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Rieti a Catanzaro per invertire la rotta

Scritto da Redazione

Gli amarantocelesti arrivano al “Ceravolo” dopo il primo punto ottenuto con il Potenza. La squadra di Mariani proverà ad imbrigliare le aquile per ottenere altri punti salvezza.

Il Catanzaro di Auteri dopo la sconfitta patita contro la Viterbese ha subito occasione di rifarsi. Mercoledì al “Ceravolo” arriva il Rieti di Mariani.

La squadra laziale si trova attualmente infondo alla classifica del Girone C di Serie C con un solo punto portato a casa, frutto del pareggio interno di ieri contro il Potenza per 1-1.

Al “Ceravolo” le due formazioni si sono incontrate solamente due volte: la prima nel campionato 1946-47 con vittoria degli ospiti; la seconda lo scorso anno con il secco 3-0 del Catanzaro firmato Kanoute, Ciccone e Fischnaller.

Le due compagini arrivano a questa stagione con obiettivi diametralmente diversi: i giallorossi puntano a un campionato di vertice mentre gli amarantocelesti cercano una salvezza che al momento appare assai complicata.

Il Rieti si presenta in Calabria da ultima in classifica con la difesa nettamente peggiore del campionato: sono già quattordici i gol incassati in appena cinque partite, numeri davvero desolanti acuiti dal 6-1 subito a Caserta.

Lo scorso anno i laziali si erano salvati grazie alle cure di Eziolino Capuano, che aveva sconfitto il Catanzaro di Auteri nel periodo peggiore del girone di ritorno dei giallorossi. Oggi però i reatini sembrano avere meno possibilità contro una squadra affamata e desiderosa di riportarsi in vetta, data la concomitanza del big match tra Ternana e Reggina.

Come è facile intuire, gran parte dei problemi dei prossimi avversari nascono in difesa. Mariani schiera di solito un 3-5-2 (ma ha usato anche la difesa a quattro) che in fase di non possesso dovrebbe garantire una buona copertura dell’ampiezza con i tornanti e quella del centro con le uscite dei terzi centrali di fianco al mediano. L’ex tecnico delle giovanili della Lazio rinuncia al pressing alto per difendere con un blocco medio basso in modo da soffocare gli spazi in mezzo al campo.

Anche quando riesce a dirottare le manovre avversarie sull’esterno però il Rieti si dimostra una squadra tremendamente fragile. È una questione innanzitutto individuale. I difensori vanno facilmente in affanno, specie sui cross a mezza altezza. Non hanno buone scelte di tempo nelle scalate per cui le diagonali difensive per chiudere i cross vengono eseguite in maniera approssimativa. In questo modo si crea confusione in area, col rischio di generare rimpalli pericolosi o di restituire il pallone agli avversari sul limite dei sedici metri. A ciò si aggiungono le debolezze dei portieri. Nelle prime quattro giornate il titolare era Pegorin.

Le sue incertezze palla al piede (che hanno regalato un gol a Castaldo) e nelle uscite sia basse che alte hanno generato gran parte dei gol subiti dal Rieti. Lacune che sembrano affliggere anche l’altro portiere, Lazzari, scuola Salernitana e titolare contro il Potenza. Anche lui si è dimostrato fallace in uscita e ha regalato il gol del pareggio ai lucani. Si tratta quindi di due portieri che faticano a leggere i cross, vanno facilmente in affanno e non aiutano una difesa di per sé confusionaria.

Un altro grande problema sui cross è poi la difesa del secondo palo, specie sul lato sinistro. Su quella corsia agisce da tornante Guiebre. Il calciatore burkinabé è forse la principale arma offensiva del Rieti per risalire il campo, grazie alla sua velocità e ai suoi dribbling in conduzione, uniti ad ottime capacità balistiche. Si tratta però di un giocatore dalla forte vocazione offensiva e poco attento in fase di non possesso. Fatica a contenere i movimenti degli avversari alle sue spalle, che spesso finiscono per sorprenderlo con i tagli. In più non raggiunge il metro e ottanta e per questo ha difficoltà anche nel gioco aereo.

Il Rieti è una squadra piena di problemi, soprattutto a livello individuale. Non riesce a difendere con sicurezza nemmeno i calci piazzati, in particolare sul lato debole. Il Catanzaro di Auteri è una formazione abituata a colpire con punizioni e calci d’angolo verso il secondo palo e potrebbe avere perciò un grande vantaggio sugli avversari. Sarà bene sfruttare ogni incertezza di un avversario davvero fragile.

Nelle prime uscite il Rieti si è sempre presentato con il 3-5-2, mentre nella gara di domenica con il Potenza ha schierato il 4-4-2, considerato il pareggio ottenuto mister Mariani potrebbe riproporre anche a Catanzaro lo stesso modulo.

In porta ballottaggio tra Lazzari e Pegorin con nessuno dei due che ha convinto finora.

In difesa Esposito e Zanchi agiranno sulle fasce mentre Aquilanti e Granata al centro.

A centrocampo Tiraferri e Guiebre saranno gli esterni mentre il compito di far girare la palla sarà di Tirelli e Zampa.

In attacco spazio alla coppia Beleck Marcheggiani.

La partita è sulla carta molto semplice per il Catanzaro, ma i giallorossi non devono abbassare la guardia e ritrovarsi a dover inseguire il gol. Sarà molto importante imporre da subito il proprio ritmo in modo da chiudere in fretta la pratica senza doversi poi far prendere dalla frenesia.

Probabile Formazione 4-4-2: Lazzari; Esposito, Aquilanti, Granata, Zanchi; Tiraferri, Tirelli, Zampa, Gulebre; Beleck, Marcheggiani. All. Mariani.

 

Luca Pagano e Emanuele Mongiardi

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Redazione

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3 Commenti

  • Condivido in pieno commento aquiladelnord. A Viterbo siamo stati inconcludenti.
    Attualmente ci sono due sole certezze nella vita: il Monza e la squadra della città metropolitana di Reggio di Calabria. I loro presidenti sembrano effettivamente persone predestinate.

  • La serie c non è tiki taka, è caci pugni e fantalati, grinta grinta grinta. Noi non sappiamo fare questo x caratteristiche. Se non vinciamo il campionato sarà un fallimento solo e soltanto di AUTERI.
    Se poi il campionato li vincerà la reggina, il fallimento sarà triplo

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