Pensieri di Natale

Uno sguardo sul Catanzaro che è stato e su quello che …forse verrà

E’ decisamente singolare come in
questi giorni di fine anno 2005 la Ns. Tifoseria e l’ambiente Giallorosso
in genere, divisa e martoriata da una lunghissima faida interna tra chi
sostiene ancora questa Dirigenza e tra chi la vorrebbe vedere come dicono gli
inglesi “as soon as possibile” a casa, non abbia colto la vera essenza di
una notizia a mio parere dirompente che testimonia in un colpo solo le gravi
lacune e carenze di mentalità di tutto il mondo vicino, nel bene e nel male,
all’U.S. Catanzaro.

 

Mi riferisco alla fatidica intervista rilasciata dall’ormai
ex-calciatore del Catanzaro Carlo Nervo ad
un’emittente privata emiliana in diretta telefonica pochi giorni addietro,
quando Carlo Nervo era ancora da considerarsi a tutti gli effetti un tesserato
del sodalizio catanzarese e già si capiva che le valigie dello stesso erano
pronte per l’addio.

 

Glisso sul contenuto puntuale della stessa intervista che
ormai tutti gli appassionati hanno letto o che conoscono nel contenuto
ma
il succo essenziale era da riferirsi ad una lamentela circa la
carenza riscontrata da Nervo sul piano delle infrastrutture atletiche messe a
disposizione dei tesserati dell’U.S. Catanzaro per poter porre rimedio ad i
loro eventuali problemi, infortuni od acciacchi o, come nel singolo caso del
calciatore in questione, per poter rientrare presto in una condizione di forma
fisica accettabile a rientro del fermo estivo.

 

Una volta rimbalzata questa notizia, l’orgoglio del Tifo Giallorosso organizzato, dei media locali e della
cittadinanza politica, stranamente sopito e dormiente alla luce delle
orripilanti prove porno-calcistiche esibite dalla Squadra in tutta Italia da
circa 16 mesi esatti (non riporto le cifre per amor di Patria), veniva fuori in
tutta la sua dirompenza: come si permetteva questo
signore, secondo loro quasi un ex-calciatore ormai, di esprimere questi pareri
assolutamente privi di fondamento’ e giù via con la
più classica e stucchevole retorica sulla realtà sportiva catanzarese frutto in
passato di gloriose presenze in serie A ecc. ecc. …..Perchè gloriosi club organizzati ecc. ecc. …….

 

E lasciamo perdere che nessuno
metteva però in risalto che lo stesso Nervo avesse parlato in positivo della
gente catanzarese (dettaglio di poco conto quando si offende l’amor patrio
calcistico ad ogni latitudine, o no ?!), insomma se da un lato si poteva quindi
affermare che l’encefalogramma piatto di politici,
tifo organizzato e giornali catanzaresi si era finalmente mosso con dei bip come nuovi segnali di vita, la Tifoseria intera si
scatenava nella solita guerra di questi ultimi 16 mesi tra colpevolisti ed
innocentisti del sodalizio di Via Lombardi.

 

Ma perché Carlo Nervo aveva avuto quell’espressioni così dure
? Cosa poteva Lui rappresentare con quelle affermazioni ?

 

Facciamo una premessa fondamentale.

 

In questi anni, esattamente dal ’90 al 2002, anni in cui il Catanzaro e la città di Catanzaro hanno vissuto
calcisticamente la realtà della quarta serie nazionale (o se preferite C2), il
movimento calcistico mondiale stesso compiva  spediti passi in avanti per passare da una
situazione sì professionale ma ancora legata troppo ad un grosso entusiasmo
lasciato all’iniziativa dei singoli, ad una struttura fondata sull’organizzazione
aziendale applicata allo sport: 
comunicazione, marketing, organizzazione interna piramidale con rigida
divisone dei ruoli.

