Intervistiamo

Pino Celi, candidato del terzo polo, si dimette dall’Ance

Convocato il Consiglio direttivo 

Pino Celi, candidato sindaco di Catanzaro per il Polo di Centro, nella sua qualità di presidente provinciale dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), ha convocato per venerdì 30 aprile il Consiglio direttivo della Associazione  con unico punto all’ordine del giorno le dimissioni del presidente.

«E’ un atto che compio – commenta Pino Celi –  nel rispetto del codice etico della categoria imprenditoriale che ho avuto l’onore di presiedere negli ultimi due anni, che sento comunque doveroso per motivi di più generale opportunità nei confronti dei miei colleghi e per imprimere maggiore libertà di contributi alle proposte che i cittadini attendono da me, candidato sindaco per il Polo di Centro, nel settore essenziale della difesa e sviluppo ordinato del territorio. E’ bene che di fronte al giudizio dell’elettorato ciascun candidato si presenti libero da tutti i condizionamenti formali derivanti anche solo in potenza da cariche sensibili sia nella comune considerazione sia nella ipotetica conflittualità di interessi».


 

Nella giornata di ieri Pino Celi aveva partecipato al decennale del Comalca

Il candidato sindaco di Catanzaro del Polo di centro, Pino Celi, non ha voluto mancare alla manifestazione per i dieci anni del Comalca, il Consorzio mercato agricolo alimentare della Calabria essendone stato presidente del Consiglio di amministrazione dal 2006 al 2010. «Nel 2006 – ha ricordato Pino Celi a margine della manifestazione – la situazione finanziaria del Consorzio, al 95% di proprietà pubblica,Camera di Commercio, Regione, Comune, era veramente pesante. Intanto occorre dire che erano passati quasi venti anni dal momento della progettazione alla inaugurazione. Per cui le dimensioni stesse del manufatto si presentarono subito sovradimensionate rispetto al bacino di utenza e alle condizioni di mercato che intanto avevano visto l’affermarsi della grande distribuzione e dei centri commerciali. Addirittura molte strutture erano rimaste inutilizzate, come le tettoie di carico e scarico e la linea di produzione di seconda e terza gamma. La situazione finanziaria era pesante, con rate dei mutui intrapresi non soddisfatti, con debiti nei confronti della ditta costruttrice non risolti, con una pericolosa condizione di morosità rispetto ai servizi resi agli operatori».

«Era una condizione – ha continuato il candidato del Polo di centro – francamente prefallimentare rispetto alla quale il Cda non si rassegnò ma che, insieme agli azionisti di riferimento, trovò modo di combattere. Intanto affrontando il quotidiano con il regolare pagamento dei servizi da parte degli operatori, ed eliminando sprechi di risorse. Ancora, bloccando le azioni legali di ristoro. E cercando soluzioni definitive al grave indebitamento. Scartata l’opzione Ente Fiera, che avrebbe soltanto spostato ad altro soggetto pubblico lo stesso carico, si arrivò, con l’aiuto di Camera di Commercio presidente Paolo Abramo e Regione Calabria presidente Agazio Loiero, a individuare la possibilità di un leasing operativo per gli uffici e le strutture della Protezione civile regionale che da un lato liberò la Prociv delle spese per fitto, e dall’altro consentì con il leasing decennale il risanamento economico del Consorzio».

«Oggi – ha concluso Pino Celi – sotto la brillante guida di Daniele Rossi il Comalca è chiamato a nuovi traguardi in un situazione difficile che sullo sfondo di una crisi economica generalizzata vede ancora la presenza predominante della grande distribuzione alimentare cui poco possono i piccoli operatori. E’ un problema di cui la politica a tutti i livelli, a iniziare da quella cittadina, deve affrontare in via prioritaria, nel considerare che c’è bisogno di lavoro diffuso che permane nel tempo, mentre il lavoro concentrato può sfumare nel breve volgere di un giorno».


 

Autore

Salvatore Ferragina

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