Intervistiamo

Safe City: presentato esposto in Procura

Scritto da Redazione

Cgil, Cittadinanzattiva, “Il Pungolo per Catanzaro”, e numerosi privati cittadini (tra cui Eugenio Occhini, in rappresentanza del Baco Resistente, e Francesco Palaia attivista M5S), accompagnati dall’avvocato Francesco Pitaro hanno depositato alla Procura della Repubblica, tramite la Questura di Catanzaro, un esposto-denuncia sul progetto “safe city” deliberato dalla Giunta del comune di Catanzaro, con cui, direttamente e senza pubblica gara, il comune ha affidato il servizio di videosorveglianza della comunità e della città, alla società israeliana Bunkersec. Il costo previsto è di oltre 23 milioni di euro, con la collocazione di ben 900 telecamere. I firmatari, secondo quanto reso noto, hanno chiesto che la Procura della Repubblica “svolga le necessarie indagini al fine di verificare se vi siano profili di illiceità, anche con riferimento all’ipotesi di abuso d’ufficio, nelle condotte e negli atti posti in essere da tutti i soggetti coinvolti”. Nell’esposto è stato inoltre rilevato che nella città di Catanzaro “non vi è una emergenza/sicurezza, al punto che il Comitato per l’Ordine Pubblico, organo istituzionalmente deputato alla trattazione del tema/criminalità, è stato lasciato all’oscuro e non è stato coinvolto nel procedimento relativo all’affidamento diretto deliberato dalla Giunta comunale. L’applicazione di 900 telecamere, in un territorio contenuto come la città di Catanzaro – hanno rilevato i firmatari – non potrà non ledere il diritto della comunità alla privacy e alla riservatezza e alla protezione dei dati e delle informazioni personali che saranno continuamente sottoposti all’invasivo controllo israeliano con lesione permanente della libertà di tutti i cittadini”.

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Redazione

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