TatticaMente!

Riecco il nostro Catanzaro

L’analisi tattica, e non solo, di Catanzaro-Giulianova

CATANZARO – Rieccoci con i tre punti.
Tre punti preziosi più che mai, tre punti che rilanciano il Catanzaro
nella lotta per il vertice, tre punti che hanno fatto riscoprire la voglia di
vincere dei giallorossi, tre punti che hanno fatto ritornare il sorriso sul
viso di migliaia di tifosi, tre punti che si aggiungono ai 43 già raccolti
(ed è questo quello che conta). Rieccoci con Ferrigno. Un Ferrigno che
lotta su ogni pallone e crea spazi per i compagni, un Ferrigno che fa il gol
da ex, un Ferrigno che prende anche un palo, un Ferrigno che al triplice fischio
alza le braccia al cielo e si lascia inghiottire dalla gioia.
Rieccoci con il nostro Catanzaro. Il nostro vero Catanzaro. Quel Catanzaro che
vince, che lotta con il cuore e che non si scoraggia se un tale con una maglia
nera e qualche striscia verticale verde gli fischia contro qualsiasi cosa. Eh
sì, perché oggi le Aquile non hanno battuto soltanto il Giulianova,
ma hanno stravinto altre due partite ancor più difficili: quella con
la terna arbitrale e quella con la sfortuna (due pali comunque sono arrivati
puntuali).
Al Ceravolo si è rivisto anche un vecchio compagno abituale delle tante
domeniche di C2. Quel 4-4-2 che i più svariati allenatori (almeno sulla
carta) passati per Via Paglia avevano tentato, invano, di allestire con i giallorossi.
E invece il buon Pierino Braglia, profondamente legato al 3-4-3, ha rischiato
il nuovo modulo riscuotendo un succeso forse insperato, tant’è
che anche i rispettabilissimi allenatori del settore distinti hanno all’unanimità
commentato: “questa squadra è fatta per il 4-4-2”. E se lo
dicono loro c’è da fidarsi. E poi è proprio il modulo più
usato nella storia del calcio che ha permesso di riscoprire il “sindaco”.
Fabrizio ha spolverato i suoi tocchi di fino mettendo il luce le vere caratteristiche
che lo hanno contraddistinto negli ultimi anni. La sua tenacia mancava un po’
a tutti.
Oggi, però, il “sindaco” nonostante una partita impeccabile,
deve dividere con Antonio Morello lo scettro di migliore in campo. Il piccolo
attaccante è senza ombra di dubbio il miglior acquisto del mercato di
riparazione. Un calciatore che di domenica in domenica sfodera i suoi colpi
di prestigio conditi con una buona dose di umiltà e lealtà. Cosa
chiedergli di più? Avrebbe potuto anche far gol se un Corona, oggi in
versione “faccio tutto io”, gli avesse appoggiato qualche pallone
in più invece di cercare senza successo la doppietta personale. Re Giorgio
evidentemente non è abituato a rimanere in seconda posizione in classifica
marcatori. Certamente un buon segno, sintomo che tutti (nessuno escluso) vogliono
far bene.
A questo punto, più che analizzare la disposizione tattica di oggi si
potrebbe azzardare una piccola previsione (sempre tattica) per il match con
il Paternò. Mercoledì molto probabilmente Emiliano Milone potrebbe
scendere in campo e non è escluso che Braglia decida di inserirlo nella
difesa a quattro, di spostare Dei più avanti e mandare in panchina un
Toledo che non riesce ad esprimersi sui livelli di sempre. Chissà se
rivedremo in campo Caterino; gli infortuni sembrano far parte della sua quotidianità,
fortunatamente c’è di nuovo Nicola Ascoli.
Per concludere una prima frecciatina nella mischia. I lavori per il nuovo Ceravolo
inizieranno a fine campionato? Quando si deciderà? La domanda è
legittima per un semplice motivo: se il Ceravolo sarà inagibile per le
prime giornate del prossimo campionato, sarebbe tempo di iniziare i lavori di
ammodernamento (quanto basta per accogliere il pubblico) al Due Mari di Lamezia
Terme. Ricordiamoci che non esiste un manto erboso, non esistono ingressi, entra
acqua in tribuna e negli spogliatoi, etc… Un bigliettino da visita abbastanza
negativo. Svegliamoci, è primavera!

Autore

Massimiliano Raffaele

Scrivi un commento