Salvini contestato a Lamezia: «Mai stato contro il Sud». Il video

 

Fischi all’arrivo e all’uscita, la giornata lametina di Matteo Salvini inizia e termina allo stesso modo. Nel mezzo c’è però una sala piena che tributa applausi e ovazioni al segretario della Lega Nord pronto a cancellare con un colpo di spugna gli ultimi vent’anni di credo padano: «Noi non siamo mai stati contro il Sud». In questo clamoroso cambio di prospettiva ci sta anche che il lumbard Salvini venga accolto sul palco con la canzone di Rino Gaetano “Il cielo è sempre più blu” compresa la strofa chi “odia i terroni”. I padroni di casa sono gli esponenti del Movimento terra e lavoro, il segretario regionale Domenico Furgiuele, il consigliere comunale Massimo Cristiano e il candidato alle Europee, sotto le insegne padane, il lametino Marco Cristiano. «La dicotomia nord – sud, spiegano, è superata, la vera battaglia è contro l’euro strumento dell’alta finanza per controllare i popoli».

Salvini annuisce e con l’inseparabile ipad fotografa la sala gremita. Poi quando prende la parola sfodera tutto il repertorio da campagna elettorale. Punto fondamentale: gli immigrati. «L’immigrazione è un’azione programmata per fottere l’Italia. Non sono razzista, ma dico aiutiamoli a casa loro. Lavoro, casa, servizi toccano prima agli italiani e poi a chi è arrivato ieri in questo Paese». A proposito chiama in causa il sindaco Gianni Speranza: «A Milano abbiamo un primo cittadini che ha come priorità la moschea, a Lamezia invece avete uno che pensa a dare interi palazzi ai rom». E’ proprio su questi temi che la Lega ha trovato un alleato di ferro: «La Le Pen dice “lavoro prima ai francesi e stop all’immigrazione”. E la Lega dice “lavoro prima agli italiani e stop all’immigrazione”. Noi cerchiamo di ribaltare un’Europa che è l’Europa della disoccupazione – ha aggiunto Salvini – che sta massacrando l’agricoltura in tutta l’Italia e in particolare nel Sud».

Ci sono poi i nemici interni, l’ex ministro Fornero innanzitutto: «Invito tutti i calabresi ad andare domani nei loro Comuni a firmare i referendum per cancellare la Legge Fornero che è un’infamia che ha rubato lavori, pensioni e speranze a milioni di italiani e di calabresi. Quindi cancelliamo la Legge Fornero e una parte di lavoro riparte.

Stoppiamo l’immigrazione, evitiamo concorrenze in nero e poi usciamo dall’euro e torniamo a respirare. L’Italia senza euro è la quarta potenza mondiale e possiamo tornare ad esserlo». Continui, poi, i riferimento al “fenomeno da baraccone” Renzi. Solo un passaggio invece sui rapporti emersi tra esponenti della Lega e uomini della ‘ndrangheta. «Non è possibile che un sindaco come Tosi finisca sotto accusa per aver cenato con dei calabresi, anch’io sono stato a tavola con calabresi, abruzzesi, siciliani, canadesi. C’è un problema ‘ndrangheta a Lamezia come a Milano così come c’è tanta gente perbene in Calabria come in Lombardia». Lo strano gemellaggio con il paladino della secessione padana si conclude come era iniziato. Decine di ragazzi hanno atteso l’uscita di Salvini fischiando e scandendo slogan: “Con la Lega mai”

 

Articolo: corrieredellacalabria

Autore

Salvatore Ferragina

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