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Monterosi, la favola del girone C sulle spalle di Rocco Costantino

Scritto da Emanuele Mongiardo

Il comune più piccolo della storia del professionismo ambisce oltre l’obiettivo salvezza

La prima stagione tra i professionisti del Monterosi Tuscia sta andando oltre le più rosee aspettative. A quattro gare dal termine, i laziali hanno accumulato ben otto punti di vantaggio sulla zona playout e, soprattutto, al momento occupano l’ultima piazza valida per i playoff. Insomma, un vero sogno per il comune più piccolo della storia del nostro paese ad ospitare il professionismo. Monterosi, tra le colline di Viterbo, conta circa quattromila anime ma, al netto del bacino d’utenza, si è dimostrata una realtà in grado di costruire un progetto coerente e solido. A riprova della bontà del percorso, i laziali quest’anno si sono tolti la soddisfazione di battere una nobile come l’Avellino e di strappare prestigiosi pareggi a Catanzaro e Palermo.

Insomma, le buone idee, la pazienza e la visione lungimirante con cui il Monterosi ha costruito la sua stagione sono un vademecum perfetto su come sopravvivere in Serie C senza avere uno nome storico alle spalle. Per questo motivo il Catanzaro dovrà fare la massima attenzione: il playoff sarebbe un premio in grado di esaltare ancora di più la squadra del presidente Luciano Capponi e, perché no, radicarla nel professionismo, come è successo a un’altra realtà virtuosa quale la Virtus Francavilla. Per inciso, Capponi, regista e attore di teatro e cinema, è direttore del teatro “Stabile” di Cosenza, e forse per lui la partita di domenica è un po’ un derby.

Al di là del folclore di una città così piccola in Serie C, il Monterosi merita il giusto rispetto soprattutto sul campo. Come detto, è un progetto coerente, che è riuscito a offrire a Menichini una rosa adatta a competere con chiunque, pur consapevoli, sulla carta, di essere tecnicamente inferiori. Il Monterosi, infatti, spicca soprattutto per avere diversi giocatori di gamba, che permettono a Menichini di preparare piani partita costruiti sulla difesa attenta della propria trequarti e sulle ripartenze.

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L’ex difensore giallorosso schiera i suoi con un cauto 5-3-2, che ha il pregio di non rimanere passivo vicino la propria porta e che quindi è in grado di chiudere bene gli spazi soprattutto nei corridoi centrali nei pressi dei propri sedici metri. Il problema è che il livello dei centrali non è molto alto, a parte forse Mbende, e così i laziali hanno già incassato 43 gol. Per fortuna di Menichini, alle spalle della difesa c’è l’italoalbanese Alia, un portiere dotato di ottimi riflessi che, vista la giovane età – è un classe 2000 – sembra promettere una buona carriera.

Con la palla, il Monterosi si rende insidioso soprattutto in ripartenza. Come detto, atleticamente è un’ottima squadra, molti giocatori sono in grado di coprire tanto campo con la corsa. Gran parte del loro gioco passa dalle fasce. Occhio in particolare sulla destra ad Adamo, ex Avellino. Il classe ‘98 è ottimo in conduzione e ha un buon piede per i cross. A dare qualità, invece, ci pensa Samuele Parlati, il numero dieci del Catanzaro della scorsa stagione: a lui il compito di trasmettere palla agli attaccanti e di provare magari la conclusione da fuori. Nella coppia d’attacco, Artistico è la punta che si occupa della profondità. Il vero protagonista, però, è Rocco Costantino, centravanti con esperienza in categoria, senza nessun picco in passato, che però quest’anno sta dominando le difese avversarie. Costantino torreggia nel gioco aereo, usa bene il corpo spalle alla porta e ha un buon senso del gol: quest’anno ne ha segnati dodici. Per l’aspetto fisico, con la barba e i capelli lunghi e scuri, ma anche per l’altezza e per il modo in cui si impone nel corpo a corpo, ricorda un po’ Nando Sforzini – secondo Transfermarkt Costantino è alto un metro e ottanta, ma in realtà i centimetri sembrano molti di più. Infine, attenzione dalla panchina al contributo dei rapidi Milani e Caon.

Se affrontare squadre in lotta per la salvezza di solito è più difficile nello scorcio finale di stagione, il Monterosi ormai sembra abbastanza tranquillo. L’obiettivo playoff, però, è troppo ghiotto e di sicuro il Catanzaro si troverà davanti un avversario agguerrito. Nella corsa al secondo posto non ci sono rivali che non abbiano interessi.

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Emanuele Mongiardo

1 Commento

  • Per una legge statistica che si chiama legge dei grandi numeri a Monterosi, paese di 4 mila anime, sicuramente non hanno un tifoso indecoroso come stranieronwllanotte

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