 

Ecco perché oggi vediamo in serie A squadre espressioni di
società piccole ma strutturatissime che solo così
possono competere o sperare di farlo con le corazzate a striscie
bianco-rosso-nere, società aziende come Fiorentina,
Siena, Empoli, Chievo, Livorno,
Ascoli e Treviso, che hanno scalzato nomi come Torino, Genoa,
Napoli, Bologna: il blasone insomma conta molto poco
se non c’è alle spalle lavoro e programmazione in perfetto stile aziendale.

 

Cosa è accaduto quindi di contro a Catanzaro nell’U.S.
Catanzaro in quegli anni mentre il calcio si dava
questa struttura?

 

Poco, o se vogliamo essere sinceri, quasi nulla. Si passava
dalla gestione Albano a quella Soluri per finire poi
a quella Mancuso nell’assoluta
anarchia organizzativa. Gli unici ruoli definiti e definibili erano quelli di allenatore, allenatore in seconda, massaggiatore, quando
c’era la disponibilità economica preparatore atletico (idem per il preparatore
dei portieri),  direttore sportivo,
segretario generale in sede per le scartoffie burocratiche. Basta.

 

Con l’avvento del “nuovo che avanza” nel febbraio del 2003,
e cioè il Duopolio Parente-Poggi, sembrava che le cose
avessero finalmente preso la direzione giusta con un’eloquente quanto
lusinghiera “Dichiarazione d’intenti” nella quale si affermava addirittura,
novità delle novità, un accordo con le agenzie di viaggio per favorire le
trasferte dei tifosi in tutta Italia o anche gadgets
per chi si fosse abbonato e per non parlare della nuova figura (finalmente…),
dell’Addetto Stampa o del Res.le
Marketing, ecc.ecc. .

 

Purtroppo tale “Magna Charta” alla
luce dei fatti si è dimostrata inattendibile o poco veritiera perché proprio la
famosa intervista di cui sopra oggi attesta quanto sto affermando, e mi fermo
solo su quest’aspetto perché se andassimo su altri
fronti della stessa dichiarazione l’attuale Triumvirato /compagine societaria
in Giallorosso assurgerebbe il ruolo della fatidica
ambulanza con tanto di sirena sulla quale sparare a colpo sicuro (piccolo esempio:
personalmente abbonato con regolare bonifico bancario alla rivista ufficiale
per un anno non ho mai ricevuto nessun numero di tale giornale presso
l’indirizzo segnalato sulla causale del versamento !).

 

Ed allora vi sono degli interrogativi
che mi pongo e che Vi pongo e che dovrebbero avere una risposta sincera e non
biforcuta:

 

Come può una società calcistica che disputa un Torneo
nazionale così importante come oggi è

quello di serie B non avere od
anche pensare di non poter nemmeno usufruire a tempo pieno di adeguati
strumenti per la riabilitazione fisica del loro primo “bene” iscritto a
bilancio, e cioè il parco calciatori ?

 

Si sono accorti lor signori che
questo lato dell’organizzazione societaria vale forse se non più di un buon
allenatore o calciatore ?

 

Si sono accorti lor signori che
tutto questo fango depone male, molto male su di loro e non certo su di una
cittadina dove esistono diversi agglomerati riabilitativi al quale anche il
sottoscritto a cavallo degli anni ’70 ed ’80 faceva uso per la propria pratica
sportiva ?

 

Vedete, cari Fratelli Giallorossi,
è proprio questo il punto: l’assenza di un’organigramma strutturato al fine di lucrare economicamente non può
prescindere oggi, se il mercato in cui ci si muove è quello sportivo, da questo
aspetto e quest’ennesima vicenda dimostra come
l’attuale Triumvirato al potere nell’Uesse sia
impegnato solo su di una visione, la loro visione a brevissimo termine.

 

In cosa diavolo consisterebbe allora questo tanto
pomposamente dichiarato “Progetto Parente” ?

 

Il sottoscritto credeva che dietro questo
famigerato e citato “Progetto” ci fosse finalmente, attraverso l’aiuto/arrivo
di Gabriele Martino, l’inizio di una ossatura AZIENDALE con compiti specifici e
rigidamente assegnati.

