Intervistiamo

Presunti brogli elettorali: slitta l’incidente probatorio

Scritto da Redazione
Il 9 Novembre si terrà l’udienza

È slittata al 9 novembre l’esecuzione dell’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta relativa ad una presunta compravendita di voti che secondo l’ipotesi d’accusa si sarebbe verificata a Catanzaro, in occasione delle ultime elezioni comunali del 6 e 7 maggio. L’assenza di un difensore ha reso necessario il rinvio, disposto dal giudice Maria Rosaria Di Girolamo, per lo svolgimento dell’udienza, nell’ambito della quale verranno acquisite in contraddittorio, e dunque con valore di prova in un eventuale futuro processo, le testimonianze di alcune persone. Si tratta di testi che il sostituto procuratore Gerardo Dominijanni, titolare delle indagini, ha chiesto di sentire prima possibile per il rischio che le loro dichiarazioni possano essere “inquinate”. Si tratta, in particolare, di tredici persone che, sentite in fase di indagini, avrebbero fatto riferimento ai presunti pagamenti di denaro ed a promesse di posti di lavoro in cambio di voti avvenuti prima delle consultazioni elettorali, nonché di due indagati, e precisamente il 60enne Paolo Gravino e il 45enne Salvatore Tomaselli, i quali potranno avvalersi della facoltà di non rispondere proprio in virtù del loro coinvolgimento nell’inchiesta. Le altre quattro persone coinvolte nelle indagini svolte dalla Digos sono Francesco Leone, 58 anni, eletto consigliere comunale di centrodestra, Ferdinando Tomaselli, 30 anni, Angelo Raffaele, 30 anni, e Fabio Trapasso, 42 anni (i difensori impegnati sono Antonio Lomonaco e Gianni Russano per Leone, Dario Gareri per Gravino, Gregorio Viscomi per Salvatore Tomaselli, Gioconda Soluri per Trapasso, Andrea Gareri per Tomaselli Ferdinando). A tutti è contestata la violazione in concorso di tre articoli della legge elettorale, che integrano quella che dai non addetti al lavori viene definita “corruzione elettorale”, nonché la falsificazione e alterazione delle schede. L’ipotesi alla base dell’inchiesta, nell’ambito della quale il Comune di Catanzaro figura come parte offesa, è proprio quella che Leone abbia ricevuto sostegno procurato illegalmente con l’acquisto dei voti o la manomissione di schede.

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