‘Ndrangheta: fatturato da 44 miliardi

Il dossier realizzato dall’Eurispes

Pari al 2,9% del Pil italiano, come quelli di Estonia e Slovenia messi insieme. Per il 62% dovuto alla droga

ROMA – Alla ‘ndrangheta dovrebbero assegnare un paio di commissari europei e alcuni seggi al Parlamento di Strasburgo. Il fatturato 2007 delle cosche calabresi è infatti stimabile intorno a 44 miliardi di euro, cioè pari a quello di due nazioni dell’Unione europea messe insieme: Estonia e Slovenia. Oppure, se vogliamo restare in ambito nazionale, pari al 2,9% del prodotto interno lordo italiano. Sono i dati che emergono dal Dossier ‘ndrangheta 2008 realizzato dall’Eurispes che ha mappato 131 cosche attive nella regione: 73 in provincia di Reggio Calabria, 21 a Catanzaro, 17 a Cosenza, 13 a Crotone e 7 a Vibo Valentia.

DROGA – Il 62% del giro d’affari delle ‘ndrine è ricavato dal traffico di droga. Secondo l’Eurispes la ‘ndrangheta in questo campo si comporta come le migliori aziende: ottimizzando sforzi e rischi ha diminuito il costo degli approvvigionamenti della droga, in particolare della cocaina dal Sudamerica, eliminando gli intermediari tramite il contatto diretto con i cartelli colombiani.

ALTRI AFFARI – Tra appalti pubblici e compartecipazioni in imprese di tutti i tipi la ‘ndrangheta ricava ulteriori 5,7 miliardi, dall’estorsione e dall’usura 5 miliardi, quasi 3 dal traffico di armi e altrettanti dalla prostituzione.

OMICIDI E CONFISCHE – Tra il 1999 e il 2008 in Calabria si sono verificati 202 omicidi di ‘ndrangheta con un incremento del 667%. Tra il 1992 e il 2007 sono stati sequestrati e confiscati beni pari a 231 milioni di euro. Nel solo 2006 la ‘ndrangheta si è vista sequestrare 562 appartamenti, 363 terreni, 122 locali, 46 tra capannoni e altri immobili, 35 imprese individuali, 9 Sas, 9 Srl, 5 Snc e una Spa. Dal 1991 al 2007 sono state sciolte per infiltrazioni mafiose 38 amministrazioni comunali calabresi. Tra il ’99 e il 2004 sono state denunciate in Calabria 3.201 persone per associazione a delinquere di tipo mafioso.

CONTRASTI – Il 10% delle intercettazioni telefoniche dell’intera Italia vengono effettuate nella sola provincia di Reggio Calabria. Ma solo il 6,7% dei calabresi vorrebbe l’esercito a presidiare il territorio. Alla domanda su quali siano le principali cause della diffusione della criminalità organizzata, il 40,4% ha risposto «le pene poco severe» e «le scarcerazioni facili», per il 28,8% «l’insufficiente presenza delle istituzioni dello Stato», per il 9% «la mancanza di una cultura della legalità».

21 maggio 2008

Fonte www.corriere.it

Autore

Tony Marchese

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