L’inchiesta vede coinvolto l’ex giallorosso Ambrosino

13 gli indagati. Avviata un’inchiesta anche dall’ufficio indagini della Figc. Perquisita anche la sede del Crotone. La Guardia di Finanza vuole interrogare alcuni atleti del Catanzaro. Parente rassicura i tifosi. Per il Catanzaro, il coinvolgimento nasce da una telefonata alla vigilia dell’ultima trasferta di Taranto.

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Operazione contro le partite truccate in corso in tutta Italia. Ecco le società coinvolte: Siena, Chievo, Lecce, Reggina, Piacenza, Ascoli, Lumezzane, Sassari, Taranto, Catanzaro, Crotone, Fermana. Presidenti e allenatori verranno sentiti dagli inquirenti in giornata e si prevedono nuovi e clamorosi sviluppi. Il presidente De Luca ha detto che “è in corso una inchiesta sul calcio scommesse in tutta Italia, ma noi siamo parte lesa. Sono coinvolte anche altre società“. L’inchiesta è partita dalla procura di Napoli, le indagini sono condotte dalla Direzione distrettuale antimafia e riguardano un giro di scommesse via Internet.
A quanto riferisce l’agenzia Adn-Kronos, sono state perquisite anche le abitazioni di tre giocatori: il portiere Generoso Rossi, recentemente messo fuori squadra, il centrocampista D’Aversa e l’attaccante Ventola. Sarebbero coinvolti anche Ambrosino (Catanzaro) e Onorato.

L’INCHIESTA, VANTAGGI ECONOMICI PER INDAGATI. Per dieci persone coinvolte nell’inchiesta, tra le quali i calciatori, si ipotizza il reato di “atti fraudolenti tesi al raggiungimento di risultati diversi da quelli conseguenti il corretto e leale svolgimento di partite di calcio di serie A, B e C”. In sostanza queste persone sono indagate perché avrebbero conseguito indebiti vantaggi economici attraverso le scommesse su partite di calcio.

LA PROCURA: “ACCORDI NON OCCASIONALI”. Le indagini “dimostrano la non occasionalità di accordi volti a condizionare incontri di calcio”. Lo affermano, nel decreto di perquisizione, i pm di Napoli Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, titolari dell’inchiesta sulle scommesse. I magistrati sottolineano anche “la diffusione del meccanismo a molteplici compagini societarie, la strumentalità del condizionamento delle partire rispetto al conseguimento di indebiti arricchimenti, il coinvolgimento – accanto ai tesserati della Federazione Gioco Calcio – di persone esterne, talvolta collegate a ambienti camorristici o malavitosi”.

13 LE PERSONE INDAGATE. Sono complessivamente 13 le persone coinvolte nell’inchiesta. Oltre ai cinque calciatori, sono coinvolti pregiudicati, un funzionario di banca nonchè consigliere circoscrizionale a Napoli e imprenditori. I reati ipotizzati sono diversi: dall’associazione per delinquere di tipo camorristico (per esponenti della camorra e pregiudicati), all’associazione per delinquere semplice alla frode in competizione sportiva.

CHI SONO I GIOCATORI COINVOLTI. Dei cinque giocatori coinvolti tre hanno giocato nel Siena: l’attaccante Nicola Ventola, il centrocampista Roberto D’Aversa e il portiere Generoso Rossi il cui contratto è stato però rescisso il 6 aprile scorso. Salvatore Ambrosino è un centrocampista che è passato nel gennaio scorso dal Catanzaro (C/1) al Grosseto (C/2). Vincenzo Onorato ha giocato nella Juve Stabia: la squadra campana quest’anno e stata promossa dalla D alla C/2.

TRA INDAGATI BOSS CAVALCANTI. L’inchiesta sulle scommesse nel calcio parte dall’attività del boss della camorra flegrea Giacomo Cavalcanti, soprannominato ‘o poeta. Il pregiudicato, che è in stato di libertà, vive a Verona. Cavalcanti è uno dei destinatari di avviso di garanzia in cui è ipotizzato, fra gli altri, il reato di associazione per deleinquere di tipo camorristico. Gli altri due, ai quali è stato notificato lo stesso provvedimento, sono Antonio D’Iddio, funzionario di banca e consigliere circoscrizionale del quartiere Bagnoli e il pregiudicato Luigi Ferone.

AL TELEFONO I RISULTATI DELLE PARTITE. Dagli atti dell’inchiesta emerge, tra l’altro, una telefonata intercorsa tra l’ex portiere del Siena, Generoso Rossi e un altro calciatore della squadra toscana, Roberto D’Aversa. In tale intercettazione Rossi su richiesta del collega comunica i risultati che si sarebbero verificati nella giornata del 18 aprile 2004. I due calciatori fanno riferimento a una serie di risultati dei campionati di serie A, B e C (“Chievo pari, Ascoli pari, Crotone 1, Catanzaro 2…) puntualmente verificatisi come osservano i magistrati: Crotone-Fermana 3-0, Lumezzane Torres 0-0, Taranto-Catanzaro 0-1, Ascoli-Piacenza 0-0, Chievo-Reggina 0-0.

