. Ciò non può che significare una cosa e una cosa soltanto: che i due punti terminali del tracciato siano il quartiere marinaro del capoluogo da una parte, e l’aeroporto dall’altra, senza passare di rione in rione né a Catanzaro, né a Lamezia. Sono altri i progetti che devono provvedere al collegamento intra-urbano per poi, eventualmente, interconnettersi con la direttrice principale lungo l’Istmo senza inficiarne la caratteristica di “tratta veloce”.

 

Autore

Salvatore Ferragina

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