“Nonni raccontateci il Natale” a Rione Samà

Bella iniziativa del Comitato di Quartiere che grazie ai nonni di Rione Samà ha fatto conoscere ai più giovani come si viveva il Natale in città

CATANZARO – Sabato scorso nella scuola elementare del quartiere adattata a focolare domestico i nonni hanno inteso far conoscere quello che per loro era il Natale.

Con sommo stupore i bambini sono stati accolti dagli zampognari che hanno animato l’inizio dell’incontro con nenie natalizie e balli tradizionali tipici che hanno coinvolto tutti i presenti.

Si è passati poi alla visualizzazione di un film documento realizzato da Silvestro Bressi che ha raccontato la tradizione de “u presebbiu chi ssi motica” originale racconto del compianto Ciccio Viapiana che ha fatto rivivere una tradizione apprezzata dal popolo e molto meno dalla Chiesa che vedeva un presepe tutto catanzarese, che conciliava gli aspetti tradizionali di un presepe statico con quelli reali esistenti in città.

Gli inventori di questa forma presepistica venivano detti in gergo “i moticaturi”, per il fatto che riuscivano a far muovere e parlare quasi fossero persone vere, i personaggi di loro conoscenza, scelti tra quelli più conosciuti del momento in cui vivevano. Questa specificità tutta catanzarese  era una mistificazione di sacro e di profano nel quale il pubblico vi accedeva come per assistere ad un miracolo di tecnologia artistica, divertimento ed ironia che sottolineava i vizi e le manchevolezze dei volti noti del tempo.

Terminata la visione del documentario i nonni attorno alla “rota do vrascieri” antica forma di riscaldamento, come si facevano ai vecchi tempi, hanno ascoltato le domande poste loro dai bambini che, curiosi, hanno appreso come vivevano i nostri anziani il Natale.

Hanno appreso cosa mangiavano, si sono ricordate “i crucetti “, fichi secchi intrecciati a forma di croce con dentro delle noci, “i pastiddri” castagne essiccate, “i turduni” castagne al forno, “a pignolata “ dolce tipico, ma anche le restrittezze del tempo, la mancanza di illuminazione, la fame, il Natale vissuto come momento per mangiare qualcosa in più.

Nel raccontare i vecchi tempi in molti si è intravisto un velo di malinconia e di nostalgia per gli anni passati.

La serata si è conclusa con un momento di festa che ha visto ospite un babbo natale che ha distribuito caramelle ai presenti ed insieme si sono gustati prodotti tipici del periodo. Un grazie da parte di tutti è andato al Comitato di Quartiere che nato da poco con il contributo personale di ogni membro sta cercando di essere punto di riferimento per le esigenze della comunità.

Francesco VALLONE

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Redazione

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