Nino Gemelli e Catanzaro

Nino Gemelli e Catanzaro: un binomio indelebile ma non indissolubile. Chi ha avuto la fortuna di assistere anche ad una sola opera dell’artista catanzarese, può intuire l’enorme apporto artistico e spirituale che il regista ha donato alla sua città. Nino Gemelli è stato il protagonista di una particolare forma teatrale, il vernacolo, che può ben esser definita come l’anima di una comunità se non, addirittura, le sue viscere; è stato il protagonista di una delle forme di comunicazione più belle, immediate e dirette che si conosca. Catanzaro è in debito con Nino Gemelli, ma lo sono soprattutto i suoi giovani: a causa delle precarie condizioni di salute dell’autore dialettale, negli ultimi anni rarissime sono state le apparizioni e ancor meno le opere realizzate; per non parlare di quel Teatro Laboratorio da troppo tempo con le saracinesche abbassate. Fa piacere, quindi, che l’amministrazione comunale intenda acquisire la struttura di viale De Filippis per realizzare uno spazio permanente dedicato alla tradizione vernacolare. Riteniamo, comunque, di interpretare un comune sentire e un desiderio diffuso chiedendo ai nostri amministratori un ulteriore sforzo: avviare le procedure per l’intitolazione a Nino Gemelli di una via, una piazza, un luogo di Catanzaro. Tra tanti buoni motivi, ne sottolineiamo due in particolare: mantenere vivo l’interesse per il vernacolo, oggi ben rappresentato da autori come Enzo Colacino e Piero Procopio; imprimere nella memoria delle nuove generazioni catanzaresi quegli uomini che con il loro lavoro e con una passione smisurata sono riusciti a dare un importante contribuito alla crescita culturale della città.
                                                                                                          Associazione Altracatanzaro

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Redazione

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