UFFICIO INDAGINI FIGC APRE FASCICOLO. L’ufficio indagini della Federcalcio ha aperto un fascicolo in relazione all’inchiesta della magistratura di Napoli sulle scommesse. “Eravamo all’oscuro di tutto – spiegano fonti della Figc – ma ora sull’abbrivio di quanto sta facendo la magistratura ordinaria ci stiamo muovendo. Il capo dell’ufficio indagini, Italo Pappa, si è già messo in contatto con i magistrati di Napoli”.

MACALLI: “NON SO ASSOLUTAMENTE NULLA”. Il presidente della Lega calcio di serie C, Mario Macalli, ha appreso la notizia dell’indagine attraverso la televisione. “Proprio così – ha detto – Non so assolutamente nulla di questa indagine aperta dalla magistratura. Aspettiamo se ci sono sviluppi. Mi sembra giusto che la Federcalcio abbia aperto un’indagine attraverso la magistratura sportiva. Era il minimo che potesse fare”.

PERQUISITA SEDE CROTONE. Confermata la perquisizione nella sede del Crotone Calcio. Gli inquirenti hanno acquisito informazioni anche sulle posizioni di alcuni ex giocatori del Crotone degli anni passati.

CROTONE, ACQUISITA DOCUMENTAZIONE. Gli agenti della polizia giudiziaria e della Direzione investigativa antimafia di Napoli per circa cinque ore sono rimasti negli uffici della società Crotone Calcio, di proprietà dei fratelli Vrenna, imprenditori nel settore dello smaltimento dei rifiuti. Gli investigatori, che hanno sentito il presidente ed altri dirigenti del Crotone Calcio (squadra che gioca nel girone B della serie C1) hanno acquisito documentazione soprattutto su un calciatore in prestito alla squadra nelle scorse stagioni.

FOTI: “REGGINA SOLO INFORMATA”. “La Reggina non è indagata ed è stata solo informata sull’indagine in corso”. Lo ha detto il presidente, Lillo Foti, che smentisce “qualsiasi coinvolgimento” della società amaranto nell’inchiesta sul calcio scommesse. “La sede della nostra società – ha aggiunto Foti – stamattina non è stata perquisita. Si è trattato soltanto di una presa di visione di alcuni documenti relativi all’organizzazione delle gare di campionato”.

PRESIDENTE CATANZARO: “SOCIETÀ PARTE LESA”. Il presidente del Catanzaro, Claudio Parente, ha dichiarato: “La Guardia di Finanza è venuta in società per notificarci un atto nel quale ci hanno comunicato che vogliono interrogare alcuni atleti per questa vicenda. Premetto che non ci saranno ripercussioni sulla società e sull’esito di questo campionato anche perché, se dovessero emergere eventuali responsabilità, la società sarebbe parte lesa in questo contesto giudiziario”. “Sicuramente – ha aggiunto – saranno sentiti cinque o sei atleti che militavano negli anni scorsi con il Catanzaro, per capire realmente come stanno i fatti”.

TELEFONATA SU TARANTO-CATANZARO. Perquisizione nella sede del Taranto. Secondo notizie non confermate ufficialmente, il coinvolgimento del Taranto sarebbe collegato a un’intercettazione telefonica alla vigilia della partita Taranto-Catanzaro, disputata il 18 aprile scorso e terminata con la vittoria dei calabresi per 1-0. I carabinieri, a quello che si è saputo, non hanno sequestrato alcuna documentazione e hanno soltanto sentito il direttore generale della società, Francesco Telegrafo.

GENEROSO ROSSI: “COINVOLTO MIO MALGRADO”. “Sono sorpreso quanto voi tutti della vicenda in questione – ha dichiarato all’Ansa Generoso Rossi, ex portiere del Siena che compare nell’inchiesta sulle scommesse nel calcio – che mi vede coinvolto mio malgrado. Sono a completa disposizione della magistratura per chiarire i fatti contestati. Qualsiasi ulteriore commento risulta prematuro, dovendo io solamente chiarire la mia posizione di fronte al sostituto procuratore, augurandomi al più presto che venga fatta luce sulla vicenda, anche a tutela della mia immagine professionale”.

D’AVERSA: “UNA COSA INCREDIBILE”. “Sono sorpreso, è una cosa incredibile”. Così Roberto D’Aversa ha commentato la notizia del suo coinvolgimento nell’inchiesta sulle scommesse nel calcio. Il centrocampista del Siena dice: “Cosa volete che vi dica? E’ già stato detto tutto in queste ore dalla tv, dalla radio. Lasciatemi perdere per un po’. Difendermi dalle accuse? Ripeto, sono rimasto sorpreso, è una vicenda davvero incredibile. Ma non voglio dire altro”. D’Aversa, nato a Stoccarda (Germania) nel 1975, è approdato al Siena quest’anno in comproprietà con la Ternana e, fatta eccezione per un infortunio che lo ha bloccato a metà campionato, ha sempre giocato titolare risultando una delle colonne della squadra allenata da Papadopulo. Questa è per lui la prima stagione in serie A: è stato due anni nel Milan, a inizio carriera.

da repubblica.it

Autore

God

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