 

Per andare in serie A in 5 anni
come proferì l’attuale Presidente ci vogliono sì i risultati sul campo (sui
quali come avete notato non ho citato nulla per…Mancanza di serio
contraddittorio in materia !), ma soprattutto una rigidissima organizzazione
che funzioni come un orologio elvetico dove il “chi fa cosa” sia delineato e
poco confuso.

 

Ed invece, l’ennesima brutta figura di questa compagine
societaria, viene subito strumentalizzata e scambiata dai
loro paladini/difensori/sostenitori, lato decisamente triste ed avvilente di
questa brutta storia, come l’ennesima bolla d’aria alla quale non dare peso,
come quando ai tempi della C2 si vedevano andare via calciatori di discreto
avvenire perché sempre secondo i bene informati di turno “….On
bala nenta, spacca lo spogliatoio
!”.

 

Peccato per loro che sono ormai troppe queste “bolle
d’aria”, in impressionante e sconcertante crescendo rossiniano,
a testimoniare quello che la gran parte della maggioranza silenziosa, non
aggregata a fantomatici club “gloriosi e storici” e senza alcun interesse ha
sancito e capito da tempo immemore.

 

Ed allora per amore dei colori Giallorossi
passino malavoglia anche le figure barbine collezionate
sui campi (e nei video), di tutta Italia; 
passino le folcloristiche dichiarazioni dei dopo-gara sempre approntate
alla sfortuna o all’amalgama o all’arbitro di turno o alla cattiva condizione
fisica d’inzio stagione; passi il prezzo
dell’abbonamento dei tagliandi popolari più caro di tutta la serie B (dopo 6
anni, vivendo fuori Catanzaro, ho rinunciato ad abbonarmi per protesta contro
questo andazzo); passi l’impossibilità di ascoltare tramite internet la
radiocronaca della Squadra perché si sono ceduti i diritti ad una Radio
onorevole ma non fornita di questo insignificante servizio nell’era della
divulgazione del proprio credo via web (!?!?!?); passi anche il valzer di
allenatori, dirigenti di sostegno, preparatori tutti a giudizio di lor signori inadeguati alla bisogna (magari scopriremo un
giorno che li sceglieva la celeberrima Natuzza e non loro);
passi insomma tutto ma tacere, minimizzandole, sulle dichiarazioni di un
serissimo professionista conosciuto e stimato in tutta Italia come Carlo Nervo,
beh, questo lo trovo molto grave ed avvilente perché sarebbe la prova provata
che più che la Dirigenza inadeguata ed incompetente che persegue beata il proprio vero, reale obiettivo
di visibilità politica, è la Nostra Tifoseria che dovrebbe indignarsi ed invitare questi signori
a lasciare lo scranno per “manifesta inadeguatezza alla funzione”.

 

Provate, se avete conoscenze nell’ambiente calcistico, a
chiedere cosa pensano i procuratori o cosa pensa l’ambiente intero dell’attuale
governo Giallorosso, ne resterete stupiti per
impressionante concordanza di attributi negativi ivi
riconducibili !

 

Sarebbe ora quindi che questa Tifoseria, soprattutto quella organizzata, la smettesse di farsi imbonire o
rabbonire da promesse, prebende e guarentigie se ama veramente questi colori
perché il tempo è scaduto da tanto ormai e perché, soprattutto, siamo stanchi
di associare i Ns. colori alla più pura negatività. Solo insieme possiamo farcela, divisi faremo l’interesse dei soliti noti,
politici locali compresi, per avere cosa in cambio, un piatto di lenticchie,
un’assunzione come forestale o come impiegato ad un ASL qualsiasi o la pizza
dove avere “notizie” su ‘ccu vena a Catanzaru e ‘ccu no ?

 

Sveglia, il tempo è scaduto !

 

 

 

 Fabrizio Noto

Autore

Redazione

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