L’emergenza rom a Catanzaro non può più essere solo un problema di Polizia

Il COISP propone la convocazione dei consigli, comunale e provinciale, all’aperto nei   quartieri “a rischio” della città, per portare la vicinanza delle Istituzioni ai cittadini onesti.

riceviamo e pubblichiamo

“L’emergenza dei rom a Catanzaro non può essere considerato solo e più un problema di ordine pubblico e di Polizia.” – E quanto dichiara Giuseppe Brugnano, Responsabile Politico dell’Ufficio Stampa del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia. “L’efferato episodio di violenza verificatosi domenica, se pur fuori dal solito contesto dall’attività criminosa dei rom, perchè non direttamente riconducibile a quelle che sono le azioni perpetrate usualmente dalla comunità, deve far alzare il livello di guardia delle Istituzioni ma deve contestualmente svegliare le coscienze dei cittadini. La circostanza in cui è avvenuto l’omicidio del giovane Massimiliano Citriniti evidenziato soprattutto dalla totale mancanza di collaborazione dei cittadini, dovuta alla paura di ritorsioni da parte di alcuni appartenenti alla comunità degli zingari ritenuti pericolosi, segna anche una linea di confine tra il prima, quando l’emergenza era microcriminalità e il dopo, ora che il livello di criminalità si è alzato. Ma la morte del giovane Citriniti segna anche un indiscutibile fallimento della trentennale politica locale, che nei decenni non ha mai preso una posizione dura contro questi “catanzaresi” che apertamente e impunemente delinquono.” – Continua il sindacalista del Coisp – “E non è un particolare da poco che si parli di catanzaresi, perchè questa gente, tra gli altri diritti a cui accede, ha anche quello al voto e sarebbe ipocrita negare che quei quartieri, che di fatto sono stati destinati agli insediamenti di queste persone, sono state importanti sacche elettorali. Il fatto che la comunità degli zingari sia erroneamente identificata come rom, in quanto queste persone sono in realtà cittadini catanzaresi a tutti gli effetti, crea un problema solo in fase di provvedimenti da prendere in quanto non è possibile procedere con le espulsioni, ciò non toglie che è necessario operare una bonifica di quei quartieri il cui tessuto è oramai intriso dell’attività criminosa riconducibile a persone i cui comportamenti attanagliano e soffocano la società civile. Ma il processo deve essere circolare, deve aprirsi e chiudersi senza sbavatura alcuna, ecco perchè è fondamentale che la gente denunci e che alle segnalazioni corrisponda un risposta immediata delle Istituzioni che a loro volta, parallelamente, devono mettere in campo tutte le azioni utili per difendere una comunità onesta, la cui quotidianità è avvelenata dalla paura. Qualche tempo fa un’associazione di quartiere promosse una manifestazione pubblica nel quartiere Lido a cui furono pochissimi a partecipare, oggi questo non deve e non può più accadere. La proposta del Coisp” – conclude Giuseppe Brugnano – “è quello che i prossimi consigli, comunale provinciale, si svolgano nei quartieri “a rischio” della città, ossia nella zona sud. All’aperto, vicino alla gente onesta, per far vedere e capire, a chi onesto non è, che le Istituzioni non temono di stare vicino alla popolazione.”

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Redazione

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