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Ripescaggi, tutto rinviato

Il “caso Paternò” fa slittare ogni decisione

Non sono ancora stati approntati, nè si sa quando sará possibile, i gironi di serie C per la prossima stagione. Il caso Paternò è infatti ancora aperto davanti alla Camera di conciliazione e arbitrato per lo sport del
Coni: la societá siciliana, retrocessa dalla serie C1 in C2 ai playout, chiede che sia annullata la sentenza della Corte federale che, in un caso simile a quello di Catania-Siena, aveva annullato la decisione della Caf su Pescara-Paternò (1-0 sul campo, 0-2 a tavolino secondo la Caf) per la posizione irregolare di un calciatore. La fase di conciliazione è andata avanti senza che il Paternò e la Figc giungessero a un accordo e l’ultima riunione era stata il 23 luglio, quando si era preferito aspettare la conclusione del caso Catania. Adesso si dovrebbe passare all’arbitrato (forse lunedì), per sapere dove giocherá il Paternò e stabilire le ripescate. Oggi il Consiglio federale non ha ammesso in C1 il Cosenza e L’Aquila, mentre in C2 sono «saltate» Thiene, Pordenone, Gladiator, Poggibonsi e Alzano. In C1 dovrebbero rientrare Fermana e Arezzo, ma dipende dal caso
Paternò. I calendari, comunque, dovrebbero essere compilati intorno al 12 agosto. Intanto Misure cautelari annullate per vizio di forma
Caso Catania chiuso? Gaucci promette ancora battaglia: il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo ha accolto il ricorso della Figc contro la decisione del Tar di Catania. La società etnea è quindi in serie C1.

I giudici del Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo non sono entrati nel merito delle ordinanze cautelari, che sono state annullate infatti per un vizio di forma. I magistrati, nell’ ordinanza, giudicano «irrituali i ricorsi depositati nella segreteria del Tar di Catania e notificati alla controparte soltanto successivamente, dopo l’ adozione delle misure cautelari provvisorie». «Tale modalità di attivazione procedimentale – scrivono i giudici nell’ ordinanza – appare contrastante con la norma speciale del giudizio amministrativo, in forza della quale, ove venga richiesta la misura cautelare provvisoria, è necessaria la previa notifica alle controparti della contestuale domanda cautelare o della separata istanza rivolta al presidente». Per questo i giudici «in sede giurisdizionale accolgono l’ appello in epigrafe».

Ecco la reazione di Gaucci

«Il Cga non è entrato nel merito, questo conferma che siamo noi ad avere ragione. Il Catania non è per nulla in serie C, rifaremo tutte le procedure, visto che il nostro è soltanto un vizio di forma», lo ha dichiarato all’agenzia Italpress il presidente del Catania, Riccardo Gaucci, che ha così commentato la decisione del Cga di Palermo che ha accolto il ricorso della Federcalcio e della Lega contro l’ordinanza del Tar di Catania che aveva ordinato al governo del calcio di iscrivere i rossoazzurri in serie B. Il prossimo campionato di serie B sarà a 20 squadre. È quanto ha deciso il Consiglio Federale riunito da questa mattina a Roma. Inoltre, il Consiglio, ha invitato la Lega all’immediata pubblicazione dei calendari di serie A e B.

Giannantonio Cuomo

Autore

Massimiliano Raffaele

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