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Padova: semifinale tra seconde

Scritto da Redazione

Dopo aver superato la Juventus U23, la squadra di mister Oddo sfiderà le aquile per un posto nella finalissima.

Neanche il tempo di assaporare la gioia della doppia vittoria contro il Monopoli, è tempo per le aquile di tornare in campo. Il ritmo serrato degli spareggi promozione obbliga le squadre a cambiare focus nel giro di pochi giorni, in maniera sempre più intensa andando avanti nel tabellone. Sarà il Padova a sfidare il Catanzaro nella semifinale playoff, in una doppia sfida che si ripropone a distanza di quattro mesi.

Il doppio confronto tra le due squadre si ripropone in una semifinale. A cavallo tra dicembre e gennaio, la squadra guidata dall’ormai ex allenatore Pavanel passò il turno di Coppa Italia di Serie C ai danni dei giallorossi, grazie alla vittoria esterna firmata da Bifulco, dopo l’1-1 del match d’andata.

Inutile dire che le due semifinali hanno un peso specifico totalmente diverso. La sfida di mercoledì è indubbiamente quella più importante della stagione (e degli ultimi anni) per entrambe le fazioni. Il primo round sarà tra le mura del “Ceravolo“, che ha fatto registrare dati importanti lato prevendita, già dalle primissime ore.

La squadra di Massimo Oddo spera di ritrovare in forma partita dei giocatori importanti, su tutti l’ex Ronaldo e Jelenic, punti fermi della squadra bianco scudata, soprattutto dopo il doppio confronto contro la Juventus U23 superato con alcune difficoltà di organico. Dall’altro lato invece è certo il ritorno nel pacchetto difensivo di Stefano Scognamillo, dopo aver scontato la squalifica nel ritorno contro il Monopoli.

L’avvincente sfida tra le seconde classificate del girone A e C si avvicina, dal lato opposto ci sarà una terza classificata ad attendere la squadra vincitrice. Entrambe le squadre avranno sicuramente l’obiettivo di iniziare col piede giusto questo confronto, lungo almeno 180 minuti. Mercoledì alle 19:00 parte la battaglia per raggiungere la finalissima.

L’ANALISI TECNICO-TATTICA

Nonostante i favori del pronostico e la differenza di caratura, il Padova non ha avuto vita facile contro la Juventus under 23. I bianco scudati hanno di certo avuto più occasioni, ma ci sono stati momenti del doppio confronto in cui la Juve avrebbe potuto ribaltare il risultato – su tutte, l’occasione di Da Graca a tu per tu con il portiere nel secondo tempo del ritorno.

Cosa desumere, allora, dall’ultima eliminatoria della squadra di Oddo? Innanzitutto che il Padova, in maniera fisiologica, deve aver pagato lo scotto dei venti giorni di stop. I veneti, proprio come il Catanzaro, hanno affrontato qualche giorno di ritiro lontano dalle mura amiche. Se i giallorossi sono saliti fino a Bardolino, il Padova ha addirittura superato i confini per andare ad allenarsi a Lens, in Francia. Due modi analoghi di affrontare la post season, che potrebbero far supporre una condizione atletica simile per le due squadre.

La vittoria risicata contro la Juve, poi, va rapportata anche alle numerose assenze dei patavini. Tra i titolari, hanno pesato gli acciacchi di Ronaldo, Bifulco e Jelenic, tre degli interpreti principali dello scacchiere di Oddo. Ronaldo al ritorno era in panchina ed è difficile capire le sue condizioni in vista della gara del Ceravolo. Al suo posto, da vertice basso di centrocampo, ha agito Della Latta, giocatore dalle caratteristiche più difensive, che in alcune occasioni quest’anno è stato arretrato anche da centrale di difesa. Lo scorso anno abbiamo conosciuto sulla nostra pelle quanto possano incidere assenze simili nei playoff. Oddo lo sa meglio di tutti e infatti se ne è lamentato ai microfoni, con la convinzione di aver potuto controllare meglio il confronto con la Juve senza infortuni.

Difficile ipotizzare un undici di partenza. Di certo, però, l’ex allenatore del Pescara insisterà sui principi a lui cari. Da quando è arrivato a Padova, Oddo non ha abbandonato il 4-3-3. La sua idea è di giocare un calcio paziente, dove il possesso deve partire pulito dal portiere, Antonio Donnarumma. In difesa diversi palloni passano dai piedi di Ajeti, centrale abile in fase di impostazione. Di solito, a dare sicurezza e ritmo alla prima circolazione ci pensa l’ex Ronaldo, con la sua capacità di smarcarsi e di eludere la pressione grazie alla tecnica. I piedi e il cervello di Ronaldo appartengono a tutt’altra categoria, di certo non alla Serie C. Il suo pieno recupero potrebbe fare tutta la differenza del mondo. Dovesse invece esserci Della Latta, Vivarini potrebbe pressarlo in maniera aggressiva per esporne i limiti rispetto al brasiliano.

Per accompagnare il metodista, Oddo di solito sceglie una coppia di mezzali dinamiche ma comunque di buon piede. Se Dezi sulla destra sembra certo del suo posto, a sinistra di solito agisce Jelenic, motorino sloveno alla sua seconda esperienza in biancoscudato, già a Padova negli anni in cui il club lottava per la promozione in Serie A. Jelenic ha saltato le due partite con la Juve, dove è stato sostituito da Hraiech e Settembrini.

I veri protagonisti della manovra, comunque, sono le ali. Le catene di fascia ruotano proprio in modo da liberare spazio agli esterni e permettergli di convergere verso il centro. Chiricò avrà pure trent’anni e non sarà al top fisicamente, però la sua capacità di saltare l’uomo è rimasta immutata. È incredibile che un calciatore con quel dribbling non abbia mai giocato in Serie A. Contro la Juve, ogni volta che prendeva palla creava qualcosa. Dal suo lato c’è Vandeputte, in difficoltà contro Viteritti a Monopoli: serviranno tutta la corsa e lo spirito di sacrificio di Verna per non lasciare il belga solo contro un avversario così temibile.

Vivarini dopo la vittoria di sabato ha detto che per battere il Monopoli è stato necessario cambiare modo di giocare, altrimenti sarebbe finita come in campionato. In effetti, i biancoverdi sono una squadra competitiva a partire dalla spigolosità in fase di non possesso. Il Padova, invece, si situa sullo spettro opposto. Si spera, allora, di assistere alla versione più brillante del Catanzaro, senza perdere la solidità dell’ultimo turno di playoff.

Samuele Cardamone & Emanuele Mongiardo

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Redazione

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